BJÖRN
Arrivo a casa con lei tra le braccia, sorpasso la porta e salgo le scale che portano al piano di sopra, entro nella mia stanza e la stendo sul mio letto.
Non c'è visione più bella, mai visto niente di così meraviglioso, così puro, tutto quello che questa bastarda di vita mi ha sputato addosso, si annulla di fronte a lei che dorme come una bambina.
Poi ci sono io, che l'ho drogata dopo averla rivista da poche ore, qualche ora e sono già riuscito ad intaccare la sua purezza.
Mi piego sulle ginocchia di fianco al letto, mi avvicino al suo viso e Dio, mi eccita anche solo vederla dormire nel mio letto.
Dorme con le labbra leggermente schiuse, abbracciata al cuscino, ed è adesso che mi sento di aver raggiunto quello che volevo veramente nella vita, lei.
Perché ho sempre voluto questo: guardarla dormire, conoscere tutti i suoi difetti, guardarla cucinare, guardarla arrabbiarsi, essere la spalla su cui piangere, essere il suo uomo.
Questo è quello che ho sempre voluto, questo però comporta invischiarla nella malavita, e non so se lei questo possa accettarlo.Ma non sono pronto a lasciarla, non lo sarò mai.
Vorrei dormire con lei, buttarmela addosso, impregnarmi del suo odore, affondare il viso nel suo collo e sospirare di sollievo per la prima volta dopo anni.
Ma preferisco rimanere per terra a guardarla dormire, contemplarla. Non voglio spaventarla ancora di più, perché lo so che appena si sveglia sarà una guerra, ed io non vedo l'ora.PHOEBE
Apro gli occhi, mi sento tutta intorpidita, non so dove mi trovo e la testa mi scoppia.
Mi guardo intorno mi trovo su un letto enorme, potrebbe dormirci una famiglia intera, sento un tocco sulla caviglia, guardo ai piedi del letto ed è lì che lo trovo, che dorme per terra con il volto sul materasso ed una mano sulla mia caviglia come a non farmi scappare.
Gli eventi della sera precedente mi tornano in mente, e le lacrime scendono dai miei occhi, non faccio che piangere ultimamente.
Mi ha drogata, come può aver fatto una cosa del genere, come può? Dov'è finito il mio angelo? Lui non mi avrebbe mai fatto del male.
È entrato in casa mia, mi ha preso mentre dormivo e mi ha drogata, come una bambola di pezza senza volontà che viene spostata da un posto all'altro.
Sposto bruscamente la caviglia dalla sua presa, e nell'arco di pochi secondi Bjorn si sveglia, si alza in piedi e riafferra la mia caviglia tirandomi verso di lui.
Lo guardo dal basso, la sorpresa lascia il posto alla rabbia e scalcio inutilmente cercando di togliermi di dosso quella mano " lasciami, non mi toccare!" Gli grido contro " non mi toccare, hai capito? Non devi toccarmi!!" continuo a gridare come un ossessa, in un attimo mi è addosso e mi ritrovo stesa con la sua mano sul collo, non stringe ma la sua presa è salda, lo guardo con gli occhi spalancati, lui mi guarda rabbioso " io ti tocco quando voglio. L'unico tocco che devi accettare è il mio" dice avvicinando il suo viso al mio accarezzando una mia guancia con il suo naso, "ci siamo capiti?" mi fa rabbia, lo sto odiando, volto il viso allontanandolo dal suo, " non mi devi toccare, mi hai preso come una bambola senza vita, mi hai tolto la libertà di scegliere se venire o no con te, lasciami, mi tocchi quando lo voglio io, vengo con te quando lo voglio io ma soprattutto se lo voglio io"" se lo vuoi tu? se? forse non hai capito, anzi non hai capito un cazzo, nel giro di pochi giorni tutta la città saprà che mi appartieni e tutti avranno paura di incrociare anche solo il tuo cammino perché lo sanno che la mia donna non si guarda e non si tocca neanche per sbaglio. Tutti ti eviteranno per paura di rimanere invischiati con me, per timore di mettersi contro di me anche solo per averti sfiorato per sbaglio, nessun altro uomo ti vorrà mai più e chi ti ha desiderato in passato ti posso assicurare che se ne pentirà, la tua vita non ti appartiene più, la tua vita dipende da me" sussurra minaccioso, non riesco a credere a quello che ha detto, ho fatto tanto per costruirmi una vita qui, e adesso lui riappare e distrugge tutto quello che mi sono guadagnata con il sudore, la serenità che con dolore mi ero riuscita a conquistare dopo che mi hanno costretta ad abbandonarlo è svanita, e mai avrei pensato che la causa della mia infelicità sarebbe stato lui.
" Come puoi fare questo a me, come puoi? Io ho sempre creduto in te e nella persona che sei nonostante l'ultima volta che ti ho visto eri ancora un bambino" la mia voce risulta disperata, il suo sguardo si addolcisce " adesso sono quello che sono, ma tuo bambino è ancora qua, solo che ti ha già perso una volta e adesso non è più disposto a perderti. Al costo di farmi odiare ma tu resti con me" nonostante la continua lotta che si svolge dentro di me, nonostante il mio cervello mi dica di rifiutare quello che mi sta facendo, perché mi sta privando della mia libertà, il mio cuore non può fare altro che sussultare alle sue parole, perché se ce una cosa che mi ha tormentato in tutti questi anni dopo l'incertezza di rivederlo è la paura che lui non mi avrebbe riconosciuto o peggio che gli anni lo avessero portato a sminuire quello che abbiamo vissuto, le sue parole sono come baci sulle cicatrici. Le cicatrici ti ricorderanno sempre il dolore che hai vissuto ma quei baci ti ricordano che c'è chi accetta anche quella tua sofferenza.
E lui con le sue parole mi accetta per quella che sono, anzi si può dire che mi rivendica per quella che sono.
La curiosità di sapere tutto quello che ha passato in tutti questi anni prende il sopravvento, ho voglia di viverlo, ma comunque non può dominare la mia vita, non può pretendere che debba sottostare a tutto quello che vuole lui, della mia vita decido io e non lui e questo lo deve capire.
" Cosa hai fatto in questi anni apparte uccidere?" Voglio realmente sapere come ha vissuto, so che non ha avuto una vita facile, ma voglio sapere altro "ho spacciato, ho mutilato, ho torturato e sono stato torturato, mi sono creato un impero, di mostri, di assassini, ma pur sempre un impero, perché comando io in questa città, ma sai perché ho fatto tutto questo,mh lo sai? L'ho fatto per cercarti, per riuscire a trovarti, tutto è iniziato perché la mia famiglia aveva problemi economici, ma poi se sono arrivato fin dove sono adesso è stato per conquistare il potere necessario per ritrovarti. L'ho fatto perchè adesso che ti ho ritrovato voglio darti il mondo." Lo guardo, le sue parole, Dio, cosa ho fatto per meritarmi lui, il mio angelo. " Sei il mio angelo, anche se hai mutilato, ucciso e sei salito su questo trono fatto di ossa e di sangue, tu rimani il mio angelo, mi hai capito? " A queste parole infila la mano nei miei capelli e mi tira con forza verso di se e sbatte con prepotenza le labbra contro di me, è un semplice bacio a stampo, ma è dato con una disperazione che fa male, si allontana di poco da me " lo so, lo so, è l'unica certezza che non mi ha mai abbandonato, lo so, sono tuo" sorrido alle sue parole, perché sono sempre stata tremendamente possessiva con lui " voglio viverti, ma voglio anche vivere la mia libertà" dico queste parole e lui stringe la presa sui miei capelli, poi li lascia e si allontana " per adesso viviamoci, il resto con me non ti serve, neanche la libertà, soprattutto quella" detto questo si alza dal letto ed esce dalla stanza sbattendo la porta senza darmi tempo di ribattere, Dio che rabbia, lancio un grido di frustrazione mentre ricado sul letto,
Non posso andarmene adesso l'ho ritrovato ma alla mia vita non rinuncio, ed io domani riprendo a lavorare e torno a casa mia, poco ma sicuro.

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VIVERE PER TE
Lãng mạnLei è qua, davanti ai miei occhi, per la prima volta dopo anni. Anni in cui la sua assenza mi ha portato ad essere quello che sono oggi. [....] Lei è stata la luce prima della mia caduta negli inferi, il pezzo di paradiso che mi porto in tasca. Ma a...