𝐃𝐈𝐄𝐂𝐈

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Dopo la mattinata e il pranzo in Uni, Lindsey uscì dalla sede nel pomeriggio e decise di fare un giro nel centro città.

Si trattenne dallo scrivere a Melanie, dato che era probabilmente ancora insieme a Matteo, e quindi passò davanti alle vetrine dei negozi nelle vie di Bergamo.
Entrò in una libreria per andare a prendere l'Interpretazione dei sogni, di Sigmund Freud, che da sempre aveva voluto leggere ma che mai aveva comprato; uscì poco dopo e si stava incamminando verso casa quando le squillò il telefono.

Mise all'orecchio nel vedere la scritta "Broertje" sul display.
«Sam?» domandò.

«Sì, scusami, sei ancora in sede?» rispose la voce di suo fratello, lontana e quasi mossa.

Lindsey aggrottò le sopracciglia.
«No, ma piuttosto dove sei tu? Ti sento malissimo.»

«Ho il vivavoce in auto, c'è anche Hans qui... Stiamo andando a fare merenda, vuoi venire anche tu?»

La giovane sorrise, stringendosi il libro al petto e sistemandosi il telefono tra l'orecchio e la spalla.
«Volentieri, se non sto d'impiccio. Vieni tu a prendermi?»

«Certamente, mi dai la tua posizione?»

«Ehm... credo di essere vicino alla Basilica. Ci incontriamo lì. A dopo.»

Sentì riattaccare e quindi cercò, giusto per non perdersi, l'indirizzo della Basilica su Maps per raggiungerla senza difficoltà.
Quando arrivò, vide arrivare dalla via opposta la macchina di suo fratello, che si fermò e sbloccò gli sportelli.
Avvicinandosi con il sorriso sul volto, aprì la portiera e salì dal lato passeggero.

«Ciao ragazzi. - esordì, per poi voltarsi e sorridere ad Hans. In seguito guardò il fratello - Sicuri che non do fastidio per le vostre faccende maschili?»

I due scoppiarono a ridere.
«Non stai d'impiccio, tranquilla. - rispose Hans dal sedile posteriore - A me no di sicuro, e credo valga anche per gli altri.»

«Gli altri?» ripetè Lindsey confusa, allacciandosi la cintura mentre Sam mise in moto per ripartire.

«Sì, non siamo solo noi, ci sono alcuni altri... Beh, pensi davvero ci saremmo liberati di Marten?» fece retorico Sam, scoppiando nuovamente a ridere insieme ad Hans.

Lindsey spostò lo sguardo, alzando le sopracciglia.
I giocatori dell'Atalanta erano tutti parecchio pazzi.

«Cos'hai lì?» chiese Sam facendo un cenno al libro che aveva sulle gambe la sorella, che per tutta risposta lo strinse tra le mani con un sorriso fiero.

«L'interpretazione dei sogni. Può essermi utile per psico. Sono passata a prenderlo appena lasciato l'ateneo.» spiegò.

«Come ti trovi in quest'università? Dicono tutti che è piacevole.» disse Hans, sporgendosi dal sedile dietro.

«Sì, ha quell'aria famigliare, come se ti sentissi a casa. La frequento da poco, quindi non posso ancora dare un giudizio serio, però anche gli insegnanti sembrano molto disponibili... mi piace. E poi, ho la compagnia di Melanie prima di entrare, e in realtà anche dopo ma oggi mi ha piantata in asso per Matteo Pessina.» commentò.

I due ragazzi si guardarono.
«Ecco! Ecco! Doveva uscire con una ragazza ma non ci aveva detto chi fosse! Wo-oh, zitto zitto ci prova con Mel! - esclamò Hans, esaltato come le vecchiette pettegole nei negozi - Non ci posso credere che Remo non lo sappia!»

Lindsey spalancò gli occhi e sembrò rendersi conto del danno che aveva appena commesso.
«Vi prego, non dite che ve l'ho detto io.» li supplicò.

«No, tu non capisci Linds, questo è un traguardo! È da inizio stagione che Matteo è fissato con la ragazza misteriosa, ma non pensavamo potesse essere Melanie. Dico, si commentano i post, ma pensavamo fossero semplici amici...» stava spiegando Sam, che ormai anche se a Bergamo da poco tempo era già completamente integrato nel gruppo squadra ed era perfettamente a conoscenza di tutto.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐂𝐋𝐀𝐒𝐒𝐈𝐂𝐎 || Robin GosensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora