Ti amo

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Pov Josie

Me ne andai, senza voltarmi indietro. Fuori dalla chiesa, i miei passi accelerarono, e prima di riuscire a raggiungere il bus, le lacrime cominciarono a scendere. Non riuscivo più a fermarle. Il peso della colpa, della confusione, era troppo grande.

Non riuscivo nemmeno a perdonare me stessa.

Mi girai e notai Cole che iniziò a camminare verso di me. Provai a proseguire facendo finta di non averlo visto, ma lui si avvicinò e mi fece cenno di spostarci.

Con riluttanza, lo seguii verso un parchetto deserto. Si tolse gli occhiali e gettò la sigaretta a metà, visibilmente di cattivo umore.

"Cosa vuoi, Cole?" chiesi cercando di mantenere la calma, nonostante il cuore mi battesse forte.

"Volevo vederti," rispose con voce roca, lo sguardo che tradiva una rabbia appena contenuta.

"Questo non è il momento né il luogo," replicai, guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno ci stesse osservando.

"Non mi interessa," disse avvicinandosi. "Non mi lascerai fuori dalla tua vita, Josie. Non ora."

"Non capisci, Cole," sussurrai. "Non possiamo continuare così. Non dopo tutto quello che è successo."

Lui fece un passo avanti, riducendo ulteriormente la distanza tra noi. "Io ho fatto tutto questo per te. Per noi. E tu mi ripaghi evitandomi e fingendo che non esista?"

"Non è così semplice," risposi, cercando di allontanarmi di qualche passo. "Quello che hai fatto... non posso semplicemente dimenticarlo."

Il suo sguardo si fece più duro. "Non hai scelta, Josie. Se provi a mettermi da parte, ti assicuro che ci saranno conseguenze."

Sentii il panico crescere dentro di me. "Minacciarmi non cambierà le cose, Cole."

"Non è una minaccia," disse con un tono che mi fece gelare il sangue. "È una promessa. Finché farai come dico, nessuno si farà male. Compresa Chanel."

A quelle parole, un'ondata di rabbia mi travolse. "Lascia fuori Chanel da questa storia. Non ha fatto nulla di male."

"Allora fa' in modo che non debba intervenire," rispose lui, il tono leggermente più dolce ma altrettanto minaccioso. "Rimani al mio fianco e tutto andrà bene."

Restai in silenzio, sentendo il peso delle sue parole schiacciarmi. Cole si avvicinò ancora di più, prendendo il mio viso tra le mani.

"Siamo solo noi due, Josie," disse, la sua voce un sussurro. "Solo noi. Ricordalo."

Mi girai per andarmene, ma sentii la presa di Cole stringersi. "Ricordalo," ripeté, prima di lasciarmi andare.

"Lasciami stare"

Cole mi guardò con tristezza, una tristezza palpabile nei suoi occhi. "Ti amo," disse con voce spezzata.

Lo guardai dritto negli occhi e risposi, "Questo non è amore, Cole."

"Quella notte diceva il contrario," ribatté lui, cercando di mascherare il dolore con un pizzico di sfida.

Scrollai la testa, sentendo la rabbia e il disgusto crescere dentro di me. "Quella notte è stata un errore. Conoscendoti per come ti sei rivelato ora, capisco che non avrebbe mai dovuto succedere. Se non avessi fatto quello che hai fatto, avresti potuto avere una possibilità. Ma adesso, tra noi non c'è più nulla."

Il suo sguardo si indurì, e per un momento pensai che avrebbe perso il controllo. Ma invece, fece un passo indietro, visibilmente ferito dalle mie parole. "Non capisci, Josie. L'ho fatto per noi. Per liberarci."

"Non ti chiedevo di farlo," risposi con voce ferma. "Volevo solo un divorzio, non un omicidio. Quello che hai fatto non può essere giustificato, e di certo non può essere perdonato."

Cole rimase in silenzio, lottando contro le emozioni che gli attraversavano il viso. Finalmente, parlò con un tono di voce basso e controllato. "Non ho intenzione di arrendermi, Josie. Non rinuncerò a noi così facilmente."

Mi voltai, decisa a chiudere definitivamente quella conversazione. "Non c'è più un 'noi', Cole. È finita. Per sempre."

Mentre me ne andavo, sentii il suo sguardo bruciarmi sulla schiena, ma non mi voltai indietro. Sapevo che quello era solo l'inizio di una lunga e difficile battaglia per la mia libertà.

Mi allontanai rapidamente, il cuore che batteva all'impazzata. Dovevo trovare una soluzione, un modo per liberarmi di lui una volta per tutte. Ma per ora, dovevo giocare secondo le sue regole. Chanel, e chiunque altro vicino a me, era in pericolo finché Cole restava nella mia vita.

Mentre mi avvicinavo al bus, i nostri sguardi si incrociarono per qualche secondo, poi lui si voltò e si allontanò lentamente. Quel piccolo gesto, quella presenza, mi fece sentire un po' meno sola, anche se non potevo fare a meno di chiedermi cosa pensasse davvero.

Pensai a tutto quello che era successo e mi sentii un'idiota per aver dato fiducia a una persona così pazza. Come avevo potuto non vedere la sua vera natura? Il senso di colpa mi travolse, un peso insopportabile che mi stringeva il petto.

Ero ferita, profondamente. Ogni cosa mi sembrava irreale, come se stessi vivendo in un incubo da cui non potevo svegliarmi. Ogni ricordo di Cole era ora una ferita aperta, e ogni pensiero su Tony era un pugno nello stomaco. Mi chiedevo se avrei mai potuto perdonarmi per aver permesso a tutto questo di accadere.

Waiting for a signDove le storie prendono vita. Scoprilo ora