Capitolo 4

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Il desiderio di uccidere

Era già sera, e mi rilassai alla spiaggia. Ma ancora non mi sentivo del tutto soddisfatta, i poliziotti erano sulle mie tracce, ma la cosa non mi spaventava.
Mi si avvicinò una ragazza, che faceva surf.
-Ehi ciao!
-Ciao!
-Come ti chiami?
-Jennifer e tu?
-Christine..sei davvero molto bella!
-Grazie!
-Che fai di bello?
-Mi rilassavo un po' in spiaggia, mi piace vedere il tramonto.
-E tu?
-Mi allenavo a fare surf.
-Abiti qui vicino?
-Si, quella villa in spiaggia, è proprio a due passi da qui.
-Bellissima! Hai buon gusto!
-Grazie!
-Vuoi venire a prendere un aperitivo da me?
-Volentieri!
-Allora, faccio strada..
-Si!

Portai Christine a casa, offrendole da bere.
-Cosa desideri?
-Ho un po' di vodka, birra, vino, decidi tu!
-La vodka va benissimo!
-Allora, raccontami un po' di te!
-Sono un artista, ritrattista. Mi colpisce molto il viso di una persona, da lì si capisce subito, a cosa pensa.. quello che prova in quel momento..e cerco di immortalare ogni sua emozione, nel disegno.
-Affascinante!
-Grazie!
-Io invece, insegno surf.
-Interessante anche il tuo, come lavoro. -Immagino stancante..
-Eh si..
-Allora ,quando vuoi, mi farai un ritratto?
-Volentieri!

In quel momento, ci guardammo negli occhi.

All'improvviso, mi baciò. Mi spogliò, baciandomi il seno, alla pancia, e fino a giù, all'inguine, leccarmi fino a venirle in bocca più volte. La sdraiai, dandole un morso al collo, la baciai in mezzo al seno, e ai capezzoli, per morderli avidamente, anche se lei urlava di dolore e piacere per il morso, continuavo..la leccai fino a farle venire tantissime volte.
La guardavo mentre dormiva: aveva un viso particolare.. intenso..
Presi foglio e matita.. dovevo immortalare questo momento..
Disegnai la testa, poi la forma del viso, gli occhi, il mento, il naso un po' all'insù..
Le braccia, il seno, e poi le mani..
Decisi di legarle le braccia, mentre dormiva, con delle corde, al letto.
Dopo un po', lei si svegliò. Cominciavo ad avvertire la sua paura.
-Che stai facendo?!
-Ti ho fatto un ritratto, mentre dormivi tesoro..
-Bello grazie..
-perché mi hai legata?
-Hai paura?
-No...
-Invece sì.. la sento..
-Non avere paura..
-ho un po' paura.. per la storia dei tre cadaveri, trovati qui vicino..
-E come sono stati uccisi?
-A coltellate..
-Interessante..
-E allora, giochiamo un po'...
Per una risposta sbagliata, ti faccio un taglietto..
-Non voglio giocare a questo tipo di gioco!
-Invece sì! Non hai altra scelta!
-Posso mettermi anche a urlare!
-Nessuno ti sentirebbe, vivo isolata..
Intanto, avevo il coltello sotto il cuscino.
-Sei interessata a me?
-Beh si.. sei una bellissima ragazza..
-Mi accorgo se dici bugie, attenta!
-È la verità.
-Speravi in un aperitivo o qualcosa di più?
-Uhm.. in un aperitivo..
-Risposta sbagliata...
Le passai il coltello in mezzo al seno, facendole un taglio profondo all'altezza del collo, vicino al seno. Urlò di dolore. Vedevo gli schizzi di sangue, che le scendevano ai capezzoli..
-Ahiaaa!
-Sei completamente matta!
Poi mi avvicinai, per leccare e mordere i capezzoli. Si lasciò andare completamente,  indebolita dalla perdita di sangue.
cosa speravi di trovare?
-Nulla..
-Risposta sbagliata.....
Le procurai un taglio, all'inguine..e intanto le graffiavo con le unghie le gambe..
-Ahi!!
Cominciai a mordere e a leccarla, fino a farla venire più volte..
-Non ho più paura..
-Risposta sbagliata...
Altro taglio, all'altezza della pancia, profondo.
Nel suo viso, si intravedeva dolore, piacere, paura, allo stesso tempo.
Mi misi su di lei, per assaporare il contatto, intanto il suo sangue che colava, bagnava i nostri corpi.
Al momento di venire, la guardai negli occhi, tagliandole la gola.
Dai suoi vestiti, scoprì che la sua era una copertura, non era insegnante di surf, ma una poliziotta.

Il diario di JenniferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora