capitolo 11

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BJÖRN

Alla mia domanda, lei non risponde, mi fissa in silenzio.
Non riesco a decifrare i suoi occhi, per la prima volta non so cosa c'è nella sua testa, la sento lontana, da un'altra parte, e non mi piace, non mi piace per niente porca puttana, non mi piace perché adesso la mia testa parte, si fa delle idee, ipotizza, la immagina con un uomo " rispondi cazzo" le grido in faccia, i suoi occhi mi fissano impauriti, e niente mi ha mai distrutto come il suo sguardo in questo istante, ma non  riesco a calmarmi, voglio una risposta a questa domanda, non posso pensare a lei con un altro uomo, non posso.
"Non sono affari tuoi" mi risponde incazzata dopo essersi ripresa, non sono affari miei, mi struggo da anni al pensiero di lei con un altro, il solo pensiero che lei si sarebbe potuta legare a qualcuno mi ha dilaniato per tutto il tempo il cui siamo stati separati, ed ora lei mi dice che non sono affari miei, porto una mano attorno al suo collo e la spingo contro di me " ripeti, ripeti quello che hai detto, ripetimelo" ringhio con il viso ad un palmo da lei " non sono..." Tenta di parlare ma non la faccio terminare che mi butto sulle sue labbra e le mordo con forza, quando mi stacco il suo labbro inferiore e completamente rosso, gonfio, e ha qualche goccia di sangue mentre lei mi fissa con i suoi occhioni spalancati " non ti permette più ha dire che non sono affari miei, non lo fare, lo capisci che sei mia mm, lo vuoi capire, tutto di te mi appartiene, anche il tuo passato. Non puoi dirmi che non sono affari miei, non puoi, perché il solo pensiero di te con un uomo mi distrugge, non posso immaginare delle mani non mie che ti toccano, delle labbra che ti baciano, non posso immaginare qualcuno che ti ama, capisci, nessuno può amarti, nessuno deve amarti a parte me. Non dirmi che non sono affari miei, perché io ti sento mia, come se fossi un prolungamento del mio corpo, non esisto senza di te e giusto per mettere le cose in chiaro, io non ti lascerò mai, mai, capito! al costo di farmi odiare ma tu non mi lasci più, e ora rispondimi, hai mai avuto un uomo, hai mai fatto sesso con un uomo, hai mai amato un uomo??"le grido in faccia tutto questo, mentre lei mi fissa immobile " non mi gridare in faccia, hai capito? Non lo devi fare, no cazzo no, non ho mai avuto un uomo, non ho mai fatto sesso, adesso lo sai va bene??! Adesso ti sei messo l'anima in pace??!! " grida anche lei, ma non ascolto tutto quello che dice, ascolto solo una frase, lei non ha mai fatto sesso, lei non ha mai....... È mia porca puttana, mia, mia, tutta mia, come nient'altro, come nessun altro, prendo il suo viso tra le mani e appoggio la mia fronte sulla sua " Grazie a Dio, grazie a Dio, tu non immagini quanto mi dannavo al solo pensiero che tu mi avessi dimenticato, perché eravamo dei cazzo di bambini e non sapevamo cos'era quello che provavamo, non sapevamo niente, ci amavamo soltanto, perché noi seppur bambini ci amavamo colibrì, di quell'amore innocente che solo i bambini sanno dare.
Avevi tutto il diritto di dimenticarmi perché abbiamo passato una vita distanti, cazzo, ma tu non l'hai fatto, tu mi hai riconosciuto appena mi hai visto, cazzo dimmi che non hai amato nessuno, dimmi che sono sempre stato l'unico" sussurro ossessivamente " no ,non C'è mai stato nessuno" sussurra anche lei con gli occhi lucidi " anche per me non c'è mai stata nessuna, nessuno poteva togliermi dalla mente il tuo visino da bambina, tu, tutto quello che hai fatto per me, quello che ho vissuto, i momenti insieme, non sai quanto mi hanno tormentato, tu non immagini nemmeno l'ossessione che ho per te cosa mi porterebbe a fare, perché colibrì i chirurghi mi hanno liberato dal cancro, ma un'altra malattia mi ha infettato, una malattia incurabile. E questa malattia sei tu. Mi sei entrata nel cervello e nell'anima e te li sei portati con te, perché colibrì tu mi hai dato in un anno tutto quello che non avevo mai avuto in otto anni di vita, mi hai riempito di amore, ti sei presa cura di me, nonostante fossi solo una bambina, e quando mi hanno portato via te, quando mi hanno portato via l'amore, la tua assenza mi ha fatto impazzire, e da allora io cerco te, perché non ti ho mai dimenticata neanche io, non avrei mai potuto, perché dopo che ho assaggiato, dopo che ho avuto un pizzico del tuo amore, non ho desiderato nient'altro, perché niente poteva eguagliare quello che mi avevi dato tu, ed io ero un bambino, disperato che già sapeva che tutto quello che voleva nella vita eri tu, io sono qui adesso, sono diventanto questo perché mi servivano i soldi e il potere per ritrovarti.
Perché solo così avrei potuto riaverti.
E non c'era regalo più grande che potessi farmi perché sei mia e nessuno ti deve toccare, nessuno ha mai avuto il diritto di toccarti a parte me, dal primo istante in cui ci siamo incontrati, e ti assicuro una cosa Phoebe, io sarò l'unico uomo che ti avrà mai, io sarò l'unico uomo che tu avrai mai, che tu lo voglia o no."
Lei continua a guardarmi, non sa cosa dire, credo che sia rimasta stupita dalle mie parole, eppure ha sempre saputo di essere il fulcro della mia esistenza " alzati" spezzo il silenzio facendola alzare dalle mie ginocchia, mi avvicino alla libreria e prendo il libro che hanno trovato in giardino, evidentemente lo stava leggendo prima di perdere i sensi, se solo penso al rischio che ha corso, al fatto che avrei potuto perderla irrimediabilmente con una leggera pressione un po' più forte della  lama sul polso, ma da adesso in poi non permetterò più che questi eventi accadano, perché la sottoporrò alla mia supervisione e alla mia protezione per un lasso di tempo che equivale al per sempre.
Mi risiedo sulla poltrona e la riporto sulle mie ginocchia, il suo silenzio continua ad avvolgermi, odio i suoi silenzi, perché mi privano della sua voce e mi chiudono le porte della sua mente, ed io voglio sapere tutto di lei, anche cos'ha nella testa.
" Vuoi leggere per me?" Gli domando poggiandole il libro fra le mani, gli porgo una via di fuga, gli dò un motivo per cambiare argomento, perché lo so che le mie parole l'hanno spaventata, la conosco, conosco tutto di lei e so che in questo momento mi vorrebbe urlare contro tutta la sua indipendenza, ma io adesso ho bisogno di un momento di pace e di serenità, un momento che non vivo da più di dieci anni, io adesso voglio solo riprendermi tutto il tempo che abbiamo perso.

VIVERE PER TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora