Il gran finale

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                     12 anni dopo

"Ridammi la palla crabu!"
"Adesso ci sto giocando io."
"Ma ce l'avevamo prima noi, mammaaa!"
Cinque bambini tra i cinque e i sette anni, irrequieti e rumorosi disturbavano la quiete del giro piscina.
"Mammaaaa!"
Una ragazzina con lunghi capelli neri e occhi grigi arrivò trafelata fino alla sdraio dove Marianna era a rilassarsi dopo una lunga giornata lavorativa.
"Mamma posso andare a Quartu?"
Marianna abbassò gli occhiali da sole e guardò sua figlia.
"Mercedes quante volte ti ho detto che ne devi parlare con papà?"
La ragazzina sbuffò esasperata e sbatté il piede a terra.
"Insomma sempre la solita storia, tu mi mandi da papà e papà mi manda da te finché non ve lo chiedo più perché mi passa la voglia. Ma io voglio andare da nonna a Quartu, qui mi annoio."
Marianna alzò gli occhi al cielo e sorrise.
Effettivamente lei e Luis usavano il rimbalzo della figlia per le decisioni.
"E dai mamma!"
"Mercedes sei troppo piccola per prendere un aereo da sola."
"Che pizza che sei lady Marian. Lasciala andare ha dodici anni mica tre!"
L'arrivo di una donna dai lunghi capelli corvini interruppe Marianna dal rispondere.
"Tranquilla Mercedes ti ci porto io a Quartu, tua madre non farà obiezioni se ci sono io che ti accompagno."
Marianna guardò sua cognata e nascose un ghigno.
"Certo Agueda anche le pietre sanno che tu saresti più che disponibile ad accompagnare tua nipote a Quartu. Vorrei vedere se saresti  altrettanto propensa se dovessi andare in Mozambico. Oh scusa è vero, a Mozambico non c'è mio fratello Michele."
"Ho trent'anni vi dispiace lasciarmi vivere la mia vita come più mi piace?"
"Certo che sì cognatina, va pure a Quartu e metti mio fratello alle strette."
Un altra voce subentrò nel discorso e Marianna scattò.
"Paolo!"
"Che c'è sorellina? Tu sei stressata, Luis è impegnato nei vigneti. Lascia che Agueda porti tua figlia da mamma a Quartu e chissà che finalmente nostro fratello non capisca di chi ha bisogno."
I tuffi in acqua dei bambini interruppero la conversazione.
"Riccardo vieni fuori dall'acqua! Paolo ti dispiacerebbe fare uscire tuo figlio dall'acqua? Ha appena finito di mangiare!"
Paolo guardò sua moglie e poi sua sorella.
"Mi spieghi perché quando è un bambino educato, a modo e garbato è suo figlio e quando invece è un completo disastro è mio figlio?"
Marianna alzò le mani e sorrise.
"Oh Pa, noi ti avevamo anche avvisato di non sposarti con la docente, vero tata? Ora che vuoi?"
Tina si massaggiava il pancione sorseggiando mate, era alla sua seconda gravidanza e Luca era al settimo cielo.
"Vi ricordo che io sono sempre qui che vi ascolto e faccio ammenda di tutto quello che dite."
In quel momento un computer posto sul tavolino gracchiò e Caterina comparve sullo schermo.
"Mi ricordate perché io sono qui in ufficio con ventisei gradi e voi invece siete in costume a prendere il sole? Non è equa questa storia."
"Ovvio Cate, noi siamo in ferie, tu vai in ferie quando il tuo splendido dottore prende le ferie."
"E poi ci deve pur essere qualcuno che manda avanti gli affari, Alessia molla quel bastone!"
"Riccardo esci dall'acqua ho detto!"
Marianna si portò le mani alla testa.
"Mi ricordate perché diavolo siete tutti qui a rompermi le scatole? Io vorrei rilassarmi!"
Si rese conto di averlo praticamente urlato.
Era contenta di averli tutti li ma in tutto quel caos non ci si poteva rilassare, era impossibile.
"Lady Marian da quanto non fai sesso? Dovresti dire a tuo marito di farti rilassare, hai i figli anche tu e sai quanto siano rumorosi."
"Inoltre sei stata tu a invitarci tata."
Agueda e Mercedes annuirono.
"Cosa? Vorrei ricordarvi che Mercedes ormai ha dodici anni, Esteban ne ha sette e segue sempre il nonno nei vigneti. Angelica è ancora troppo piccola per fare tutto questo macello!"
"Prontooo! Non avrei tutto il giorno, io a differenza vostra lavoro!"
Dovettero rinunciare a relax e tutto il resto per prendere nota di quanto richiesto da Caterina.
Alla fine in quei dodici anni molte cose erano successe.
Lei e Luis si erano sposati subito perché la reputazione di Luis andava difesa, (almeno era quello che diceva lui) avendo avuto una proposta in pubblico.
Erano stati a Quartu per parlare con i suoi genitori ed era rimasta sorpresa nello scoprire che l'avevano fatta studiare non perché la volessero impiegata di banca, bensì perché avesse sempre una seconda chance di lavoro qualora quello che avesse deciso di fare non fosse andato bene.
Ora sua madre indossava i suoi capi e non perdeva occasione di dirlo alle sue amiche.
Avevano organizzato il matrimonio a Quartu e tutta la famiglia Ramirez era volata in Sardegna.
Anche le sue amiche l'avevano raggiunta perché non sarebbero mancate per niente al mondo.
Eleonora aveva iniziato a litigare con Paolo appena lui le aveva tolto le valigie di mano in aeroporto chiamandolo 'mulo sardo'.
Da lì non si sa come erano finiti a Teulada, sposati e con due figli.
Tina e Luca erano tornati a Rovigo perché lei doveva cercare lavoro, l'avevano licenziata insieme ad altre colleghe per dare posto a un robot.
Un anno dopo appena ripresasi dal parto, Marianna aveva rilevato il negozio del signor Augusto e lo aveva ampliato. Aveva quindici donne che lavoravano per lei sotto le direttive proprio del signor Augusto.
Lei si occupava di disegnare nuove linee, e di istruire le sarte affinché gli indumenti fossero creati in diverse taglie.
Indumenti che venivano spediti a Milano dove Caterina aveva aperto un negozio in via Montenapoleone con cospicuo introito annuale.
A Rovigo, dove Marianna stessa aveva aperto una filiale e Tina e Luca si occupavano di tutto quanto.
E a Teulada, dove Eleonora che aveva sposato Paolo, suo fratello, malgrado la scarsa conoscenza dell'italiano  perfetto, portava avanti il negozio che avevano aperto in società.
La sua vita era perfetta, aveva realizzato il suo sogno e aveva una famiglia molto allargata, impicciona e internazionale.
Un messaggio sul cellulare la destò dai suoi ricordi.
'Se vuoi ti aiuto a rilassarti.'
Marianna lo lesse e sorrise.
Alzò gli occhi e incrociò lo sguardo di Luis che se ne stava a torso nudo con una mano appoggiata allo stipite della finestra delle loro stanza.
Raccolse le sue cose e si alzò per raggiungerlo.
Senza salutare nessuno lasciò sua figlia a prendere accordi con la zia, Tina a confrontarsi con Caterina e Paolo ed Eleonora in una faida tra Toscana e Sardegna in atto.
Appena entrò nella stanza Luis la prese tra le braccia e le baciò il collo.
"Señorita."
"Mmhhh, Luis, come intendi farmi rilassare?"
"Nel modo in cui mi piace vederti arrendevole e pacifica."
La baciò languidamente mentre la spingeva verso il letto.
"A me non dispiace maestro ma dovremmo andarci con calma e cautela Angelica ha solo undici mesi."
Nel dirlo gli passò le mani in modo languido e sensuale sul petto e gli mordicchiò il collo.
"Querida se continui così dubito di riuscire a mantenere la calma."
Marianna non se lo lasciò ripetere e continuò a stuzzicarlo.
Fare l'amore con Luis era stato sempre la sua debolezza più grande e a lei la famiglia numerosa non dispiaceva affatto.

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