capitolo 13

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BJÖRN

I suoi gemiti, mi perseguiteranno a vita, continuo a toccarla, nonostante sia venuta più volte sulle mie dita, non riesco a fermarmi dal procurarle piacere, il solo pensiero di lei che viene, che gode per me, me lo fa diventare duro come il marmo, non mi è mai successo di provare piacere nel vedere una donna godere, non conta neanche più il mio di piacere conta solo il suo, e mentre continuo ad accarezzarla alzo l'altra mano e la infilo tra i suoi capelli " non ho mai capito se questo mio bisogno di averti con me, sia amore, ossessione, non lo so cos'è, ho solo sempre saputo che tu dovevi stare con me, come se tu fossi un prolungamento del mio corpo, un qualcosa senza il quale la mia esistenza è stata un inferno, la tua assenza è stata un inferno. Ma mai avrei potuto immaginare che una volta che ti avrei riavuto tra le mie braccia, avrei desiderato così tanto toccarti, accarezzarti, baciare ogni singolo centimetro di te, non ho mai immaginato che avrei sentito questo desiderio di scoparti in tutti i modi possibili ed immaginabili, il desiderio di fare l'amore con te, di farti godere, i tuoi gemiti per me sono beatitudine, non avrei mai pensato che la mia ossessione, la mia malattia per te, sarebbe potuta peggiorare, ma adesso che ti ho toccata non riesco ad immaginare un singolo giorno senza questo" sussurro, continuando a toccarla, non riesco a smettere, " il solo pensiero di quando ti scoperò me lo fa diventare duro come il marmo, credo che una volta dentro di te, non sarò più in grado di uscirne, continuerei all'infinito, continuerei a scoparti sempre, a tutte le ore fino a lasciarti sfinita, fino a lasciarti la sensazione del mio cazzo dentro di te anche quando, non sarò più dentro di te. Per poi ricominciare di nuovo, sempre più forte, sempre più a fondo, già solo toccarti è diventata una droga, un bisogno irrefrenabile, non riesco a fermarmi, ne ho bisogno come l'aria per respirare. Preparati caro colibrì perché quando entrerò qui" continuo a sussurrare puntando l'indice contro il suo inguine, " ci rimarrò per molte ore" queste parole sono uscite incontrollabili dalla mia bocca, forse l'ho spaventata, ma cazzo, è tutto vero quello che ho detto, il mio desiderio per lei è irrefrenabile, non so se è la sua pelle, il suo profumo, la sua mente, il suo cuore o il fatto che la sua sola esistenza mia ha salvato la vita, che me la fa desiderare così immensamente, so solo che è mia, in tutti i modi possibili, lei è mia, a volte credo realmente che mi sia stata strappata dal petto, credo realmente che siamo una sola anima in due corpi differenti, incapaci di stare distanti, perché il mio bisogno di lei non è qualcosa di terreno, è qualcosa di superiore, a tutto, e superiore anche a noi stessi, perché niente conta nella mia vita, solo che lei è mia.
" ahh basta, non ce la faccio più" sussurra lei gemendo in contemporanea " il tuo corpo non la pensa così bimba" le rispondo vedendo i suoi umori continuare a fuoriuscire impregnandomi la mano
" Mmh Va bene, per adesso ti do un po' di tregua, vieni pranziamo" dico smettendo di toccarla, ed alzandomi con le sue gambe attorcigliate al mio bacino, " fammi scendere" dice mentre cerca di divincolare le gambe che io tengo saldamente attorno a me " no, non sono ancora pronto a staccarmi dal tuo corpo" alle mie parole si ammutolisce.
" Cosa vuoi mangiare" le chiedo mentre l'appoggio su tavolo, da cui lei prontamente scende "mm va bene qualsiasi cosa, cucino io" dice mettendosi davanti ai fornelli, mi ricordo di tutte le volte in cui mi ha raccontato che il suo sogno era diventare pasticcera " ti piace cucinare?" Le chiedo, voglio sapere di più su di lei, non sono mai sazio voglio conoscere tutto di lei " si, ovvio, ti ricordi volevo diventare una pasticcera, non ci sono riuscita, ma comunque lavoro in una panetteria quindi non ci sono andata tanto lontana" dice con velata ironia, vuole nascondere il senso di sconfitta che prova, ma a me non può nascondere niente "perché? perché non ci sei riuscita? " chiedo mentre mi riavvicino a lei che stava triturando gli ingredienti necessari, le sposto i capelli che le erano finiti davanti al viso, voglio guardarla negli occhi, voglio toccarla, ne ho bisogno " i miei genitori non potevano pagarmi le scuole di cucina o pasticceria, quindi non ho mai realmente creduto di potercela fare, quando mi ero decisa e avevo pianificato di lavorare e risparmiare per potermi permettere quei corsi, i miei genitori sono morti, non avevo nessuno, il lavoro mi serviva per tirare avanti, e poi non ero nelle condizioni mentali per affrontare il corso, o anche solo per pensare al mio futuro, semplicemente non ci ho pensato più, l'ho cancellato dalla mia mente, ci ho rinunciato, ero sola, non avevo più nessuno, il mio unico scopo era sopravvivere e raccimolare soldi per andarmene dal quel paesino di merda e da tutta quella gente che non ha fatto altro che soffocarmi per tutti gli anni che sono rimasta lì" i suoi occhi sono bui mentre parla, sento la rabbia crescere, perché ha rinunciato al suo sogno, e lei non deve rinunciare a niente lei merita tutto quello che c'è di buono in questo cazzo di mondo, la rabbia sale perché ha vissuto in solitudine quando io impazzivo per trovarla e la volevo con me, non gli chiedo perché non avesse amici o altro, perché nonostante odi la sua sofferenza, non posso che essere al contempo sollevato, perché io sono stato il suo unico amico, il suo unico uomo, perché solo io posso conoscerla, capirla, entrarle dentro, e lei può volere solo me, in tutti i modi possibili, come amico, come amante, posso essere quello che vuole ma lei può avere solo me, deve essere solo mia, in tutto, la sua vita passata senza di me deve sparire, come la mia è sparita nel momento in cui l'ho rivista.
Infilo le mani nei suoi capelli e le alzo il volto facendo incontrare i nostri occhi, i suoi sono carichi di sofferenza
" tu non hai rinunciato, tu puoi avere tutto, tu devi avere tutto e spetta a me occuparmi di questo, ci sarò io a spianarti la strada ogni qualvolta un ostacolo si frapporrà fra te e i tuoi desideri, tu farai quei corsi, te lo assicuro, non c'è niente che tu non possa avere adesso, questa città è nelle mie mani ed io la cedo al tuo cospetto" a queste parole si allontana dalle mie mani " io non voglio farlo più, veramente ci ho rinunciato" " no, piccolo colibrì, non funziona così se vuoi una cosa te la devi prendere, con la forza se serve ma se vuoi una cosa devi lottare per averla" nella vita non si rinuncia mai, io non l'ho mai fatto, altrimenti a quest'ora sarei morto, non sarei dove sono ora, e tutto questo l'ho fatto per lei, solo per riaverla fra le braccia " si certo" fa una risata amara " come hai fatto tu no? Se vuoi una cosa te la prendi con la forza, come hai fatto con me, senza neanche chiedermi se fossi disposta ad affrontare tutto questo,della mia opinione non te ne è fregato un cazzo, mi hai preso con la forza senza sapere che se tu me l'avessi chiesto io non ci avrei pensato due volte a venire con te, mi hai trattata come un oggetto senza valore. E adesso mi dici che non devo mollare, che posso avere tutto quello che voglio, quando tu per prima mi costringi a rinunciare alla mia libertà" mi sbatte in faccia con rabbia queste parole che dentro di me hanno l'effetto di un fiammifero a contatto con la benzina, la rabbia prende il sopravvento, ed io mi perdo.
" Porca puttana, porca puttana, non capisci, non capisci" grido come un ossesso mentre rivolto tutto quello che mi ritrovo davanti, e neanche i suoi occhi spalancati mi fermano "io ti avrei trattata come un oggetto senza valore, tu sei la mia vita, lo capisci, in tutti questi anni io non ho fatto altro che cadere e cadere e cadere, nell'inferno più brutale e orrendo che possa esistere, io ho resistito solo per te, solo perché sapevo che un giorno ti avrei riavuta, tu continui a non capire che non sono disposto a vivere un'esistenza in cui tu non ci sei, ed voglio averti in tutti gli attimi della mia vita, capisci, dimmi che capisci? Sei un ossessione incontrollabile, nella mia testa vorticano solo tre parole 'tu sei mia', e non posso ignorarla, non posso ignorare la mia anima che ti reclama, io ti reclamo, capisci? Dimmi che capisci? Perché tutta questa libertà che tu cerchi io non te la potrò dare mai, dimmi che accetti tutto questo dimmelo, dimmi che mi accetti perché io sono questo" e queste parole le grido con tutta la rabbia che possiedo, tanto da cadere in ginocchio con le mani fra i capelli, e lei di fronte a me trema e piange, e sto odiando tutte le sue lacrime, inaspettatamente cade in ginocchio anche lei, mi avvolge con le sue braccia, e non attendo un secondo prima di stringerla, mi infila le mani nei capelli e porta la mia testa sul suo petto mentre singhiozza convulsamente, " va bene, capisco, ti capisco, non ti lascio, non ti lascio più, non la voglio più la mia libertà, adesso ho capito, voglio solo te, voglio solo stare con te, non ti voglio più vedere così" allontana il mio viso e lo porta all'altezza dei suoi occhi " non voglio più vedere quel dolore i questi occhi" sussurra accarezzandomi il taglio degli occhi, " non voglio più vedere questa sofferenza e se devo rinunciare alla mia libertà per questo, va bene, lo faccio, non la voglio nemmeno più questa libertà, però per favore non soffrire più così" sussurra piangendo come una bambina, la mia bambina, senza sapere che con queste parole lei l' ha estirpata definitivamente tutta questa sofferenza " sono tua" ed in questo istante io posso dire di essere felice," si,si, si finalmente, finalmente, sei mia, tutta mia, per sempre mia" sussurro sulla sua bocca incapace di fermarmi dal toccarla, la tocco ovunque, viso, braccia, capelli, le divoro le labbra, le divarico le gambe e le incastro intorno al mio busto, oggi lei sarà definitivamente mia.

Angolo autrice
Nel prossimo capitolo faranno scintille😏😏.
vi consiglio una storia, è intrigante e nonostante ha ancora pochi capitoli sono sicura che catturerà il vostro interesse e sono altrettanto sicura che una volta iniziata non potrete far altro che attendere l'aggiornamento di un nuovo capitolo, vi garantisco che nell'andare avanti con la lettura di questa storia essa vi sorprenderà ed emozionerà, il titolo di essa è "Istanti Eterni"

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