La finale

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POV. ISABELLA

Chiusi gli occhi, beandomi del silenzio momentaneo di cui era intrisa la stanza, e respirai profondamente. Avevo preso una camomilla stamattina ma non aveva sortito l'effetto sperato, anzi, col passare delle ore la tensione aumentava.
Ero felicissima di essere arrivata in finale, anche se avevo impiegato un po' di tempo prima di realizzare, ma, adesso, non vedevo l'ora di essere eliminata solo per mandare via tutte le paranoie prodotte dal mio cervello.
Cercai, quindi, di distrarmi, per attutire queste sensazioni negative; pertanto la mia mente non potè che farmi rivivere il giovedì precedente.

Inizio flashback:

"Adesso aggiungiamo una piroette en de dehors, sì, così, e poi concludi." affermò la maestra Celentano non appena la musica terminò.

Emulai i passi elencati e mi avvicinai a lei per salutarla.

"Allora, Isabella, oggi è la nostra ultima lezione. Al di là di come andrà, voglio dirti che sono fiera di te. Hai avuto un percorso ricco di alti e bassi, ma hai dimostrato a tutti chi sei veramente. All'inizio ti ho detto che ti avrei reso una grande ballerina, ma la verità è che lo sei sempre stata, avevi solo bisogno di un po' di sicurezza. Ora ti lascio sola perché una persona vorrebbe farti un in bocca al lupo speciale. Un'ultima cosa, spero tu abbia pensato alla proposta che ti è stata fatta. È un'occasione unica, non sprecarla, va bene?" lasciò la stanza non prima di avermi rivolto un ampio sorriso.

Assimilai le sue parole mentre un calore nel cuore cresceva. Mi rendeva felice sapere che lei fosse fiera di me. Poi, mi concentrai sulla sorpresa. In questi giorni gli altri finalisti, Giulia, Sangiovanni, Tancredi ed Aka, avevano ricevuto la visita di alcuni membri della sua famiglia, perciò pensavo che si sarebbe trattato di mia madre.
Di certo, tutti mi aspettavo tranne lui.

"Ma hanno cambiato qualcosa in mia assenza?" esclamò toccando alcuni elementi scenografici per il serale posti in sala.

Non potevo credere ai miei occhi. Erano passate pochissime settimane da quando era andato via, eppure non c'era giorno in cui non mi svegliavo pensando a lui, chiedendomi se stesse bene, cosa stesse facendo, se avesse scritto altre canzoni.
Per questo non esitai un solo secondo prima di buttarmi tra le sue braccia.

"Ehi ehi ehi, ti sono mancato eh?" sorrise, strofinando la guancia sulla mia testa.

"Un po'." chiusi gli occhi.

"Ah, solo un po'? Bene, allora forse è il caso che io vada via?" si distaccò poco, pur mantenendo le braccia avvolte alla mia vita.

"No no no, dove vai?"

"Assolutamente da nessuna parte."

Passammo cinque minuti stretti così, immobili, mentre io gli raccontavo ciò che era successo nelle ultime settimane.

"Ma ci pensi, Isa? Sei in finale! Sono così orgoglioso di te. Da quando sei entrata sapevo che questo posto sarebbe andato di diritto a te."

La mia mente mi portò alla settimana scorsa, alla semifinale, quando, attraverso un ballottaggio, avevo battuto Alessandro. Fui sorpresa dal risultato, in fondo avevo già ricevuto un contratto, perciò, finale o meno, ero già felice. Il fato aveva voluto, inoltre, che lo stesso contratto era stato offerto ad Ale la sera stessa, perciò ci saremmo rivisti prestissimo.
Questa settimana avevo passato tantissimo tempo, in particolare con Giulia, ma anche con tutti gli altri. Avevamo organizzato una cena per celebrare la finale e c'eravamo scritti delle lettere a vicenda. Mi sarebbe mancato tutto questo, ma non vedevo l'ora di andare in tournée e di stringere tra le mie braccia Evandro come stavo facendo adesso; peccato, però, che per ora il tempo stava scadendo.

"Isa, io devo andare, ma prima vorrei darti una cosa." infilò la mano in tasca per poi estrarre un cartoncino di forma rettangolare.

"Empire club, 23 maggio, live di...Evandro? Il tuo primo concerto? Davvero??" quasi urlai.

Evandro annuii. "Tu mia primissima invitata, ci conto, eh." scherzò.

Lo abbracciai nuovamente e poi fui costretta a lasciarlo andare.

Fine flashback

"Ballo: Isabella" Maria annunciò il mio nome.

Mi aggiustai la giacca azzurra che indossavo e feci il mio ingresso in studio

                                         ~

Guardai sorridendo Giulia, accanto a Sangio, sorreggere e innalzare la coppa più grande di lei. Ero immensamente fiera della mia amica ed emozionata per la fine di questa avventura straordinaria che avrei conservato per sempre nel mio cuore.
Appena le telecamere si spensero, andai a congratularmi con la vincitrice, abbracciandola da dietro mentre era impegnata a rilasciare un'intervista.
Abbracciai forte anche Sangio, consapevole che li avrei rivisti pochi giorni dopo per la puntata di Verissimo, e mi diressi verso gli spalti, dove mi aspettava Emma.

"Ehi, ballerina!" mi richiamò agitando la mano per farsi vedere.

Dopo averla raggiunta, la strinsi forte, mi era mancata moltissimo.

"La mia concorrente preferita! Mi sei mancata tanto, sai? Devi raccontarmi TUTTO!" ordinò la ragazza senza darmi la possibilità di replicare.

Sciolto l'abbraccio, continuai a sorriderle mentre mi raccontava tutte le peripezie che aveva affrontato per partecipare alla puntata, compreso litigare con lo staff perché insisteva nel portarsi dietro il cellulare per poter scattare alcune foto e dei selfie con i professionisti.
Ad un certo punto, mi sentii afferrare da dietro.

"Avrei una proposta da farti..." esordì Evandro.

Sopra di noi ancora cadeva qualche coriandolo. Pensavo a quando, fra poco più di tre mesi, altri ragazzi avrebbero varcato queste porte per realizzare i propri sogni. Ai legami che avrebbero creato, alle intense emozioni che avrebbero provato.

Mi voltai verso di lui con sguardo interrogativo.

"Ma se venissi con te a Londra?" affermò di getto, aspettando una mia risposta.

"Cos-? Dici sul serio?" alzai le sopracciglia dalla sorpresa.

"Potrei aver mandato qualche mio progetto ad una casa discografica inglese e potrei aver ricevuto una risposta positiva. Sempre se tu accetti di sopportarmi ancora per un po'..." disse spostandomi un ciuffo che mi copriva gli occhi.

"Ma scherzi? Mi stai rendendo la persona più felice del mondo! Non riesco a crederci. Dobbiamo pensare alla casa, come si chiama questa casa discografica? Devi raccontarmi tutto!"

"Piano piano. Abbiamo tutto il tempo del mondo adesso." affermò sorridendo Evandro.

E fu così davvero.

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SPAZIO AUTRICE:
Ciao raga, come state?
Mi scuso per il ritardo imperdonabile ma è stato un anno un po' difficile per me e l'ispirazione per la scrittura ne ha risentito. Tuttavia, questa storia è sempre stata nei miei pensieri e, vedendo che ancora oggi, due anni dopo, siete ancora qui a leggerla mi ha spronato fino a farmi scrivere la conclusione.
Dico addio, quindi, ai nostri Isabella ed Evandro; è stato bellissimo scrivere questa storia che mi ha permesso di svagare un po' dalla realtà.
Grazie per tutti i voti, i commenti, i messaggi che ho ricevuto, vi sono infinitamente grata.
Con voi è solo un arrivederci comunque.
Un abbraccio grande, scusate ancora e grazie.❤️

~la vostra miriadediparole

Persa nei tuoi occhi || EvandroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora