DI NUOVO INSIEME

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I: Ho ucciso Gomez. –confessa spaventato.
E: Ecco lo sparo di ieri sera.
H: Che cazzo hai fatto Broussard... Ti arresteranno.
I: Legittima difesa, ho chiamato io stesso la polizia, mi hanno creduto, ho raccontato tutta la verità.
S: Verità che vorremmo sapere anche noi.

Noah è ancora sotto shock, non riesce a dire niente. Io continuo a piangere come una scema, mentre gli altri mi sembrano abbastanza tranquilli e rilassati.

Prima di portarlo a casa da mia madre e suo padre, decido di dargli una sistemata sia a livello estetico che a livello fisico. E' pieno di lividi e graffi, non mi sembra il caso di farsi vedere così da suo padre.

N: Allora? –chiede nervoso. –Ci spieghi dove cazzo sei stato?
I: Volevano uccidermi, Elizabeth non è riuscita a spararmi e gli altri due avevano dato a lei l'incarico, ha provato a farmi morire picchiandomi e buttandomi in un lago. Sono finito di schiena contro un sasso enorme, per questo sono mal ridotto, non riesco nemmeno a camminare bene, ho avuto paura, ma dall'altro lato mi ero arreso, sapevo stessi respirando per l'ultima volta, ho rivisto tutta la mia vita, tutte le cose passate insieme, tutti i litigi miei e di Hana, le mie scopate...Insomma, tutto. –ridacchia. – Pensavo di affogare, non riuscivo a nuotare, ero distrutto.
S: E poi? Come sei riuscito ad essere qui oggi?
I: Sono riuscito ad aggrapparmi ad un sasso e piano piano sono riuscito ad uscire dall'acqua strisciandomi sul prato, dove c'era più fango che erba. –sospira. – Non sapevo dove fossi, la corrente mi aveva trasportato con sé.
N: Sei stato via quattro anni, non quattro giorni.
H: Fallo parlare. –lo rimprovero.
I: Un vecchietto aveva una casetta da quelle parti, mi ha ospitato e dato da mangiare, dopo quella scena, è tutto nero.
A: In che senso?
I: Sono entrato in coma. Quando mi sono aggrappato al sasso per tornare su, ho sbattuto la testa a causa della forte corrente. Mi sono svegliato qualche giorno fa nella stessa casetta, ma senza vecchietto.
H: Pensi sia morto?
I: Penso di sì. Non è mai tornato. –dice lacrimando.
H: L'importante è che tu adesso stia con noi e stia bene.
N: Ok, ma è meglio portarlo in ospedale, è uscito dal coma non da uno svenimento.

Tutti d'accordo, ci dirigiamo in ospedale, i dottori sconvolti per il suo ritorno, lo visitano e ci annunciano felici che sta bene, deve solo riposare e curare le ferite in modo adeguato.
Accompagniamo i ragazzi a casa e poi io, Noah e Israel torniamo a casa nostra dove ci sono i nostri genitori ad aspettarci.

H: Sei pronto? –gli sussurro con gli occhi lucidi.
I: Non piangere più, sono tornato. –afferma sorridendo.
N: Andiamo. –dice acido.

Ma che ha?

Nascondiamo Israel in modo tale da non procurare uno svenimento, entro con Noah e lo faccio aspettare fuori per prepararli psicologicamente.

H: Mamma, Signor Broussard, ho una bella notizia ma potrebbe sconvolgervi.

Mamma Spencer: Sei incinta?

H: No. –rispondo subito. – Israel.

Mamma Spencer: Gomez è uscita, lo sappiamo. Non è una bella notizia tesoro.

H: E' morta. –prendo fiato. – Ma non è questo il punto.

Signor Broussard: Non sei mica stata tu? –chiede agitato.

I: Sono stato io. –spunta da dietro come un fungo.

H: Ti ho detto di rimanere fuori, non sono pronti.

Nemmeno il tempo di dirlo che ci ritroviamo suo padre steso a terra e mia madre seduta che cerca di respirare. Noah e Israel pensano al Signor Broussard, mentre io cerco di far riprendere mia madre.

H: Non era morto, era in coma, disperso in una palude lontana da qui.
Mamma Spencer: Non è possibile, nella lapide allora chi c'è?
N: Avranno fatto passare quel povero ragazzo bruciato per Israel. Non è mai stato riconosciuto, aveva il volto completamente bruciato, quei tre hanno detto che era Broussard ma senza nessuna certezza, hanno creduto alle loro parole e sono stati bravi da mettergli il suo bracciale così da confondere anche noi.
H: Questa volta sei tu il detective. –sorrido.

Mamma beve un po' d'acqua, si alza e lo abbraccia fortissimo scoppiando a piangere.
Papà Broussard si riprende dopo parecchio, però non appena apre gli occhi avvolge il figlio in un affettuoso abbraccio e lo riempie di baci. Ci abbracciamo tutti insieme e sorridiamo felici.
Noah vedendo la situazione famigliare che si è creata, torna a casa e mi saluta con un dolce bacio sulle labbra.

Te Lo Prometto // NOAH CENTINEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora