13. La trappola

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Nel bel mezzo della notte mi sentii afferrare per le spalle e strattonare violentemente tanto da farmi spalancare gli occhi. Il mio cuore stava facendo una maratona senza aver fatto il riscaldamento. Mi agitai nel letto urlando, impaurita del fatto che il mostro mi avesse afferrato, i miei occhi saettavano da un punto ad un altro della stanza per cercare qualcosa di impreciso nel buio, ma quello che mi teneva per le spalle cercando di svegliarmi non era l'enorme scorpione che voleva uccidermi, bensì Derek.
I suoi occhi splendevano nella notte come due fari accesi.
-"Dobbiamo andare"- gracchiò calmo.
Scostai velocemente le coperte dal corpo e mi infilai le scarpe.
La pioggia picchiava su chiunque avesse avuto l'idea di uscire di notte senza ombrello, procurava la pelle d'oca, brividi, mentre l'acqua trapassava il corpo ghiacciando le ossa. Segui Derek fino alla sua auto.
-"Che sta succedendo?"- gli urlai mentre il rumore delle gocce di pioggia cadevano sull'asfalto con un tonfo.
-"Lo scorpione"- disse ansimando chiudendosi lo sportello dietro le spalle, feci lo stesso.
-"Ha attaccato Scott e Liam nel bosco"- sbiancai all'improvviso.
-"Che ci facevano nel bosco di notte?"- chiesi spaventata. Infilò velocemente le chiavi nell'auto e accese il motore.
-"Stavano cercando Lydia"- ammise seriamente.
-"Lydia?..."- chiesi a voce bassa, preoccupata.
-"Si, Stiles dice che l'ha chiamato un ora fa, era come se dormisse ma gli diceva che aveva trovato lo scorpione...nel bosco"- Derek sembrava tranquillo, senza paura o ansia. Eppure Lydia era sparita da un ora, Scott e Liam erano probabilmente feriti e Malia e Kira li stavano cercando.
-"Dov'è Stiles?"- chiesi cercando il mio cellulare dalla tasca dei pantaloncini di tuta rossi che usavo per dormire, per vedere che ora fosse.
-"Ci sta aspettando all'inizio della radura"- presi un respiro profondo cercando di controllare il cuore che stava per uscirmi dal petto.
L'odore acre di sangue inondava i polmoni facendo lacrimare gli occhi. Liam era stato ferito gravemente e gli serviva la medicazione di Doc, mentre Stiles aiutava Scott a portarlo in macchina di Derek, Malia e Kira cercavano indizi per scoprire dove fosse andato lo scorpione.
-"Dobbiamo portarti via"- ammise Derek guardandosi in torno.
-"Portarti qui è stata una pessima idea"- continuò. Un rumore sordo ci fece voltare verso la parte centrale della radura, qualcosa si muoveva a grande velocità da una parte all'altra intorno a noi, per poi scappare nella profondità del bosco, tra gli alberi.
-"Kate"- urlò Scott correndo verso la parte in cui si era visto il movimento, seguito dagli altri.
-"Resta qui"- mi ordinò Derek urlando prima di seguirli. Stiles era rimasto accanto a me vicino al corpo di Liam disteso su i sedili posteriori della macchina quasi senza vita. Qualcosa non andava, mi puzzava di bruciato, era tutto fin troppo semplice. Mi guardai in torno girando su me stessa.
-"Dakota.."- mi richiamò Stiles con voce tremolante indicando un punto impreciso davanti a noi. Mi voltai di scatto seguendo il suo dito. Nel buio tra il fogliame e gli alberi si intravedevano due occhi completamente rossi e quando il mostro fu abbastanza vicino per farsi vedere il mio cuore perse dei battiti. La cosa che avevo davanti gli occhi era un orrenda creatura, grande come una Jeep, il corpo non era spinato come aveva detto Stiles, bensì la sua pelle era talmente trasparente da far vedere le ossa e gli organi. Dal busto in sù il corpo era rialzato e aveva gli arti come quelli di un uomo tuttavia all'estremità delle braccia non aveva le mani ma due grandi chele, le tre code alla fine del corpo avevano grandi spuntoni i quali rilasciavano una sostanza bluastra, la sua faccia era allungata ad ogni lato e aveva diversi occhi su ogni parte. Deglutì rumorosamente, la paura stava avanzando dentro di me velocemente mentre il sudore freddo che stava iniziando a scendermi dalla fronte mi faceva bruciare gli occhi.
La creatura aprì la bocca mostrando diverse file di denti grandi ed appuntiti come spilli, emise un suono straziante per chiunque l'avesse sentito che portò me e Stiles a tappare le orecchie con le mani. Kate aveva portato via gli altri lasciandoci completamente soli e quasi del tutto indifesi, quella mossa era stata studiata troppo bene per essere capitata casualmente, era una trappola e io l'avevo capito troppo tardi.

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