Era riuscita a portare a termine il vestito di Felicitas, aveva cucito i top ad Agueda, accorciato dei pantaloni a Manuel e allargato una gonna a Lorena che pareva essere in dolce attesa e cucito una fascia da smoking a Ramon che voleva indossarla per il compleanno della sorella, in quanto quella del suo matrimonio era diventata stretta.
Il suo tempo in Argentina era stato piuttosto laborioso ma era finito, doveva tornare a casa e non sapeva come ne quando si era lasciata fregare dalla parlantina veloce e assordante di Felicitas che l'aveva convinta a restare fino alla sua festa.
Quindi dovette utilizzare il computer della ragazza per spostare la sua partenza al pomeriggio dopo la sua fantomatica quinceañera.
Per l'occasione Lorena le aveva prestato una lunga gonna bianca a cui lei aveva abbinato un top con sottili bretelle di un intenso color porpora.
Luis di rivolgerle la parola neanche a parlarne e lei non si era comunque adoperata per avere un chiarimento.
Forse si era già ritrovato con la sua Consuelo e si erano dichiarati di nuovo amore eterno.
Che bastardo.
Continuava a chiedersi perché l'avesse trascinata in Argentina se sapeva di avere il cuore preso da questa Consuelo.
Che poi aveva un nome odioso tanto quanto lo era lei.
Ne aveva parlato anche con le ragazze a casa e loro le avevano detto che non poteva prendersela con questa tizia.
Per qual motivo poi?
Era il suo cuore ad essere infranto.
Ergo questa Consuelo gli stava sulle scatole.
Lei e i suoi lunghi capelli neri come l'ebano, la pelle olivastra e gli occhi neri come la pece.
Aveva già detto che la odiava?
Mancavano solo due giorni a quella cavolo di festa e lei già si sentiva oppressa.
Voleva tornare a casa, a Quartu, per passare un intera settimana a letto a piangere e leccarsi le ferire lontano da tutto e tutti.
Felicitas irruppe nella stanza con la delicatezza che la contraddistingueva e si lasciò cadere in modo elegante sul letto.
Questo solo nei sogni di Soledad.
In realtà entrò facendo sbattere la porta al muro e si gettò sul letto a peso morto con lo zaino ancora sulle spalle.
"Bhe accomodati pure tanto sei a casa tua."
Felicitas sorpresa per il tono acido di Marianna alzò la testa dal letto e la fissò stranita.
"Hai il ciclo?"
Marianna spalancò la bocca.
Questa ragazza era senza filtri santo cielo.
"Non ho il ciclo, come ti viene in mente!"
Felicitas alzò gli occhi al cielo.
"Sei acida e scontrosa. Di solito noi donne lo siamo una volta al mese per cinque giorni acca ventiquattro."
Marianna si alzò dal letto e si affacciò alla finestra sbuffando.
"Non ho nessun ciclo."
Felicitas alzò le mani in aria e le lasciò ricadere sul letto con un tonfo.
"Ok tu e Luis avete litigato. Che ha fatto quel cretino?"
Marianna fece una smorfia.
Si era ridotta a farsi fare da mentore da una ragazzina di quindici anni.
"Semmai cosa non ha fatto. Senti Felicitas non ho voglia di parlarne ok. Tanto tra tre giorni sarò di nuovo in Italia e tanti saluti a Luis e a tutti voi."
Si portò una mano su gli occhi e si accorse di essere stata sgarbata.
"Scusa. Non volevo essere scortese. Sono solo nervosa tutto qua."
Felicitas si mise a sedere sul letto.
"Ai vostri occhi sono ancora una bambina ma mi accorgo di quello che mi succede intorno e non sono tanto stupida da non saper leggere tra le righe. Luis non ti ha portata qui in qualità di amica e da quanto ho visto nei tuoi occhi, tu di certo non lo vedi come un amico."
Marianna stava per replicare ma Felicitas si alzò dal letto e le si avvicinò.
"Marianna tu e Luis vi rincorrete con gli occhi e i vostri occhi parlano per voi."
Marianna storse il naso.
"La leggenda argentina? Ne ho sentito parlare ma non credo a queste cose."
Non poteva certo dirle che Agueda era stata piuttosto chiara nello spiegargliela.
"Non ti sto dicendo di credere a una stupida leggenda, anche io e Alejandro ci guardiamo sempre ma chissà com'è lui sta sempre intorno ad Alina. Quello che ti sto dicendo è che spesso se vuoi una cosa devi andare a prendertela. "
Parlare con Felicitas l'aveva fatta rilassare un po' ma di certo non l'aveva convinta a fare alcun che.
Luis non le aveva mai aperto il suo cuore perché doveva farlo lei?
Era stupido e infantile?
Sì, ma non poteva farci nulla.Il giorno della festa a casa Ramirez era tutto un gran fermento, una continua corsa tra una stanza e l'altra.
Da quanto aveva capito i quindici anni in Argentina valevano come i diciotto in Italia ma senza l'evolversi della maggiore età.
Inoltre il compleanno di Felicitas cadeva con la festa del raccolto che era praticamente un culto in Argentina.
I viticoltori si riunivano in ogni parte del paese per augurare un raccolto prospero e proficuo durante l'annata.
Veniva eletta persino la reina de la vendimia.
Lorena aveva spiegato tutte queste cose a Marianna mentre le acconciava i capelli nel tardo pomeriggio.
La poverina durante la mattina era rimasta a letto per via delle nausee, ma appena si era messa in piedi aveva acconciato i capelli a tutte le donne della famiglia.
"Bueno Marianna sei pronta, stasera Luis ti mangerà con gli occhi "
Marianna si guardò allo specchio e dovette riconoscere che quella coda bassa legata di lato e fatta a boccoli grandi la faceva sembrare molto diversa.
Ma non era certa che sarebbe stata oggetto degli sguardi di Luis.
Quando fu pronta andò a dare un occhiata a Felicitas e la trovò seduta sul letto, dritta e composta che beveva una tisana calmante.
"Ehi tutto bene?"
"Oh sì, mi fanno male i piedi, mi viene da vomitare e ho mal di pancia. Credo che vada tutto bene."
Marianna scoppiò a ridere.
"Sei unica Felicitas, non cambiare mai."
La ragazzina storse gli occhi.
"La fai facile tu. Sai che vuol dire stare impomatata come una bomboniera e cercare di non picchiare Alejandro? Bhe te lo dico io, ho le mani che sudano e una specie di formicolio nelle punte degli alluci. Sembra che durante la notte sia ingrassata perché mi sento un elefante e mamma ha appena detto che se quello sgorbio di Fernando dovesse invitarmi a ballare non posso rifiutare. Mi hanno portato questa brodaglia che è bollente, mi sono ustionata la lingua e spero con tutto il cuore che Alina cada di faccia nella merda di un cavallo. Però va tutto bene."
"Oookaayyy. Temo che la situazione sia piuttosto grave soprattutto per Alina. Ho un' amica in Italia che quando si sente sotto stress fa yoga. Ora io non conosco nessuna posizione di yoga anche perché solo provarci mi manderebbe in ospedale, però possiamo fare degli esercizi di respirazione che dici?"
Felicitas le rivolse un occhiata dubbiosa però posò la tazza sul comodino e strinse la mano di Marianna iniziando a incamerare aria con profondi respiri.
STAI LEGGENDO
Tu es caliente
ChickLitPer uno strano scherzo del destino Marianna si trova a prendere lezioni di tango per una scommessa persa. Non è che non le piaccia il tango, il problema è che lei non dovrebbe mai scommettere . Lei è una persona placida e tranquilla non da fastidio...