Andrá tutto bene

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POV Josie

Dopo l'ultimo tumulto della notte, Cole fu portato via in ambulanza. La sua condizione sembrava grave, e il pensiero che tutto ciò fosse il risultato delle nostre scelte mi schiacciava. Finalmente, il caos della notte era finito, ma la realtà del dolore e della perdita si faceva sentire pesantemente.

Il giorno seguente, in ospedale, la polizia mi interrogò. Raccontai la mia versione dei fatti, cercando di mantenere la verità dentro il limite che potevo gestire. Dissi che Cole mi aveva salvata da Jake, che stava tentando di soffocarmi, e che Cole era stato l'unico a proteggermi. Rivelai anche che Cole aveva ucciso Tony, ma cercai di non enfatizzare troppo il suo atto finale, che sembrava più un disperato tentativo di ottenere perdono.

Durante l'interrogatorio, la polizia ascoltò attentamente. La mia versione coincise con quella che Cole aveva fornito prima della sua partenza per l'ospedale. Non avevo modo di sapere come si fosse svolto il tutto nei dettagli, ma sentivo che Cole avesse cercato di correggere le sue azioni in qualche modo, sperando di ottenere una forma di redenzione.

Nonostante il dramma, arrivò notizia attraverso Chanel, che era andata alla stazione di polizia e aveva parlato con un amico poliziotto. Scoprii che Cole aveva confermato la mia versione degli eventi e aveva testimoniato in modo che corrispondesse alla mia narrazione. Questo mi colpì profondamente. Non capivo completamente perché avesse fatto questo, ma sentivo un impulso profondo a andarlo a trovare in ospedale per esprimere la mia gratitudine, anche se sapevo che non potevo farlo.

Dopo vari interrogatori e giorni di trattative con la polizia, riuscii a superare tutto e a uscire dalla situazione come innocente. Chanel era venuta a prendere me e mi chiese se stavo meglio. Le risposi che, sebbene non mi sentissi completamente bene, ero sollevata che tutto fosse finito.

Chanel, con uno sguardo preoccupato, mi disse che non si aspettava affatto che Jake potesse fare cose così orrende. Le confidai che Jake aveva anche altre faccende in comune con Tony e che entrambi avevano dei lati oscuri. Non potevo dirle tutta la verità, ma sentivo il bisogno di condividere quanto più possibile senza compromettere la mia sicurezza o quella degli altri.

Quando tornammo a casa, ero medicata e fisicamente stavo meglio, anche se avevo un terribile mal di testa. Mentre scorrevo i giornali, fui colpita dalla notizia:

"Cole Wilson, con precedenti penali, ha ucciso il marito di Josie Potenza e Jake Thompson un amico e collega dei due coniugi. Thompson collaborava con Tony in affari loschi, e entrambi rischiavano la galera. La verità sul caso continua a venire a galla, mostrando la complessità e la brutalità di un dramma che ha sconvolto molte vite."

Questa notizia, letta con una sensazione di vuoto, mi ricordava che la mia vita era cambiata irreversibilmente. Il passato era ormai sepolto, e il futuro rimaneva incerto. Ma in quel momento, ero solo grata di aver superato il caos e di poter iniziare a ricostruire la mia vita.

Rimasi immobile davanti al televisore, fissando il telegiornale che continuava a trasmettere le notizie sul mio caso. La voce del presentatore sembrava ripetere continuamente le stesse informazioni, e ogni volta che pronunciava il nome di Cole, sentivo un brivido gelido lungo la schiena.

Non riuscivo a distogliere lo sguardo. Le parole mi schiacciavano come macigni, e il dolore della situazione mi sembrava insopportabile. Non volevo che la stampa venisse a cercarmi per interviste. Sapevo che probabilmente sarebbe successo, e l'idea di essere al centro dell'attenzione mediatica mi angosciava profondamente.

Mi girai verso Chanel, che era seduta accanto a me, e con una voce tremante le chiesi, "Chanel, posso rimanere con te per un po'? Non voglio affrontare tutto questo da sola."

Chanel mi guardò con una dolcezza infinita e rispose, "Certo, Josie. Sei la benvenuta qui quanto vuoi. Non sei sola in questo."

Ci sistemammo sul divano, vicine. Chanel, con uno sguardo di preoccupazione e affetto, aggiunse, "Devo dire che, nonostante tutto, Cole sembrava davvero una brava persona. Non me l'aspettavo, ma il suo gesto di aiutarti... è stato sorprendente."

Non trovai le parole per rispondere subito. Rimasi in silenzio, il dolore e la confusione che mi travolgevano. Sentivo una miscela di gratitudine e rabbia che non riuscivo a decifrare. Poi, provai a chiudere gli occhi, sperando che il sonno potesse offrirmi un po' di pace. Ma il riposo era elusivo e il mal di testa mi impediva di rilassarmi.

Chanel si accorse della mia agitazione e si avvicinò. Con una delicatezza sincera, iniziò ad accarezzarmi la testa, cercando di calmarmi. "Va tutto bene, Josie. Cerca di rilassarti. Sei stata molto forte, e adesso puoi finalmente prendere un po' di respiro."

Con il conforto della sua presenza, iniziai a parlare. "Sai, Chanel, conoscevo già Cole. Era venuto a casa tua tempo fa, e sembrava una persona diversa da come l'avevo conosciuto. Non so come spiegare, ma sembrava che stesse cercando di fare la cosa giusta, anche se aveva un passato difficile."

Chanel mi guardò con un'espressione di empatia e ammirazione. "Devi essere davvero forte per affrontare tutto questo. È chiaro che Cole, nonostante i suoi errori, aveva anche una parte di sé che voleva cambiare. Non è facile riconoscere la bontà in mezzo a tanta oscurità."

Le sue parole mi colpirono profondamente. Sentivo un gran peso dentro di me, e sapere che qualcuno riconosceva il mio dolore e le mie difficoltà mi dava un po' di conforto. Rimanemmo così, vicine, mentre il tempo passava lentamente, e io cercavo di trovare un senso di normalità in mezzo al caos che aveva invaso la mia vita.

La notte sembrava eterna, ma la presenza di Chanel accanto a me era un balsamo per l'anima in quel momento di disperazione.

Waiting for a signDove le storie prendono vita. Scoprilo ora