9. Plenilunio

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Avevo lo sguardo basso, incattivito, crudele. Sentivo l'adrenalina salirmi in ogni punto del corpo e per la prima volta avevo voglia di uccidere, squarciare gole, corpi. Non ero io, lo sapevo, ma il fatto di essere forte per una sera soltanto riempiva il mio ego tanto da farlo quasi scoppiare, tanto da farmi diventare qualcosa che non volevo essere. Mi piaceva quell'idea che per una volta soltanto, erano gli altri ad avere paura di me e non il contrario. Alzai lo sguardo dal pavimento, sorridendo malignamente ai presenti davanti a me. Scott mi guardò preoccupato procurandomi la voglia di prenderlo a calci.
-"Oh come mai quel muso lungo Scott, cos'è hai paura?"- Scott non rispose e io scoppiai a ridere in modo malvagio. Malia mi guardò corrugando le sopracciglia.
-"Dovremmo solo prenderla a pugni finché non sviene"- sorrisi ancora a quella dichiarazione.
-"Potrei spezzarti l'osso del collo in meno di tre minuti"- dissi guardandola negli occhi. Prima che potesse rispondere Derek l'azzittì.
-"Potrebbe.."- disse dando ragione a me. -"Sapete bene che la prima luna piena potenzia tutti rendendoli più forti anche di un Alfa"- Malia ammutolì procurandomi da ridere.
-"È inquietante"- ammise Lydia preoccupata. Portai lentamente i miei occhi su di lei, sorridendole malvagiamente.
-"Non farà niente"- confessò Derek
-"Le catene sono troppo forti"- Stiles si alzò dalle due scalette poste sotto la porta d'entrata e guardò gli altri.
-"Sono l'unico che si sta facendo prendere dal terrore?"- chiese alzando un po' la voce. Gli altri non l'ascoltarono nemmeno e io mi divertii a guardarli agitarsi nelle loro posizioni presi dalla paura o dall'ansia.
-"In effetti potrei uccidervi tutti e sentirmi sollevata nel farlo"- ammiccai guardando ogni viso in quella stanza. Derek si avvicinò ad un mobile con dei cassetti e ne tirò fuori un amuleto a forma di cerchio con qualcosa inciso sopra, non riuscivo a vedere da dove mi trovavo. Si mosse per arrivare a me e si abbassò fino a potermi guardare negli occhi.
-"Beh, finalmente potrò prenderti a calci finché non schiatti..slegami"- dissi sotto voce fissandolo dritto nelle irridi. Mi porse l'amuleto e mi parlò.
-"Dakota questo è un amuleto potente che appartiene alla mia famiglia da secoli, si dà ai lupi principianti che devono padroneggiare la trasformazione.."- me lo strinse tra le mani mentre ringhiavo pronta a saltargli alla gola da un momento all'altro.
-"C'è una cosa che devi dire mentre stringi questo fra le mani.."- continuò serio con una nota di tranquillità nella voce.
-"Solo tre cose non possono essere nascoste..il sole, la luna e la verità"- disse fissandomi negli occhi.
-"Ripetilo"- scossi la testa.
-"Non voglio, perché dovrei?"- chiesi malignamente, infilando i miei artigli nelle braccia di Derek che rimase in silenzio per qualche secondo pensando a quale fosse la risposta.
-"Perché tu non sei una persona cattiva e non uccideresti mai.."- rispose Stiles avvicinandosi a noi. Alzai gli occhi verso di lui guardandolo. Come poteva esserne così sicuro? Come faceva a fidarsi di me dopo nemmeno una settimana? Perché lo faceva? Chiusi gli occhi e iniziai a pronunciare le tre parole.
-"Il sole..la luna..la verità"- continuai così mentre il fiato si faceva più corto, pesante e la mia forza minacciava di spezzare le catene. Schiusi gli occhi di poco ansimando tenendo gli artigli ben serrati nei pugni.
-"Il sole..avanti"- disse Derek quando vide che non c'è la feci più.
-"Il..sole.."- ripetei senza più fiato in corpo mentre i miei occhi brillavano di un blu intenso.
-"La luna.."- continuò incoraggiandomi.
-"La..luna.."- dissi subito dopo seguendolo mentre la forza dentro di me si affievoliva, i miei artigli minacciavano di ritirarsi così come i canini e i miei occhi perdevano luce.
-"La verità."- disse infine. I miei artigli erano rientrati e io mi ritrovavo a stringere le braccia di Derek con forza per tenermi seduta.
-"La...verità.."- finì dietro di lui senza più fiato in corpo continuando ad ansimare. La mia rabbia era svanita trascinandosi via la forza, i miei occhi erano tornati di un normale marrone e i miei canini si erano accorciati. Derek mi guardò facendomi puntare i miei occhi nei suoi.
-"C'è l'hai fatta, Dakota"- ammise con un tono di dolcezza nella voce.
-"C'è l'hai fatta"- ripeté subito dopo, allegramente. Sorrisi lievemente, mentre il sudore impregnava ogni parte del mio corpo bagnandomi la maglietta.
-"Sei...fiero di me?" Chiesi sottovoce ansimando ancora. Lui mi sorrise dolcemente mi portò una mano sulla spalla e parlò.
-"Lo sono"- e per la prima volta mi accorsi che In realtà non era affatto cattivo, certo aveva un caratteraccio e probabilmente avremmo litigato ancora, ma quel vero sorriso che mi aveva mostrato aveva mosso qualcosa dentro il mio stomaco, qualcosa che mi ricordava il legame di cui aveva parlato Doc, qualcosa che era simile ad una gioia infinita, che mi fece sorridere con una minima mossa.

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