Cosa farai?

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Pov Josie

Il mattino dopo, mi ritrovai davanti a una scrivania in una stanza d'interrogatorio. Il poliziotto che mi stava osservando aveva un'aria professionale ma seriosa, e io mi sentivo completamente esposta, come se ogni mia parola potesse rivelare troppo o troppo poco.

Mi sedetti su una sedia di metallo di fronte al tavolo e cercai di mantenere la calma. L'atmosfera era pesante, e l'aria era densa di aspettative e silenzi carichi di tensione. Il poliziotto, un uomo di mezza età con gli occhi penetranti, aprì il suo taccuino e cominciò a fare le domande.

"Buongiorno, signora Potenza. Grazie per essere venuta. Potrebbe raccontarci il suo rapporto con il defunto Tony?" iniziò con un tono che cercava di essere neutro ma che tradiva una certa urgenza.

"Sì, certo," cominciai, cercando di mantenere la voce ferma. "Tony ed io eravamo sposati, ma eravamo divorziati da poco. Sapevo che mi tradiva. In realtà, ero a conoscenza di con chi lo faceva, ma nonostante tutto, non ero il tipo di persona che avrebbe cercato vendetta. Preferivo semplicemente divorziare e mettere fine alla nostra relazione."

Il poliziotto annuì e continuò a prendere appunti. "Capisco. Può dirci se c'erano stati dei segnali preoccupanti prima della sua morte? Qualcosa che potesse far pensare a un pericolo imminente per Tony?"

Mi fermai un momento, cercando di non tradire l'ansia che sentivo dentro. "Tony spesso spariva per giorni senza avvisarmi. In effetti, non mi ero preoccupata più di tanto, considerando che eravamo divorziati e non avevamo più alcun legame stretto. Ma non avevo in mente nessuno che potesse avere un motivo per volergli del male. Non sapevo molto del suo lavoro o delle sue amicizie recenti."

Il poliziotto mi fissò per qualche secondo, come se stesse cercando di decifrare se stessi dicendo la verità. Poi continuò a scrivere. "Ho capito. Siamo a conoscenza del fatto che Tony aveva relazioni extraconiugali. Abbiamo anche scoperto che la sua amante è scomparsa. Ha qualche idea su dove potrebbe essere?"

Rimasi in silenzio per un attimo, cercando di mettere insieme le informazioni. "Non posso dire di sapere dove potrebbe trovarsi. Non ero in contatto con l'amante di Tony e non avevo motivo di sospettare che potesse essere coinvolta in qualcosa di più grande."

Il poliziotto mi guardò con uno sguardo che sembrava misurare le mie parole. "Va bene, signora. La ringrazio per le informazioni che ci ha fornito. Stiamo cercando di rintracciare l'amante di Tony per chiarire alcune cose, ma al momento risulta scomparsa. La contatteremo se avremo bisogno di ulteriori dettagli."

Mi alzai dalla sedia, sentendomi sollevata, anche se l'angoscia e la preoccupazione rimanevano. "Grazie. Se avete bisogno di ulteriori informazioni, sarò disponibile."

Il poliziotto mi rivolse un cenno di assenso e io uscii dalla stanza, cercando di mantenere un aspetto composto nonostante il tumulto interiore. Camminai verso l'uscita della stazione di polizia, la mente in preda a una confusione crescente. La mia mente era affollata di pensieri e paure, e l'ombra di Cole, con tutto ciò che era successo, era sempre presente.

Mentre uscivo dalla stazione, il peso della situazione era come un macigno sul mio petto. Mi sentivo intrappolata tra la verità che dovevo mantenere e le minacce che Cole aveva posto su di me. E tutto ciò che potevo fare ora era aspettare e sperare che le cose non si complicassero ulteriormente.

Il volo di ritorno in città fu lungo e angoscioso. Mentre sorvolavo il paesaggio familiare, la mente mi tornava sempre all'orrore di quella notte e alla confusione che ne era seguita. La morte di Tony era diventata notizia di primo piano: l'uomo ricco e conosciuto era stato assassinato e la città intera ne parlava. Mi sentivo come se fossi in un incubo da cui non riuscivo a svegliarmi.

Waiting for a signDove le storie prendono vita. Scoprilo ora