Alessandra Celentano

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POV. ISABELLA

Allungai un braccio verso il comodino per staccare la sveglia del cellulare che stava vibrando.
Nonostante il tepore delle coperte, mi costrinsi ad alzarmi e mi diressi verso il bagno per sciacquarmi la faccia in modo da svegliarmi definitivamente.
Bussai alla porta e, non ricevendo risposta, mi fiondai dentro al bagno.
Sobbalzai appena vidi che, in realtà, in quella stanza non ero sola.
A pochi passi da me, infatti, stava Evandro, senza maglietta, che agitava la testa a ritmo di musica.
Cercai inutilmente di non arrossire a quella vista ma venni beccata in flagrante pochi secondi dopo, quando il diretto interessato si girò per prendere la maglietta poggiata sopra al mobiletto.
Subito si tolse un auricolare.

"Oddio, scusami. Avevo bussato, ma dato che non mi aveva risposto nessuno..." tentai di giustificarmi.

"Ehi, Isa, tranquilla, anzi scusami tu, avrei dovuto chiudere la porta a chiave. Ho finito comunque, ti lascio libera." disse infilandosi la maglietta.

Annuì accennandogli un sorriso.

"Buongiorno, comunque." mi lasciò un bacio leggero sulla guancia e uscì, chiudendosi la porta alle spalle.

Subito portai una mano sulla guancia. Sentivo di essere arrossita, così mi guardai allo specchio e ne ebbi la conferma.
Per riprendermi, allora, mi sciacquai più volte il viso. Dopodiché aprii una delle mie playlist di Spotify e chiusi la porta a chiave, per evitare che succedesse la stessa cosa.
Mi feci velocemente una doccia e mi infilai un paio di leggins seguiti da un reggiseno sportivo e da una maglia larga con scollo a barca.
Inviai un messaggio a mia madre e a Emma e poi uscii dal bagno, tornando nella mia stanza.
Posai il beauty-case e mi avviai verso la cucina.

"Mmh, che profumino. Che stai cucinando?" chiesi a Leonardo, affiancandolo.

"Oh, ciao Isa! Sto preparando uova strapazzate e bacon, ne vuoi un po'?" chiese gentilmente.

"No no, grazie Leo, prendo semplicemente un tè e due biscotti." lo ringraziai poggiandogli una mano sul braccio.

Mi diressi, quindi, verso uno scaffale per cercare i biscotti.
Mi sollevai sulle punte per prendere il pacco di Gocciole in fondo, non arrivandoci, quando sentii una mano poggiarsi sul fianco lasciato scoperto dalla maglia.
Mi voltai e trovai accanto a me Raffaele.

"Faccio io?" si offrì di aiutarmi, allungando la mano verso lo scaffale.

Imbarazzata per la vicinanza, abbassai lo sguardo e lo lasciai fare.

"Ecco a te, piccoletta." mi porse il pacco di biscotti sorridendo.

"Ehi! Non sono così bassa, sei tu ad essere un gigante! Grazie comunque." gli sorrisi riconoscente.

"Dovere." mi rispose facendo con la mano il segno del soldato.

Dopodiché si allontanò e io mi dedicai alla colazione.
Contemporaneamente iniziai a pensare a tutto ciò che avrei dovuto fare in quella giornata. In primis avrei dovuto parlare con la maestra Celentano per comunicarle la mia scelta.
Il mio orario prevedeva due ore di lezione di classico, poi pausa pranzo e nel pomeriggio due ore di modern e una di hip hop.

"Che figata!" pensai.

Avevo studiato un po' di hip hop anni fa e mi sarebbe piaciuto riprenderlo.
Andai a lavarmi i denti e poi fuggii in sala, salutando i miei compagni.

Appena arrivata trovai proprio la persona che stavo cercando.
La Celentano camminava avanti e indietro per la stanza, chiacchierando con il suo assistente.

Mi schiarii la voce e salutai entrambi.

"Buongiorno, Isabella. Dalla tua presenza qui deduco che tu abbia preso una decisione." indagò guardandomi negli occhi.

"Esatto, maestra. Vorrei che la professoressa che mi seguisse in questo percorso fosse lei." dissi titubante.
Avevo sempre avuto una gran paura della Celentano.

La sua espressione seria tramutò in un sorriso.

"Bene, mettiamoci al lavoro allora!"

Dopo mezz'ora di riscaldamento, mi posizionai dietro l'assistente che avrebbe dovuto spiegarmi la coreografia per la puntata.

"Allora, Isabella, per questa settimana ho creato per te una coreografia di neoclassico. Hai mai studiato questo stile?" mi chiese la maestra.

"Non proprio...ho partecipato solo a qualche stage, però studiato mai." risposi mordendomi il labbro.

"Va bene. Facciamo una cosa, io ti lascio lavorare con il mio assistente. Lunedì voglio vedere la coreografia. Siamo d'accordo?" affermò con aria severa.

Allora, annuii e la salutai, spostando lo sguardo successivamente sull'uomo di fronte a me.

"Bene, io direi che possiamo cominciare." annunciò.

Un'ora dopo non mi sentivo più nessuna parte del corpo; probabilmente si era aperta anche qualche vescica.
Nonostante ciò, ero molto felice: la coreografia stava venendo bene, doveva solo essere perfezionata.
Salutai l'assistente, che poi scoprii si chiamasse Marcello, e mi avviai lentamente verso la casetta.
Ad aprirmi la porta trovai Esa, che subito si preoccupò vedendomi mollare il borsone per poi buttarmi su un divano.

"Tutto bene, Isa?"

"Sono letteralmente distrutta. Mi brucia ogni muscolo." risposi mettendomi un braccio sopra la fronte.

Esa, quindi, si avvicinò al frigo e mi portò un bicchiere d'acqua. Gli sorrisi grata e iniziai a bere.

"Scommetto lezione della Cele, giusto?" ipotizzò ridacchiando.

"Si vede così tanto?" alzai un sopracciglio, iniziando a ridere anch'io.

"Eh, un po'! Spero sia andato tutto bene, comunque..."

"Sì sì, abbastanza. Che si mangia oggi?" chiesi sentendo il mio stomaco brontolare.

"Allora, oggi cucinano Arianna e Kika, se non sbaglio hanno già preparato una lasagna." mi informò.

A quella parola, quasi iniziai a sbavare; la lasagna era decisamente il mio piatto preferito.
Salutai, quindi, Esa e andai in bagno per lavarmi.
Stavolta scelsi di fare un bagno, così chiusi la porta e mi abbandonai a quella vasca piena di bolle.
Chiusi gli occhi e godetti di quel momento tanto desiderato di pace.
La mente iniziò a lavorare facendo venire a galla un pensiero che mi tormentava da quando ero entrata.
Così, uscii dalla vasca e mi asciugai velocemente i capelli.
Mi vestii e andai a cercare il diretto interessato.
Lo trovai seduto sul divano su cui ero sdraiata prima, con un tablet in mano.
Arrivai da dietro e gli toccai una spalla, facendolo sobbalzare.
Si girò e mi guardò interrogativo.

"Evandro, possiamo parlare un attimo?"

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SPAZIO AUTRICE:
Eccoci con un nuovo capitolo appena sfornato!
Come ogni volta, vi ringrazio tantissimo per le stelline alla storia e soprattutto per i commenti, mi fa molto piacere leggervi, siete tanto carin*!!❤️
Scusate se vi faccio aspettare un po' ma sono in piena sessione e il tempo è poco.
Vi auguro una buona giornata!✨

~miriadediparole

Persa nei tuoi occhi || EvandroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora