𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄

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«Poveretto. Quell'emoji non vuol dire niente.»

Lindsey e Melanie stavano guardando i commenti che nel giro di mezz'ora erano comparsi sotto il post che avevano pubblicato.
La bionda, in quel momento, stava criticando la faccina che l'amica aveva messo in risposta al commento di Matteo Pessina.

«Lui sa quel che vuol dire.» sostenne lei.

«Ho capito, ma che cosa c'è tra voi?»

La ragazza fece spallucce.
«In realtà non lo so bene, lui è davvero carino con me ma mi ha detto che per il momento non vuole nulla di serio, quindi penso che siano solo dei flirt, anche se penso si veda che gli piaccio. Solo non ha voglia di impegnarsi, al momento.»

Lindsey inclinò il capo, quasi perplessa.
«E tu davvero vuoi stare con uno che non vuole nulla?»

«Non sto con uno che non vuole nulla. - precisò Melanie - Sto aspettato che lui si decida a volere qualcosa. Non ho nessuna fretta, e tanto nessun altro è interessato a me. Lui è... non so, è speciale, mi tratta sempre con dolcezza e mi fa stare bene.»

«Questo è un altro discorso. Tu sei presa e lui anche ma non ha ancora quella voglia di impegnarsi come si deve. Ora ha senso.» disse Lindsey annuendo.

In quel momento iniziarono ad arrivarle notifiche sul cellulare ripetutamente, e lei abbassò lo sguardo sul dispositivo quasi fosse posseduto.

«Ecco. - prese la parola la mora, calma - I risultati stanno arrivando.»

***

Era quasi mezzogiorno e Lindsey stava tornando a casa. Aveva chiacchierato ancora un po' con Melanie, ignorando temporaneamente il telefono perchè sapeva che, se qualche atalantino le avesse scritto in privato o avesse iniziato a seguirla, la mora l'avrebbe costretta a rispondere e in quel momento non aveva proprio voglia.

Giunta a casa, trovò un bigliettino sul tavolo firmato dal fratello. Esso diceva: "Sono tornato. Hans, Marteen e Robin mi hanno chiesto di pranzare insieme, mi dispiace che non sei a casa, altrimenti saresti potuta venire con me. Prometto che mi farò perdonare. Un bacio, Sam."

E dopo non averci pensato per tutta la mattina, quel nome le ritornò in mente.
Robin. Robin. Robin.
Perchè suo fratello stava conoscendolo piano piano e lei invece era esclusa da tutto questo? Perchè quel dannato tizio la odiava senza nemmeno averle rivolto la parola?

Sbuffando, andò in cucina e aprendo il frigorifero lo trovò pieno, segno che prima di andare a casa Sam era passato dal supermercato.
Mangiò una mela in quanto non aveva voglia di carne o di un pranzo vero e proprio, poi si accomodò sul divano e sbloccò il telefono, leggendo le notifiche.
Aveva una quindicina di nuovi followers su Instagram, e fece scorrere alla ricerca del suo nome che, ovviamente, non c'era.

«Dannazione.» borbottò, per poi andare a vedere il nuovo Direct in arrivo.
Sbatté le palpebre leggendo il nome.

Sbatté le palpebre leggendo il nome

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𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐂𝐋𝐀𝐒𝐒𝐈𝐂𝐎 || Robin GosensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora