Amiche e chiacchiere

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9 novembre 2020

"Abbiamo gli ultimi dieci minuti, posso introdurre la rivoluzione francese o siete stanchi?"

Il professore non ebbe neanche il tempo di finire la frase che un coro di "no" si elevò dai tavoli in fondo all'aula.

"Va bene, ragazzi, ho capito. A mercoledì!" concluse l'uomo riponendo il manuale di storia moderna nella valigetta.

Poco alla volta, gli studenti uscirono fuori dall'aula. Tutti tranne una.

Auricolari alle orecchie, matita in mano, viso concentrato, occhi sul foglio che iniziava a riempirsi di linee e numeri. Anche oggi Isabella aveva deciso di trattenersi in facoltà per "lavorare", o meglio, per coltivare la propria passione.
Erano ormai sei mesi che la ragazza era stata assunta da una lontana zia, proprietaria di una scuola di danza, come insegnante di danza modern-contemporanea del corso principianti.
Questo incarico le riempiva così tanto il cuore di gioia da farle impiegare ogni momento libero ad inventare coreografie per i suoi piccoli allievi, come stava facendo adesso.
Proprio mentre stava per terminare di appuntare gli ultimi passi di una coreografia sulle note di "Bad Guy", una mano si poggiò sul suo braccio e lo scosse, ridestandola da quel vortice di idee nella sua testa.
La ragazza, eppure, non si spaventò, sapeva a chi appartenesse quella mano.

"Isa, ancora qui? È mezz'ora che ti aspetto in aula studio. Dovevamo andare a prendere le dispense, ricordi?"

Isabella si girò verso la figura accanto a sé e si tolse un auricolare.
La voce apparteneva ad Emma, una ragazza che aveva conosciuto il primo giorno di università e con cui aveva legato talmente tanto da poterla considerare la sua unica e vera amica lì dentro.
Le due passavano tutte le giornate insieme, ad eccezione dei pomeriggi in cui Isabella lavorava, e avevano imparato a conoscere l'una ogni sfaccettatura dell'altra.
Avevano scoperto di avere più cose in comune di quanto pensassero, una fra tutte la danza; Emma, infatti, era completamente innamorata di quest'arte e, nonostante non avesse avuto la possibilità di praticarla negli ultimi tempi per problemi personali, passava ore e ore a parlarne e spesso assisteva alle lezioni di danza di Isabella.
Un altro dettaglio che le accomunava era la provenienza: entrambe avevano lasciato la Sicilia per studiare lettere moderne all'Università di Roma.

"Hai ragione Em, scusa, finisco qui e ti raggiungo, tu intanto avviati!" disse Isabella volgendole uno sguardo dispiaciuto.

L'altra, sapendo bene che da sola non si sarebbe mai schiodata da lì, le rubò i fogli da sotto le mani e li infilò velocemente nella sua borsa, chiudendo la cerniera.

"Andiamo quindi?" sorrise beffarda porgendo una mano alla ragazza per invitarla ad alzarsi.

Isabella sbuffò "Andiamo."

Le due studentesse, perciò, si diressero verso la copisteria, non prima di aver fatto tappa ai distributori per prendere qualche snack che avrebbero mangiato in facoltà al loro ritorno.

Arrivate a destinazione si misero in fila per ritirare le fotocopie. Davanti a loro stava un gruppetto di ragazze che discuteva del più e del meno, quando l'interesse di Emma venne catturato da una di loro che aveva appena iniziato a parlare della nuova edizione di Amici.   La ragazza, infatti, era una vera e propria fan del programma. Non appena iniziavano i casting si chiudeva in una sorta di bolla e passava le giornate a parlare esclusivamente di quello, a discapito di Isabella che era costretta ad ascoltare i suoi numerosi monologhi sui partecipanti, sulle assegnazioni, sui professionisti ecc.
La ballerina, d'altro canto, non poteva ritenersi appassionata tanto quanto l'amica, nonostante una volta avesse anche deciso di provare ad entrare, idea messa da parte poche ore dopo.
La paura di fallire l'aveva divorata dentro; pensava di non essere all'altezza dei ballerini che erano passati da lì e, inoltre, sapeva che se non si avevano conoscenze nell'ambiente, sarebbe stato quasi impossibile entrare.

"Quindi, che avete deciso? Venite con me giovedì? Ho bisogno di saperlo adesso per prenotare i posti del pullman." chiese la stessa ragazza che aveva introdotto il discorso Amici.

Le due colleghe che erano con lei stesero un attimo a riflettere e poi le risposero negativamente.

"Scusa, Giuls. Il prof ha anticipato l'appello e ancora abbiamo una montagna di roba da studiare...
Facciamo settimana prossima?"

"Va bene, ragazze, però, se non vi dispiace, io vorrei andare lo stesso. È la prima puntata, la più bella!" rispose la ragazza con occhi sognanti.

Nel frattempo Emma era rimasta ad ascoltare fino all'ultima sillaba e di getto si rivolse alla ragazza.

"Ciao! Scusami, non ho potuto fare a meno di ascoltare, per caso tu sai come poter partecipare alla puntata?"

Giuliana, allora, le rispose spiegandole tutto. Per poter accedere agli studios bisognava contattare un'agenzia di pullman e tramite questa si poteva prenotare il posto a sedere.
Unica clausola era che bisognava conoscere qualcuno che organizzava questi "viaggi" specifici ma la ragazza concluse dicendo che, se ne avessero avuto voglia, avrebbero potuto chiederlo a lei poiché era in contatto proprio con queste persone.

Entusiasta Emma, senza nemmeno consultare l'amica, la implorò di prenotare due posti proprio per la registrazione della prima puntata che si sarebbe tenuta quel giovedì.
Giuliana non se lo fece ripetere due volte, felice di aver trovato compagnia per il viaggio, e inviò immediatamente un messaggio agli organizzatori con i dati personali che le aveva dato precedentemente Emma.
Terminata la conversazione, la ragazza si girò verso Isabella, immaginando già come avrebbe reagito.

"GRAZIE EMMA PER AVERMI CONSULTATO, EH! ORA MI DICI COME DOVREI FARE IO CHE GIOVEDÌ HO UNA LEZIONE?!" quasi urlava.

Emma le rivolse un sorriso di scuse e poi le disse:
"Isa, dai, ma hai sentito? Sono anni che cerco un modo per assistere alla puntata, non potevo perdere una simile occasione! Per il lavoro tranquilla, alla fine la proprietaria è tua zia, quindi."

Isabella non provò nemmeno a ribattere, era inutile anche solo pensare di poter bloccare l'entusiasmo dell'amica quando si trattava di quel programma, perciò le rispose:
"E va bene, Amici sia!"

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SPAZIO AUTRICE:
Buonasera a tutti!
Dopo parecchi anni, eccomi di nuovo qui con una storia, stavolta ispirata al mondo di Amici.
Per prima cosa, ci tengo a fare una precisazione: tutto ciò che leggerete sarà frutto della mia FANTASIA e, quindi, in NESSUN modo legato alla realtà, se non per dei possibili riferimenti a ciò che accade davvero nel programma (ancora devo pensarci bene).
Non so bene quando aggiornerò, ma credo entro il fine settimana; purtroppo con la sessione ho poco tempo per scrivere.
Per quanto riguarda la copertina, devo decidere se lasciare questa, che comunque dovrei sistemare, o cambiarla.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se è solo il primo, ma, se così fosse, fatemi sapere il vostro parere.
Adesso vi lascio, al prossimo capitolo!✨

~miriadediparole

Persa nei tuoi occhi || EvandroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora