Segreti.

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Qualche giorno dopo...

Questi giorni non si va a scuola e Noah è rimasto da noi, questa casa è praticamente un albergo, per fortuna mamma adora Noah e non dice niente. 
Non appena ho l'occasione di rimanere sola con lui cerco di farmi dire cos'ha fatto in vacanza ma a quanto pare non lo dirà mai. O meglio, non lo dirà mai a me. 
Sono sicura che Israel sappia tutto, persino i dettagli più stupidi.

N: Oggi ho un colloquio di lavoro, torno nel pomeriggio.  

Sorrido e annuisco e ricevo un dolce bacio sulla fronte.
H: Ma che sei mio padre? 
Dopo questa domanda rimedia con una lunga limonata che fa rimanere schifato Israel e vedendo la sua faccia scoppio a ridere e lo abbraccio forte. 
I: Io sono innocente. -alza le mani.
H: Ti sto abbracciando mica scopando. -sostengo. 
Scoppiamo tutti a rider e non appena Noah supera la porta d'ingresso, tartasso Israel di domande. 

I: Sapevo mi avresti chiesto di Noah in sua assenza. -ridacchia.

Ci sediamo sul suo letto e lo costringo a dirmi tutto. 
Mamma Spencer: Ragazzi, vado a lavoro, mi raccomando.  Israel tuo padre torna per l'ora di pranzo, ci pensa lui a cucinare. -sorride.

Dopo che anche lei ci lascia soli, riprendiamo il nostro discorso. 
H: Ho bisogno di sapere se ha fatto qualcosa.
I: Non vi siete comportati bene entrambi. -mi ricorda.
H: Non abbiamo fatto niente. 
I: Quasi...

H: Ci eravamo lasciati. 
I: Allora è lo stesso per lui. 
H: Voglio solo sapere, non mi arrabbierò. 
I: Tu sei psicopatica...lo farai. 
H: Ha scopato?
I: Sì.
H: Tutto qui?
I: Ha fatto un'orgia con tre ragazze. -dice dispiaciuto. 

Mi alzo di scatto e corro a piangere nella mia stanza.
Sono schifata e triste contemporaneamente. 
So che ci eravamo lasciati, ma se avesse scopato semplicemente non avrei detto nulla, ma fare un'orgia è schifoso. 
Vuol dire che a me non ci ha mai pensato in questi mesi...
Israel entra nella stanza e senza dire una parola mi abbraccia fortissimo poi mi lascia da sola senza chiederglielo. 
Sento la porta sbattere e non è entrato nessuno, sono evidentemente da sola.
Vado in salone e mi accorgo di non essere completamente sola.
C'è un tizio incappucciato col passamontagna che rimane impalato davanti a me non appena mi vede. 

X: Pensavo non ci fosse nessuno. 
H: Sei un ladro?
Ma che cazzo di domanda è? E perché sono così tranquilla davanti a lui?
X: Non mi definisco così...

H: Che vuoi?
X: Te. 

Appena finisce di pronunciare questa parola, mi ritrovo con un sacco in testa e con le mani legate. 

Cerco di lamentarmi, ma appena inizio a farlo mi mette lo scotch alla bocca e mi porta con sé non so dove. Non vedo niente. 
X: Ti divertirai. -afferma facendomi salire in macchina, suppongo sia una macchina.

Non rispondo, anche perché non posso e poggio la testa sulla sua spalla in segno di resa. 


Te Lo Prometto // NOAH CENTINEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora