Telefoni spenti.

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Stamattina non sono riuscita a svegliarmi in tempo per andare a scuola.
Ne approfitto per capire cosa voglia Zach Collins dalla mia vita.
Sento il campanello, scendo veloce, stando sola non ho scelta, e alla porta trovo una figura inaspettata.
H: Prof Smith, cosa ci fa lei qui?
Prof Smit: Signorina Hana, non l'ho vista a scuola e mi sono preoccupato.
H: Avevo mal di testa. -mento.
Prof Smith: Quindi va tutto bene?
Lo faccio accomodare e gli preparo un caffè ignorando la domanda.
H: Come sapeva dove abitassi?
Prof Smith: So cosa che non tutti sanno.
H: In che senso?
Prof Smith: Che so più di quanto credi.
Dopo aver sorseggiato il caffè a avermi accennato la lezione di oggi, va via.
Arriva mamma e giustamente vuole delle spiegazioni.
H: Non lo so mamma, non lo so.
Mamma: Cosa succede Hana?
Scoppio a piangere ed entra Israel che mi guarda preoccupato. Poggia lo zaino sul divano e viene ad abbracciarmi.
I: Signora Spencer ci penso io ad Hana. -la riassicura portandomi in camera sua.
Mamma: Io cucino.
Siamo soli io ed Israel e stranamente con nessuna voglia di scopare o altro. Questa volta la situazione è più cupa e fin troppo seria.
I: Finirà tutto, te lo prometto.
H: Smettetela di promettere, non potete farlo, non sapete farlo. Vaffanculo.
I: Calmati. -dice accarezzandomi la testa.
H: Cosa sta succedendo Israel? Perché a me? Ho bisogno di Noah.
I: Lo so... tornerà.
H: Cosa sai?
I: Lo sto cercando, sto andando in qualsiasi posto, ma nulla. Nemmeno i genitori sanno niente. Sono tutti disperati, voglio bene a te quanto ne voglio a lui, ti avrei detto tutto, ma purtroppo so meno di te.
H: Sto impazzendo. - dico appoggiandomi sulle sue gambe.
Mi accarezza dolcemente i capelli e a rovinare il tutto è il papà con una voce pesante che urla "È pronto ragazzi!", andiamo in cucina, mangiamo velocemente e ritorniamo dove eravamo.
Mamma viene a controllarci e fingiamo di studiare abbastanza bene.
Esco senza dire una parola, Israel prova a pedinarmi ma con scarsi risultati.
Dopo un po' mi giro e non c'è più.
Si sarà arreso.

Il giorno dopo...
Israel non è più tornato a casa.
Ho provato a chiamarlo, risulta spento.
Sydney gli ha mandato 103 messaggi, ma niente.
Suo padre è già andato alla polizia.
Mentre mia madre si sta agitando da stanotte.
Zach Collins non ti permetterò di continuare.
Entro a scuola atteggiandomi come sempre con accanto Aria e Sydney incrocio Zach e lo blocco vicino all'armadietto.
Z: Vuoi alzarmi le mani? -ride.
H: Vorrei ucciderti. -sorrido cattiva.
S: Hana...
H: Sydney, stai zitta.
Z: Mi lasci?
H: Allora, Collins, cosa vuoi ottenere?-chiedo mollando la presa.
Prof Smith: Cosa succede qui?
A: Niente.
Prof Smith: Tutto bene?
A: Prof va tutto alla grande, sono chiacchiere tra amici.
Z: Non è vero.
H: È vero.
S: Prof può lasciarci soli?
Prof Smith: Vi tengo d'occhio. -dice guardando solo me.
Ma che vuole da me?
Z: Hana, non so niente. Perderemo la partita senza Israel, pensi che mi faccia piacere?
A: Ah, solo per la partita?
S: Fai schifo.
Vado via disgustata e incrocio nuovamente il prof che però questa volta non ci ferma.
Allenatrice Gomez: Ragazze, oggi agli allenamenti puntuali!
A: Certo.
S: Non ci sarò.
H: Neanch'io.
Io e Sydney abbiamo organizzato una "missione segreta" che nessuno deve sapere.
Dobbiamo trovare i ragazzi.
Riprovo a chiamare Israel ma risulta ancora spento.
A: Si sarà scaricato, no?
H: No.
S: A Noah è spento?
H: Sì.
A: Capisco...

Ritorno a casa, prendo il necessario e scappo teoricamente di casa.
Lascio un biglietto sul comodino di mamma e vado.
S: Pronta?
H: Pronta.

Te Lo Prometto // NOAH CENTINEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora