Per 'shopping pazzo' Chantal intendeva 'comprare quel che ci pare che tanto abbiamo i fratelli calciatori'.
La mattinata, infatti, volò via nella galleria dei negozi più famosa di Liverpool, e Lindsey fu ben felice, giunta l'ora di pranzo, di smettere di correre a cercare la taglia giusta a Melanie che, dal camerino, le urlava indicazioni poco chiare.Poi, nel pomeriggio, si perse nell'esperienza sulla storia dei Beatles, e rischiò di finire la memoria del cellulare a furia di scattare foto. Non poteva tuttavia occupare tutta la capienza del telefono, la sera ci sarebbe stata la partita e anche lì le fotografie non si sarebbero certo sprecate.
Alle 19 in punto infatti, le tre ragazze presero posto insieme alla squadra e lo staff sul pullman che portò l'Atalanta fino al tempio del calcio di Anfield.
«Mi sento come un bambino alla fabbrica di cioccolato! - esclamò Melanie su di giri, contemplando la magnificenza dello stadio inglese - È tutto stupendo!»
Fu tempo per i calciatori e lo staff di recarsi nei tunnel dello stadio, mentre la dirigenza si sarebbe accomodata in tribuna e sarebbe scesa solo nei minuti antecedenti il fischio d'inizio per le interviste e l'ultimo giro negli spogliatoi ad assicurarsi che i ragazzi fossero carichi.
Si verificò quindi un breve momento di incitamento delle tre ragazze alla squadra, e Lindsey si premurò di avvicinarsi al fratello.«Comunque vada, sono fiera di te e sono fiera di essere qui.» gli sussurrò, buttandogli poi le braccia al collo e stritolandolo in un abbraccio di supporto e incoraggiamento.
«Ti ringrazio. Spero di giocare almeno un pezzo di gara.»
Lei interruppe l'abbraccio e sorrise a Sam.
«Goditi questa serata, comunque dovesse finire, che tu sia in campo o in panchina, perchè partite così non si giocano spesso. Buona fortuna.» concluse, prima che la squadra iniziasse ad incamminarsi verso l'ingresso dei tunnel che portavano agli spogliatoi.Lindsey ebbe modo, insieme a Melanie e Chantal, di sorridere e salutare i ragazzi, e non le sfuggì di certo lo scherzoso bacio volante che Pier le lanciò e che lei fece finta di prendere al volo, e nemmeno il velato sorriso che Robin le rivolse, mascherato però dallo sguardo glaciale.
«Sono una squadra completamente folle. - commentò Chantal mentre si allontanavano - Faranno una partita magnifica, questo è poco ma sicuro.»
***
Chantal aveva ragione, come la maggior parte delle volte.
Il match disputato dalla squadra ospite fu spettacolare a partire dai primi minuti, e Lindsey si ritrovò quasi con il telefono pronto all'esplosione a causa delle troppe foto e video fatti nel prepartita, durante il riscaldamento e quando lo speaker aveva annunciato le formazioni e vi era stato l'inno della Champions League.
Non fece foto durante la partita, altrimenti si sarebbe davvero potuto temere il peggio per il suo povero dispositivo mobile.Lo spettacolo del primo tempo non fu tutto ciò che l'Atalanta voleva offrire: nel secondo tempo, infatti, Josip in scivolata mandò la palla in rete dopo una magnifica azione del Papu: la squadra ospite era in vantaggio ad Anfield e il tutto aveva del surreale.
«Avanti così!» strillò Melanie dalla tribuna, attaccandosi al parapetto di protezione e cercando che qualcuno in campo o in panchina alzasse gli occhi su di loro.
Mancava mezz'ora alla fine, e nonostante fosse una partita del girone - di grande importanza per il passaggio del turno, comunque - la svizzera non riuscì più a stare seduta e iniziò a camminare su e giù per i due scalini fino alla fine della partita. Effetto Champions.
Era già in piedi, quindi, quando pochi minuti dopo, in seguito ai cambi per il Liverpool, l'Atalanta raddoppiò.
E chi altro poteva segnare in quella notte magica e incredibile se non Robin Gosens?«Quello è mio fratello! Quello è mio fratello!» ripetè almeno dieci volte Chantal, scattata in piedi dalla poltrona dopo il gol, le mani al cielo e le grida che, Lindsey ne era certa, le avrebbero privato la voce per tutta la settimana seguente.
Dal canto suo, la bionda esultò al raddoppio come alla prima rete del match, saltellando ed applaudendo.
Osservò poi il tedesco esultare, raggiunto subito dall'amico Hans, che gli mise un braccio attorno alle spalle, e poi anche dal resto dei compagni che gli rifilarono alcuni schiaffetti sulla nuca mentre lui, con il sorriso sul volto, si rassegnava al fatto che fosse una penitenza che avrebbe subito volentieri se ciò voleva dire segnare ad Anfield contro il Liverpool.Mentre si ridisponevano e tornavano a centrocampo, Robin si rivolse in modo evidente alla tribuna nella quale si trovavano le tre ragazze e alzò un braccio per indicare qualcuno, e Chantal gli rispose con un cuoricino fatto con le mani, sebbene lui avesse già incollato gli occhi sulla palla che era ripresa a rotolare sul campo da gioco.
In un sospiro, Lindsey si risedette, quasi sperando invano che la dedica del ragazzo fosse per lei.
La partita riprese e ad intervallare il dominio atalantino ci furono un paio di occasioni del Liverpool, molto frastornato, tuttavia, dal gioco dei bergamaschi.
Alla fine del match fu festa grande e Lindsey, Melanie e Chantal ancora non credevano ai loro occhi: i ragazzi avevano espugnato Anfield, con un netto 2-0 che aveva dell'incredibile.«Non sto capendo più niente! - esclamò Chantal ad un certo punto, riprendendo sè stessa in una storia Instagram per poi girare la fotocamera e inquadrare il campo, laddove i ragazzi vestiti di bianco si stavano abbracciando e scambiando le maglie con gli sconfitti del Liverpool, prima di ritornare con la fotocamera interna - Tutto questo è magnifico! Magnifico! 2-0 al Liverpool raga, è mostruoso!»
Lindsey sorrise scattando ancora qualche foto allo stadio che aveva portato tre punti all'Atalanta e una nottata magica a lei e le sue amiche, oltre che i ragazzi.
Le tre giovani si avviarono all'uscita dello stadio, e attesero nei tunnel l'uscita dei calciatori in festa che salirono sul pullman della squadra in direzione dell'aeroporto, per tornare a Bergamo trionfanti.Sul pullman, come ci si poteva immaginare, ci fu il delirio più totale: alcuni urlavano, altri cantavano completamente stonati l'inno della Champions o altre canzoni che avevano sul cellulare, altri immortalavano il tutto con foto e video.
Il passaggio dal pullman all'aereo non cambiò molto le cose: anche lì, i canti sfrenati non si sprecarono di certo, e uno dei principali trascinatori di quel clima di festa fu Pierluigi, che intonava cori da stadio con il telefono in mano per riprendere ogni cosa.
Tra un video e l'altro, se ne uscì con:
«Domani festone in disco a Bergamo!(*) Affittiamo il primo locale libero, chi non viene può considerarsi sul mercato!»I ragazzi scoppiarono a ridere e anche Alejandro diede corda alla folle idea del portiere.
«Non può mancare nessuno di coloro che si trovano su questo aereo oggi!»Inutile dire che tutti la presero molto sul serio e che iniziarono a pianificare la festa della sera seguente.
«Pier, - chiamò Matteo dalla metà dell'aereo, seduto al fianco di Melanie, entrambi impegnati in discorsi dolci ed effusioni che avrebbero potuto benissimo evitare - visto che parli tanto, chiama tu la discoteca per prenotare.»
Il portiere non se lo fece ripetere due volte e prese il cellulare.
«Raga, quale chiamo?»«Quella sull'angolo, la conosciamo tutti. - disse pacifico Hans, che non poté vedere lo sguardo confuso di Lindsey. La conosciamo tutti. Lei non aveva nemmeno idea di che discoteche ci fossero a Bergamo - Domani sera alle 21.00, va bene a tutti?»
Un coro di sì si levò all'unisono, condannando Lindsey a quella che sarebbe stata - ne era già certa - la serata più pazza e allo stesso tempo magnifica dal suo arrivo in Italia.
***
(*): a fronte dell'emergenza di coronavirus in cui la città di Bergamo così come tutto il mondo è ripiombato verso fine 2020, so che le discoteche non sono mai state aperte. Tuttavia, per questa fanfiction ho deciso di considerare SOLO il lockdown da marzo a maggio-giugno 2020, supponendo poi un miglioramento delle condizioni come, purtroppo, non è avvenuto nella realtà.
Buongiorno! Sto cercando di tornare in pari con tutti gli aggiornamenti delle mie storie, ora che la scuola è finita sembra esserci più tempo per Wattpad, anche se gli altri impegni non sono certo pochi. Spero di poter pubblicare domenica, intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, a presto!!💗
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𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐂𝐋𝐀𝐒𝐒𝐈𝐂𝐎 || Robin Gosens
Fanfic𝐅𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐨 𝐦𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐂𝐡𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐨, 𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐨 𝐃𝐢𝐨, 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐬𝐭𝐢𝐝𝐢𝐨 La nuova stagione è alle porte e l'Atalanta dei sogni è pronta a ripartire dalle sue certezze Una di queste si chiama Robin Gosens, diffici...