"Psss, ehi, spostati più a destra o Luis non mi vede."
Si spostò più a destra e continuò a cercare di fare collaborare i piedi che proprio non ne volevano sapere di eseguire i passi alla perfezione.
"Ehi scusa, se ti metti sulla mia traiettoria Luis nello specchio vede te e non me."
Prima di prendere una delle due per i capelli decise che ne aveva abbastanza.
Uscì dal gruppo diretta al bagno.
Almeno lì sperava che nessuno avesse voglia di farsi vedere dal water prima di lei.
Restò un po' di più in bagno a perdere tempo, non aveva molta voglia di tornare nella sala.
Quando sentì che la musica era stata stoppata si decise a uscire.
Raggiunse le altre con una smorfia dipinta sul viso che doveva assomigliare a un sorriso e cercò Eleonora con lo sguardo.
Era a parlare con Missspostati numero uno, magari la tipa si stava lamentando che con lei davanti Luis non la vedeva.
Luis invece parlava con Missspostati numero due, magari anche lei si lamentava. Anche se dai sorrisi che gli lanciava sembrava più che altro lo volesse intortare in qualcosa di osceno, dato come era vestita.
Andò a prendere il cappotto e dovette assistere a un lungo coro di ciao, buona serata.
Quando finalmente riuscì a raggiungere il suo cappotto la raggiunsero anche Luis ed Eleonora.
"Marianna, Luis dice che devi restare. Così ti porti avanti dato che sei ancora indietro."
Alzò gli occhi al cielo e riappese il cappotto.
"Tu vai via?"
"Si gioia, Tina ha bisogno di aiuto."
"Tranquilla señorita, se piove ti accompagno io a casa quando finiamo."
Marianna arrossì sotto lo sguardo inquisitore di Luis.
"Io... grazie."
"Bene allora io vado, ci vediamo a casa. Luis ci vediamo giovedì."
Rimasti da soli continuarono a fissarsi come se dai loro sguardi potesse uscire fuori una conversazione.
Finché Marianna abbassò lo sguardo impacciata, non aveva mai fissato così intensamente qualcuno.
Poi Luis le prese la mano e la tirò con sé al centro della sala.
Andò nuovamente a mettere la musica e ritornò da lei, sta volta però si mise alle sue spalle poggiando le mani sui suoi fianchi.
"Ora señorita segui tutti i miei passi. Li faremo molto lentamente affinché tu possa impararli. Esta bien?"
Marianna poté solo annuire.
Non aveva la forza di dire nemmeno una singola vocale.
Il suo corpo iniziava a reagire alla vicinanza di Luis, il cuore le batteva a mille e aveva la gola secca.
Provarono per circa un ora.
"Questo passo lo devi fare molto lentamente señorita, altrimenti rischi di fare male al partner. Aspetta."
Le si mise di fronte e la prese per la vita tirandola al suo petto.
Marianna diventò bordeaux.
"Metti la mano sinistra sulla mia spalla e la destra sul mio braccio. Bene señorita così, ora ripetiamo il passo."
Stava per stramazzare al suolo e lui voleva che si ricordasse i passi.
Ma per uno strano scherzo del destino i piedi che tanto l'avevano fatta dannare per tutta la sera si mossero da soli.
Alzò la gamba e Luis la prese rallentando la velocità.
"Piano señorita, lentamente."
Erano occhi negli occhi, Luis la teneva ancorata al suo petto e con una mano le teneva la coscia.
Marianna era accaldata e, si per la miseria, anche eccitata.
"Perché continui a chiamarmi señorita?"
Luis la lasciò andare piano e schiarendosi la gola mise distanza tra i loro corpi.
"Perché devo mantenere un distacco professionale con le allieve."
Marianna lo guardò allibita.
Se fino a due minuti prima si sentiva su di giri per la sua vicinanza ora avrebbe voluto picchiarlo.
Per tutta la sera aveva sentito i nomi di quasi tutte le donne che erano a lezione e ora le diceva che doveva mantenere un certo distacco con le allieve.
Ma quanto poteva essere stronzo?
Ovviamente non poteva stare simpatica a tutti ma dimostrarle così apertamente che non la sopportava era davvero eccessivo.
"Ma vaffanculo stronzo!"
Lo aveva detto sottovoce ma sperò che l'avesse sentita.
Marciò fino al cappotto e aveva tutte le intenzioni di infilarlo ma Luis la raggiunse.
"Dovresti dire al tuo fidanzato di venire alle lezioni, hai bisogno di un partner. Se poi non ne ha voglia devo trovare tra gli altri gruppi qualcuno che vada bene per te."
Marianna sgranò gli occhi. Che diavolo stava dicendo?
"Lascia che ti dica una cosa maestro. Sei quanto di più arrogante io abbia mai visto in vita mia, sei antipatico e stronzo. Si stronzo, perché anche se una persona ti sta sulle palle se è una tua allieva non glielo dici apertamente. Ti comporti in modo onorevole con tutte, nessuna esclusa. Non so come siete abituati nel vostro paese ma qui ti posso assicurare che la gentilezza e la buona educazione sono alla base di tutto. Detto questo non so di che diavolo di fidanzato tu stia parlando e neanche mi interessa perché questa è l'ultima volta che vengo qui a farmi trattare male da te e dalle tue pseudo allieve!"
In tutto quello che aveva detto Luis era rimasto con le braccia conserte ad ascoltarla con un sorrisetto dipinto sul viso.
"Hai finito?"
"Si ho finito tranquillo che tolgo il disturbo."
Prese il cappotto e la borsa e fece per uscire dalla sala prima di picchiarlo con la borsa ma la mano di Luis arpionata intorno al suo braccio non glielo permise.
"Lasciami!"
"Dovrei aver paura del tuo tono señorita? Hai parlato tu, ora parlo io."
"Io non ho alcuna intenzione di stare ad ascoltarti. Parla da solo davanti a uno specchio, magari guardare la tua faccia ti soddisferà di più di quanto possa soddisfarti la mia."
Strattonò il braccio ma Luis non la lasciò.
"Mi stai facendo male. Potrei denunciarti!"
Luis scoppiò a ridere.
"Sei incredibile lo sai señorita?"
Stavolta il señorita le sembrò sensuale e la fece rabbrividire.
"Ti lascio ma vedi di non scappare come tuo solito."
Mantenne la promessa solo che Marianna si sentì improvvisamente strana, come se le mancasse qualcosa.
Infilò il cappotto e lo abbottonò per cercare di mantenere la distanza e non pregarlo di abbracciarla.
"Allora? Sto aspettando, che cosa devi dire?"
Lo vide andare verso il suo giubbotto appeso vicino all'impianto stereo e prendere qualcosa dalla tasca.
Quando tornò verso di lei rimase scioccata, aveva il suo cellulare tra le mani.
"Quello è mio! Ora freghi anche i cellulari?"
"Señorita."
Ancora.
Perché adesso lo diceva in modo sensuale? Le si alzava la peluria sul collo.
"Tu hai la predisposizione ad essere un po' sbadata. Non te l'ho rubato, credo piuttosto che dovresti ringraziarmi. Lo hai lasciato sul bancone del Franchin oggi."
Marianna arrossì e si maledì, come diavolo aveva fatto a dimenticarlo?
Non lo aveva pensato per tutto il pomeriggio.
"Posso riaverlo?"
Luis glielo porse.
Lo prese e si vergognò a morte.
Era in debito con lui.
"Io...io credo di doverti ringraziare. Per il telefono, per le chiamate a Ele per informarti su come stavo e per...per avermi portato a casa. Grazie infinite."
Aveva abbassato lo sguardo perché sapeva di non riuscire a reggere gli occhi di Luis.
Era impossibile restare indifferente, le piacevano troppo e le piaceva troppo lui.
"Non serve ringraziare avrei recuperato il telefono a chiunque. Quindi niente fidanzato?"
Ancora con questo fidanzato.
"No. E non so come ti è venuta in mente una cosa simile a meno che non sia stata Eleonora."
Luis la guardò stranito.
"Questo pomeriggio al Franchin hai detto al mio amico Paolo che eri fidanzata. La tua amica non c'entra nulla."
Marianna si mise una mano sulla faccia ricordando l'incontro del pomeriggio.
"Oh Dio è vero."
Guardò Luis pensierosa, non sapeva se dirglielo o meno.
"Bhe ecco...il tuo amico è molto carino, ha carisma ed è affabile. Insomma un tipo che penso piace molto, il problema è che non piace a me. Per carità è carino e tutto quello che vuoi ma non è il mio tipo."
Se credeva che da lì avrebbero intavolato un discorso sulla vita privata di entrambi o sulle preferenze che avevano si sbagliava di grosso.
Perché Luis andò a prendere il giubbotto e spense le luci.
Poi la raggiunse e la invitò a uscire dalla sala.
"Bueno señorita, questo vuol dire che ti devo trovare un partner."
Basta?
Tutto qui?
Marianna spalancò la bocca stupita e poi la richiuse.
Poteva trovarle anche dieci partner, lei non sarebbe più andata alle lezioni.
Quando finalmente arrivò a casa erano quasi le undici, Ele e Tina se ne stavano sul divano a vedere un film coperte da un plaid.
"Ciao Tata."
"Ciao ragazze, che guardate?"
Eleonora distolse due secondi netti gli occhi dalla TV per risponderle.
"Indiana Jones. Harrison Ford resta l'uomo più affascinante che io abbia mai visto."
Marianna lanciò uno sguardo eloquente alla TV e poi andò in cucina a mangiare uno yogurt.
"Vi lascio con Harrison e vado a dormire ragazze, notte."
"Notte"
Andò in camera si spogliò si mise il pigiama e poi andò in bagno a lavare i denti.
Si infilò sotto le coperte e ripensò a Luis e al suo ‘señorita’ che le dava sui nervi.
Accese il telefono e mandò un messaggio a sua madre per non farla preoccupare.
Poi si coprì per bene e si addormentò sognando di ballare con Luis un appassionato tango in riva al mare.
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Tu es caliente
ChickLitPer uno strano scherzo del destino Marianna si trova a prendere lezioni di tango per una scommessa persa. Non è che non le piaccia il tango, il problema è che lei non dovrebbe mai scommettere . Lei è una persona placida e tranquilla non da fastidio...