Capitolo 13

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Katherine

Mi girai verso Katherine.
-Che hai fatto?
-L'ho sistemato .
Aveva uno sguardo da psicopatica.
-e Daniel?
-Ucciso anche lui.
-Perché?
-Si era messo in mezzo!
-Che vuoi da me?
-Che confessi di aver ucciso quelle persone!
-Sei tu ora l'unica serial killer, dopo che Blake era il tuo ex! Potrò dire ai miei superiori di aver giustiziato Blake, e mi crederanno.. per Daniel, potrò dire che lui l'ha accoltellato.
-Non ho ucciso nessuno!
-Sei sicura?
-Io.. credo di no. Mi diede uno schiaffo fortissimo.
-Ahi..
-Rimarrò qui finché non mi dirai la verità ..
Mi legò di nuovo, mani e piedi.
-Parla!
-Non so che dirti!
-Parla, ho detto! E mi procurò un altro taglio, all'altezza del seno. Ero seminuda.
-No!
-Perché lo fai? Sei un' assassina!
-Come te..
Ti piace anche a te far del male..
Approfittai che si avvicinava, per darle una capocciata.
-Ahi, figlia di puttana!!
-Non ho mai visto una donna così testarda, come te!
-Non ti dirò nulla!
-Parlerai col tempo..
Con le ferite, che avevo, non riuscivo a star sveglia, persi i sensi e mi addormentai.
La mattina dopo, era ancora lì.
-Buongiorno..
-Sei ancora qui?
-Si.. pensavi fossi andata via?
La tua storia è coinvolgente, e per di più, sei un'assassina.
Durante la notte, ti ho slegata, e ti osservavo, mentre dormivi. Mi piace accarezzarti quando sei addormentata.
-Torturi e poi accarezzi?
-Sei strana forte!
-Ognuno ha i suoi gusti..
Si avvicinò per accarezzarmi, ma notò che non volevo essere toccata.
-non ti fai più toccare? Peccato, sei così bella..
Mi procurò un altro taglio, all'altezza dell'inguine, profondo. Svenni di nuovo, per il dolore.
Attratta dal mio sangue, cominciò a leccarmi le ferite. Si avventò come un predatore, sui capezzoli per leccarli e morderli avidamente, insanguinati.
-Ahi..
Cominciò a leccare all'inguine, e poi si avventò, in profondità, a leccare fino a venirle in bocca. Non smetteva mai.
-Liberami! Almeno per andare in bagno!
-Va bene.. ma sto sempre accanto a te.
-Ok.
Mi preparai la vasca, volevo immergermi e non pensare a nulla, ma era difficile, con la poliziotta alle calcagna.
Mi sono ricordata che avevo un coltello, nascosto ai piedi della vasca.
Entrò anche lei, mi fissava.
Approfittai, del momento e tirai fuori il coltello, e metterlo all'altezza della sua gola.
-e ora che fai Ispettore?
-Metti giù il coltello.. mi aveva puntato la pistola addosso.
-Sei molto ribelle, mi piaci sempre di più..
Mi arrabbiai , dopo queste parole.
-non hai altra scelta.. se fai resistenza, ti metto le manette e ti faccio arrestare.
Si appoggiò su di me, la tentazione era tanta, di farla fuori..
Sentì che mi stavo arrabbiando, e mi mise le manette.
-sei molto pericolosa, meglio che rimani con le manette..
-E la cosa ti eccita?
-Si molto, sei la serial killer più pericolosa che io abbia mai incontrato, e sei nelle mie mani.
-Chi ti dice che non ti uccidero'?
-Per questo devi rimanere legata..
-Che vuoi da me?
-Divertirmi un po', stare con te, a torturarti.

Poi sentì squillare il telefono. Andò a rispondere. Era Victor.
-Katherine!
Come va con le indagini?
-Piano piano si sta risolvendo. Daniel è morto, e ho giustiziato Blake, il ricercato, era l'ex di Jennifer.
-Oddio!
-Per farmi un quadro della situazione, sto torturando Jennifer.
-Ahia, attenta, se è la versione al femminile di Jack lo Squartatore..
-Lo so, ne ho avuto la dimostrazione poco fa.
È estremamente pericolosa, non so perché è così.. forse per via del suo passato, ma mi piace molto !
-Non ti piaceva Daniel?
-Si anche, ma visto che è morto, mi dedico a torturarla.
Intanto, con una forcina, mi ero liberata delle manette. Aprii un cassetto e trovai un altro coltello .
Lei saluto' Victor, non accorgendosi di nulla.
Le avevo messo un coltello, alla gola.
-sei proprio entrata nella tana del lupo, e ora non uscirai viva da qui!  Sentivo la sua paura, era una sensazione che non aveva mai provato, era sempre stata lei a torturare gli altri..
Le spostavo i capelli rossi..
-Che effetto ti fa, sentire che sei nelle mie mani.. ispettore..
-Ho paura.. ma mi attrai molto..
Sentiva il mio respiro, sul suo collo, tremava tutta.
-Abbassa la pistola, a me basta farti un taglio alla gola, e sei morta!
Ubbidì subito.
-gettala a terra!  La lasciai andare, e presi la pistola.
-Ora se ti rivedo, ti sparo, per legittima difesa, visto che sei entrata in casa mia e hai ucciso Blake!
Vattene!
Lei, fuori di sé, si allontanò da casa.
Il giorno dopo, Jennifer chiamò la polizia, dicendo che era stata torturata da Katherine , e ha trovato morto il suo ex.  Aveva i tagli all'altezza del seno, e all'inguine, e la polizia non ha fatto altro che crederle .
Con lei c'era Victor.
-Katherine ti ha torturato?
-Si .
L'ho minacciata di andarsene e che avrei sparato per legittima difesa, se non si fosse allontanata.
-Hai fatto bene!
-Conosco Katherine, è davvero crudele, all'FBI la chiamano la torturatrice.
-Non ti preoccupare, tengo lontano io Katherine,  sono io il capo della polizia.
-Ok grazie!

Subito dopo, Victor, chiamò Katherine.
-Katherine, non tornare più da Jennifer! Mi ha raccontato tutto, che l'hai torturata e ho visto i segni delle ferite, dice la verità.
-È mia, ce l'ho in pugno.
-La tua è un'ossessione, e se entri di nuovo in casa, ti uccidera'. E avrà ragione,  perché è legittima difesa. E pure se fosse lei la serial killer, è dalla parte della legge, avrà modo di difendersi se entri in casa. Sono io il capo della polizia, e l'FBI l'ho chiamata io.
-Quindi che dovrei fare ora?
-Tornare in Russia.
-No, il caso è mio, appartiene all'FBI.
E lei è mia..
-ma Katherine, cosa dici, te ne rendi conto??
-Ti sei innamorata della sospettata?
Dopo un po' rispose.
-si.
-È un bel problema, questo non ti farà essere lucida..
-Già, agirò solo d'istinto.
-Cerca di starci lontano.
-Ok buonanotte!
-Buonanotte capo!

Ma Katherine, tornò di nuovo.. aveva una paura fottuta. Ma per amore, si fa questo e altro.
Riuscì ad entrare in casa, rompendo una finestra, con un pugno.
Si mise nel letto, con lei, guardandola mentre dormiva.
Jennifer, sentendo che c'era qualcuno, accanto a lei, si svegliò.
-Che cosa vuoi? Intanto, avevo preso il coltello.
-Non voglio farti del male.
-Non ti credo, ti piace farmi male.
-Mi leggi nella mente..adoro questo lato di te..
Mi accarezzò il viso, cercando di essere gentile, il più possibile. Sapeva di giocare col fuoco..
-perché non te ne vai?
-non voglio separarmi da te..
-perché?
-Sai come sono fatta, è meglio che te ne vai.
-Torturi e poi cerchi il contatto dalle tue vittime?
-Si..
-E.. la tua personalità che mi attira.. oltre al fisico.. e prima.. mentre facevamo sesso, non riuscivo a fermarmi, volevo sempre di più.
-VATTENE!
La guardai, moriva di paura.
-no, mi piace stare con te..
-E pensi di conquistarmi con le torture? Sei fuori strada..
Non ho bisogno di una stronza, gatta morta che fa le torture e poi cerca di farsi perdonare.
-VATTENE! O TI MANDO VIA CON LE CATTIVE!
Lei era in lacrime.
-VATTENE!!
Si allontanò in lacrime, uscendo di casa.

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