𝐃𝐎𝐃𝐈𝐂𝐈

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Era passato qualche giorno dalla partita a cui Lindsey aveva assistito al Gewiss.
Metà squadra era in giro per l'Europa causa sosta nazionali, infatti Sam era piuttosto annoiato dato che le persone con cui si trovava meglio, ossia Hans e Marten, erano convocati con l'Olanda.

Anche Robin non era a Bergamo ma con la sua nazionale, la Germania, e Lindsey non seppe se ritenersi sollevata per quella lontananza o triste per non vederlo in giro.
Era già un traguardo il fatto che fossero riusciti a parlarsi civilmente senza toni bruschi, anche se la bionda sapeva benissimo che si era comportato così solo perché era insieme ad altre persone: di fatto, se si fossero incrociati per strada lui le avrebbe a stento rivolto la parola, o comunque non in modo gradevole.

Comunque, in un pomeriggio in cui i ragazzi rimasti a Bergamo si allenavano in vista della partita di Serie A che si sarebbe tenuta dieci giorni dopo, Lindsey era a casa sua, sdraiata a pancia in giù sul proprio letto, a sgranocchiare patatine guardando su YouTube un interessantissimo video sulla potatura delle piante.
Non era una grande amante del giardinaggio, ma le sue sorelle lo erano. Inviò il video sul gruppo che aveva con loro e con Sam.

Adorava quel rapporto che avevano, era speciale e allo stesso tempo indescrivibile

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Adorava quel rapporto che avevano, era speciale e allo stesso tempo indescrivibile.
Cercò qualche video correlato quando le squillò il telefono in mano.

«Pronto?» fece mettendo all'orecchio.

«Buongiorno principessa, pensavo di lanciarti i sassolini contro la finestra come fanno nei film, ma oltre al fatto che non raggiungerei mai la tua finestra al primo piano so che tuo fratello mi ucciderebbe per avergli scheggiato i vetri, quindi...»

Lindsey interruppe il monologo di Melanie, che le aveva già abbastanza fracassato il cranio.
«Mel che stai dicendo? Dove sei?»

«Sono sotto casa tua. - rispose con nonchalance la giovane svizzera. Lindsey aveva ormai capito che la compostezza e la pacatezza che aveva addosso nel rivelare cose sconvolgenti o spiazzanti era parte del suo carattere, ma non aveva ancora avuto modo di capire se l'avesse preso da suo fratello Remo - Ti do dieci minuti per prepararti e scendere, ti devo presentare una persona.»

«Mi stai spaventando, e non poco.» borbottò la bionda.

«Forza, ho attivato il cronometro da... ora!»

«Ma come? Dovevo studiare per il primo esame!» esclamò Lindsey, confusa. Perchè diavolo Melanie le piombata sotto casa e pretendeva pure che la seguisse nei suoi giri per Bergamo a presentarle gente?
Si chiese ancora come facesse ad essere amica sua.
Ah già, forse perchè erano entrambe pazze.

«Ma se la sessione inizia tra due mesi! - fece Melanie - Forza, svelta, hai già buttato via venti secondi.» aggiunse poi. Svizzeri, cosa c'è mai da aspettarsi?

Lindsey sbuffò, quindi le gettò il telefono in faccia.
Si alzò dal letto e andò al suo armadio per cercare qualcosa da mettere.
Si vestì, si diede una sistemata ai capelli e non si truccò nemmeno, quindi prese cappotto e borsa e volò al piano inferiore. Scrisse un biglietto al fratello dicendole che era fuori e uscì dalla porta principale, trovando la sua amica appostata al muro mentre guardava il telefono.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐂𝐋𝐀𝐒𝐒𝐈𝐂𝐎 || Robin GosensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora