Capitolo 8

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In ufficio

Daniel, intanto, si confidava con Victor.
-quando dormo da lei, non ho incubi!
-Hai dormito di nuovo da lei?
-Si.
-Ho un po' paura, ma dopo passa.
-Strano che non hai voglia di farci sesso, è bellissima!
-Sono solo stanco, e in questo momento, non ho voglia di farlo, non ho ancora superato la morte di Christine.
-Già è vero, scusami amico mio.
-Tranquillo, mettiamoci al lavoro.
-Vediamo di trovare qualche prova, ma è difficile!
-L'acqua ha cancellato le prove.. nel bagno di quella discoteca, si è trovato qualcosa?
-Nulla di importante, solo le impronte di Jennifer, ma è normale che c'erano, hanno fatto sesso e poi la guardia del locale l'ha trovato morto in bagno.
-Uhm..
-I segni delle ferite, come erano fatte? Ci sono le foto del cadavere?
-Si, ecco qui.
-A quanto pare, dalle analisi del medico legale, ha dei graffi alla schiena e poi,subito dopo, è stato aggredito con un coltello da cucina, più volte. Il colpo mortale, alla gola.
-Impressionante!
-Già!
-Il killer è troppo astuto.
-Pensi che sia lei?
-Dal viso, non sembra una serial killer, ma tutto può essere..
-Dobbiamo investigare ancora.
-Si.
Dopo aver passato la giornata in ufficio, Daniel tornò a casa.
Si mise sul letto e si addormentò.
Intanto, Jennifer faceva strage di altre vittime, 8.
Victor chiamò subito Daniel, per dirgli degli altri omicidi. Era mezzanotte passata.
-Daniel?
-Victor, che succede?
-Sono state trovate altre 8 vittime.
-Arrivo subito.

Daniel, arrivò sulla scena del crimine, trovando altri 8 cadaveri, l'acqua del mare aveva cancellato le prove.

-Cazzo!
-Ormai sono una trentina di vittime!
-Dobbiamo trovare l'assassino.

Intanto, una vecchia collega di lavoro di Daniel, era stata associata al caso del killer.
-Daniel! Come stai tesoro?
-E insomma, è morta Christine.
-Mi dispiace tesoro, ti sono vicina.
-Non se ne viene a capo di questi omicidi!
-Già !
-Victor, da quanto tempo!
-Alexandra! Come stai?
-Bene, sono stata assegnata al caso.
-Un aiuto in più.
-Eh si!
-Dopo passo da te, Daniel..
-Ok!

Intanto, la bella Alexandra, era a casa di Daniel.

-Che hai tesoro?
-Sono un po' preoccupato, per tutti questi omicidi.
-Prima o poi troveremo l'assassino!
-Prendo qualcosa da bere!
-Una birra ti va?
-Si volentieri!
-Sarà stata la birra, ma sai che mi fai un certo effetto rivederti..
Pochi minuti dopo, Alexandra bacia Daniel..spogliandolo.
-fermati, non ho voglia di farlo!
-Che hai amore?
-Sono solo un po' stanco..
-Lasciati andare, amore...

Daniel, la guardò negli occhi..e si lasciò andare.
Alexandra lo baciava sul collo, sul petto, mordicchiandolo ai capezzoli. E poi baciò la pancia, e poi giù leccandolo, fino a che non veniva più volte, in bocca.
Lui fece lo stesso, e poi entrò dentro di lei più volte, per tutta la notte.
Si addormentarono, abbracciati.
Jennifer, intanto, era entrata in casa. Accarezzò il viso di Daniel, ancora addormentato. Approfittò che Alexandra dormiva, per tagliarle la gola, nel sonno.

Il giorno dopo, trovò il corpo di Alexandra, pieno di sangue.
Chiamò subito Victor.
-Victor?
-Dimmi Daniel!
-Alexandra è morta, il killer è entrato in casa!
-Cazzo!
Le ha tagliato la gola.
Vediamoci a casa.

VOCE NARRANTE:

Facendo le opportune verifiche della scientifica, Daniel, rimase da solo.
Cambiò le lenzuola, per poi rilassarsi nell'acqua calda, nella vasca.
Ripensava ai delitti, e a Jennifer.
Poco dopo, si addormentò.
Jennifer lo guardava, accarezzandolo, alle spalle, molto attratta da lui.

-Jennifer! Che ci fai qui?
-Hai lasciato la porta semi aperta e sono entrata..
-Ah giusto!
-Volevo stare un po' con te.. sentivo che avevi bisogno di me..
-In effetti, ti sogno spesso!
Daniel, un po' spaventato, si mise l'asciugamano e tornò in camera. Sentivo la sua paura..
-Scusa, ma vorrei stare un po' da solo.. non sono di buona compagnia, stasera.
-Come mai?
-Per tutti i delitti che sono accaduti, la morte di Christine e di Alexandra.. ancora sono un po' sconvolto, a dire la verità..
-Capisco.. passerà dai, ci vorrà un po' di tempo.
Daniel aveva uno sguardo, triste e spaventato allo stesso tempo. È come se non volesse essere toccato.
-vestiti, prenderai freddo così.
-Si, poi proverò a dormire, anche se non riesco.
-Ti faccio compagnia, se vuoi..
-Va bene.
Lo guardavo, mentre si spogliava dell'asciugamano, rimanendo completamente nudo. Il corpo atletico, coperto solo da una canottiera nera aderente, dove si notavano i pettorali scolpiti da anni di palestra, il tatuaggio della testa di lupo sul pettorale destro, e i boxer neri. Al collo, portava una collana a catena da 10 mm; i capelli neri, ancora umidi, bagnavano il cuscino..
Sul divano, aveva la camicia nera, con il distintivo, e la sua Beretta, nascosta sotto i jeans. Ai piedi del divano, gli stivali militari.
Si mise sotto le coperte, aveva i brividi. Mi misi a letto a con lui, abbracciandolo, sapendo che di questo aveva più bisogno, di un contatto, in quella notte..
Il giorno dopo, mi guardava, al letto.
-Buongiorno!
-Buongiorno, ispettore!
-Tra poco devo passare in ufficio!
-Va bene!
-Allora, buona giornata!

Si mise una maglietta nera, pantaloni neri e stivali militari. Doveva essere un militare, prima di entrare in polizia.  Notai la medaglietta, vicino al letto, tenente .. cecchino militare.. interessante! Tornai a casa, ripensando alla notte scorsa. L'ispettore è veramente un uomo particolare, si vede che soffre molto, amava molto quella donna, Christine..e raramente si concede ad altre donne. Riuscirò a fargli cambiare idea.. in qualche modo..

Il diario di JenniferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora