Ho già detto che...

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Pov Josie

Mi svegliai sul divano, il sole del mattino filtrava attraverso le tende, illuminando la stanza con una luce tenue. La lettera che avevo scritto a Tony era ancora stretta tra le mani, e il mio corpo si era rannicchiato in un sonno profondo mentre il dolore e la confusione del giorno precedente mi avevano sopraffatta. L'avevo scritta con un misto di determinazione e disperazione, cercando di mettere ordine nei miei pensieri e nei miei sentimenti.

Mi sedetti con un sospiro e osservai la lettera, ora piegata e accartocciata. Avevo scritto tutto ciò che avevo dentro, esprimendo il mio desiderio di chiudere definitivamente il nostro matrimonio e di andare avanti senza di lui. Tuttavia, al risveglio, riflettevo su quanto avessi scritto e mi chiedevo se fosse davvero la soluzione migliore. Lasciare Tony con una lettera non mi sembrava sufficiente; avevo bisogno di un confronto diretto, di una chiusura che solo una discussione faccia a faccia poteva offrire. Ma come potevo farlo se non lo vedevo da giorni? Era uscito per "sfogarsi" e non era più tornato. Avevo una vaga idea di dove potesse trovarsi, ma ciò non rendeva la situazione meno difficile da affrontare.

Mi sentivo stanca, delusa e frustrata. La situazione sembrava non avere soluzione e, con un senso di rassegnazione, decisi di lasciare la lettera nello studio di Tony. Mi alzai e mi preparai per la giornata. Dopo una rapida colazione e una doccia rinfrescante, decisi di uscire per una passeggiata, sperando che l'aria fresca potesse aiutarmi a schiarire le idee e a calmare la mente.

Mentre camminavo, il mio telefono vibrò con un messaggio di Cole. Mi chiedeva se mi andava di uscire di nuovo. Nonostante il turbinio di emozioni che mi travolgeva, accettai con gratitudine. Avevo bisogno di distrarmi, di avere una conversazione con qualcuno che non fosse immerso nelle complicazioni della mia vita matrimoniale. Ci facemmo appuntamento per dopo cena nel solito locale che avevamo frequentato la sera precedente.

Il pomeriggio passò lentamente mentre mi dedicavo a sistemare la casa e a prepararmi per la serata. Provai a chiamare Tony per cercare di capire dove fosse e se avesse qualcosa da dire, ma senza risposta. La frustrazione mi aumentava, e la sensazione di vuoto che lasciava la sua assenza era palpabile. Decisi di prepararmi per la serata con Cole, cercando di mettere da parte le preoccupazioni e di concentrarmi sull'opportunità di trascorrere del tempo con qualcuno che sembrava sinceramente interessato a me.

Mentre mi vestivo e mi truccavo, ricevetti un messaggio da Tony. Diceva che era tornato a lavoro e aveva preso l'aereo. Era un tentativo maldestro di nascondere la verità; sapevo benissimo che era con l'altra donna, probabilmente lontano dalla città. Gli risposi con fermezza, comunicandogli che non volevo più sapere nulla di lui e che avevo già lasciato una lettera. Gli dissi che avrei continuato la mia vita come se lui non esistesse più, e che avrei trascorso la mia vacanza da sola, come se lui non ci fosse.

Con il messaggio inviato e un senso di determinazione che cominciava a farsi strada tra i miei sentimenti confusi, preparai una cena leggera. Dopo aver mangiato, Cole mi inviò un messaggio dicendomi che era venuto a prendermi. Uscendo di casa, lo vidi in macchina, e il mio volto esprimeva un segno di resa.

"Cos'è successo?" chiese Cole, notando il mio stato d'animo.

"Solo un po' stanca," risposi, cercando di mascherare il mio stato d'animo turbolento. "Ho avuto una giornata difficile."

Cole annuì e spiegò che non voleva che andassi in giro da sola come l'altra volta, così insistette per guidare fino al locale. Apprezzai il suo gesto e accettai volentieri il suo accompagnamento. Quando arrivammo al locale, decisi di limitare i drink e di concentrarmi sulla conversazione.

La serata si rivelò diversa da quella precedente. Cole e io parlammo a lungo, e lui si aprì su di sé in modi che non mi aspettavo. Mi raccontò che lavorava come falegname nei dintorni e che aveva prolungato la sua vacanza perché aveva paura di tornare in città. Mi confidò che in passato era stato tradito e che si era ripromesso di non voler più una relazione. Nonostante fossero passati sei anni, il dolore e il tradimento subito non erano ancora del tutto svaniti.

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