Capitolo 17

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Ritorno a casa

La donna con i capelli rossi, di cui non ricordo il nome, mi era sempre vicina.
Premurosa e affettuosa, ma qualche volta mi metteva un po' i brividi, come se nascondesse qualcosa dentro di sé.
-hai mangiato abbastanza amore?
-Si, ma da tanto che ci conosciamo?
-Si, ci siamo conosciute in California.
-Ah ok.
-Non mi ricordo di essere andata in California, vivo da sempre qui, in Svezia.
-Col tempo ricorderai amore..
-Dopo mi piacerebbe fare un bel bagno!
-Va bene amore..
Mi rilassa.


VOCE NARRANTE:

Katherine la guardava, come se fosse la cosa più preziosa che teneva al mondo. Si pentì di averle fatto del male.. sembrava una ragazza così dolce e innocente, non una serial killer. E col coma, aveva rischiato di perderla per sempre.
Il ruolo dell'assassina a sangue freddo, l'aveva lasciato da parte, per far spazio ai suoi sentimenti.
La parte nascosta di Jennifer era come se si fosse assopita..ma amava tutto di lei, anche la parte più oscura ..

-ti preparo la vasca..
-Ok, grazie!
vieni, è bella calda.
Entrai nella vasca da bagno. Mi lavava i capelli, passando poi il bagnoschiuma sul seno, alle gambe.  Dopo entrò anche lei, appoggiando la testa sul mio seno, abbracciandomi forte.
-Che succede? Perché mi stringi così?
-Ho rischiato di perderti, e non voglio che accade di nuovo..
-Sto bene, ora, non preoccuparti!
-Mi preoccupo, perché ci tengo a te..
Le accarezzai i capelli, poi mi rilassai. Lei non smetteva di guardarmi.
-perché ho queste cicatrici, alla pancia?
-Ehm.. non è nulla amore..
Toccandomi, cominciai ad avere dei flashback, di una pazza che mi aveva torturato...
cominciai ad agitarmi..
-Che hai amore? Stai tremando..
-Ehm.. nulla..
Continuavo a ricordare, la donna con i capelli rossi.. era davanti a me, nella vasca. Non ricordavo il suo nome.
-hai i brividi..senti freddo?
-Ehm.. un po'..
Vieni, facciamo la doccia poi ci rivestiamo.
-Va meglio, amore?
-Si.

Mi misi l'intimo, e la maglietta nera. Mi asciugai i capelli. Lei aveva un top nero aperto davanti,che le si vedeva il seno, e intimo nero. Dopo mi misi a letto, sotto le coperte. Lei abbracciata a me. Notai che anche lei aveva i tagli.. avendo un altro flashback, mi ricordai che li avevo fatti io, in un bagno, alla festa. Non avevo più dubbi, era lei.
-li hai anche tu, i tagli..
Toccandole la pancia, lei mi prese le dita, appoggiandole in mezzo al seno.
si, mi piace sentire le tue dita, sul mio corpo..
Sono stata io a farti quei tagli.
-Si... ti sei ricordata!
-Sei la pazza che mi torturava!
Cominciai ad agitarmi.
-che ci fai qui?
-Non ti preoccupare, amore, non voglio farti del male. I tagli fanno parte del passato.
-Come so che non sei la stessa? Sei una torturatrice, e lo sarai sempre.
-Lo facevo per lavoro amore,  per trovare le prove contro quelli che arrestavo. Te l'ho fatto perché eri una sospettata, e l'avrai notato...sono sadica come te. Ora mi interessa solo che tu stai bene, amore..
-Non mi fido..
Mi allontanai.
All'improvviso, al mio allontanamento da lei, cominciò ad arrabbiarsi.
-fidati di me...si avvicinò sempre di più..non voglio farti del male...ma , se mi respingi.. mi arrabbio e viene fuori il mio lato oscuro, e sarò costretta a legarti .
-perché?
-Perché viene fuori la tua parte oscura, e sei estremamente pericolosa..
-Mi conosci bene.
-Anche troppo direi!
Il suo sguardo, era di una belva feroce, pronta a attaccare. Mi misi sulla difensiva, facendo lo sguardo aggressivo.

-quello sguardo che hai, non mi piace.. guarda che ti lego, tutta la notte..
-provaci!
-Mi piaci da morire quando fai la ribelle...attaccami!
La presi e la girai di spalle, da farle sentire il mio respiro sul collo.
-da quella volta del bagno..quando mi hai aggredita, ti sognavo tutte le notti.. bagnandomi tutta.. sei il mio desiderio più profondo..
Le passai le dita in mezzo al seno, stringendo con la mano, il seno destro. E poi la graffiai, lasciandole delle ferite, proprio sotto al seno.. e poi le morsi il collo. Urlava di dolore, ma anche di piacere. Le passai le dita sulla pancia, all'inguine, e all'intimo, tenendola stretta ai fianchi. Era bagnatissima.

- possiedimi.. sto scoppiando dal desiderio.. di averti dentro di me..

A quelle parole, le infilai tre dita e poi tutta la mano..era venuta tantissime volte. E poi ci spostammo, al letto.
Ero sdraiata e lei, sdraiata su di me. Era sotto il lenzuolo, che leccava, fino a venirle in bocca, più volte.
Anche quando dormivo, si infilava sotto il lenzuolo a leccarmi, non smetteva mai. Poi si addormentava sulla pancia.
Il giorno dopo, mi aveva legato nel sonno.
Mi svegliai che mi leccava, e cercava di farmi venire più volte.
perché mi hai legato?
-Perché sei mia, e lo sarai per sempre.
-Non è divertente, avevi detto che non mi avresti torturato..
-Ah.. amore mio.. ci avevi creduto?
-In effetti no..
-Ho avuto paura, nel sonno ti agitavi e ti ho legata..sai, mi fai questo effetto, paura e piacere allo stato puro..
-slegami..te lo sto chiedendo con le buone..mi sto arrabbiando..
-Sei estremamente pericolosa..amore mio.. ma..fare sesso, calma la rabbia...
Si mise su di me, per sentire e assaporare il contatto, più volte.
Ti piace possedermi da legata..
Si, lo farei ogni volta, ma.. mi piace da morire quando ti ribelli e mi aggredisci, come quella volta al bagno..
Non riesco a stare sveglia..
Riposati amore..
Dopo un po' mi addormentai, non avevo più la forza di stare sveglia, con il risveglio dal coma.
Lei mi lasciò libera e poi mi abbracciò. Il giorno dopo, mi alzai per andare in bagno, ma avevo giramenti di testa continui.
Vedendomi cadere, si preoccupò subito.
-amore che hai?
-Mi gira un po' la testa.
-Devi mangiare di più..
Ok.
Tra poco ti preparo da mangiare..
-Ti senti meglio ora amore?
Si.
Riposati ora, se ti senti stanca.
Rimasi a dormire, fino alle 4 del mattino.
Lei dormiva, sulla mia pancia. È una bella ragazza, ma un po' pazza..una ninfomane, assassina, torturatrice perversa..
Le accarezzavo i capelli e lei si svegliò. Mi diede un bacio.
-finalmente sono riuscita a baciarti e a farti mia..
-Lo aspettavi da tanto?
-Tantissimo tempo..
-Hai dormito bene amore?
-Si.
-Provo ad alzarmi, vado a prendere un po' d'aria fuori.
-Ma fuori fa freddo, nevica amore..
-Non importa, mi copro bene, mi piace l'inverno, sia con la pioggia che con la neve..
-Anch'io lo adoro..
-Vengo con te amore..
Mi prese per mano.
-mi sembra un sogno, stare qui con te..
Le sorrisi.
Dietro al giardino, ho la sorgente d'acqua calda, ci facciamo un bagno? C'è un panorama mozzafiato, il bosco innevato e il lago in lontananza. Tra poco si vedrà l'alba.
-Volentieri amore..
Mi spogliò e aveva di nuovo voglia..
-non vorrei affaticarmi troppo, sai,  sono appena uscita dal coma.
-Non riesco a non farlo, sei come una droga per me..
Le sorrisi.
-vieni dentro nella vasca, amore..
Arrivo.
-wow è stupendo!
Eh si..
Mi rilassai, guardando l'alba, con i vapori dell'acqua calda.
-veniamoci tutti i giorni, qui, mi piace troppo..
-Ok!
-Ho le mani un po' ruvide, credo che si può rientrare in casa.
-Va bene amore, ti senti meglio?
-Si molto meglio, il riposo e il bagno mi rilassano molto.
Dopo essere uscite dall'acqua, mi diede un bacio, poi baciandomi in mezzo al seno, leccandomi e succhiandomi i capezzoli, e poi si avventò a leccarmi, più di una volta, a venirle ripetutamente in bocca, stando in piedi e lei in ginocchio, tenendola per la testa. Anche dentro casa, me la ritrovavo sotto di me, al tavolo, in qualsiasi posto, che leccava sempre.
-come mai hai sempre tutta questa voglia?
-Non lo faccio da anni, sai in carcere amore, non mi piaceva nessuna..
-Ma non ti piacciono anche i maschi?
-Si, ma mi eccita di più farlo con te..
-Anche a me piacciono i maschi, ma ultimamente ho solo te.
-E mi avrai per sempre, amore, non voglio nessun altro o altra.
Le sorrisi.
-se smette di nevicare un po', mi farei una passeggiata.
-Va bene amore.

Mi riaddormentai di nuovo, e lei poggiata a me.
Passavamo i giorni a fare sesso, senza sosta, il più delle volte, anche a litigare. Sesso, forte litigata, poi di nuovo sesso. Un rapporto complicato.
Odiavo essere legata, mi sentivo prigioniera, e lei si arrabbiava.
-Non riesco a stare con te, che mi tieni prigioniera!
-Amore mio.. sei estremamente pericolosa, ti lego per questo. Hai ucciso più di una trentina di persone, ti ricordi? Ti lego, anche perché di notte, potresti uccidere qualcuno del paese..
-Ma qui non c'è nessuno, siamo isolate, c'è solo il bosco.
-Però può uscire la tua parte oscura, che tengo sotto controllo..ti conosco bene amore..sei la versione al femminile di Jack lo Squartatore..devi imparare a tenere a freno, la tua voglia di uccidere. Lo faccio per il tuo bene..
-Fa parte di me, non riesco a non farlo! E sarà peggio se mi tieni legata, come una prigioniera!

-Non posso permettere che finisci in prigione, o peggio, che puoi morire sulla sedia elettrica o con l'iniezione letale.. so che sei molto astuta, hai ingannato l'intero corpo di polizia americana e l'FBI, con tutti quei cadaveri, lasciando false piste, da non capirci nulla..
-Lasciami andare.. non farò nulla.. vivere legata è come essere in prigione.
A quelle parole, Katherine mi liberò.
-promettimi che non ucciderai..
-Non lo posso promettere..
-Provo a fidarmi di te, amore.. visto che siamo isolate..
-va bene.
Katherine non era tanto convinta, di avermi liberato, ma non sopportava l'idea che vivere legata, mi faceva sentire in prigione.

Il diario di JenniferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora