Capitolo 1

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Il festival di primavera era stato a dir poco un successone: le doti nascoste, ma ormai emerse nel migliore dei modi grazie al progetto scolastico, di tutti gli studenti, avevano lasciato a bocca aperta tutti gli spettatori, anche i più scettici e i più raffinati.
La mostra e la vendita di manufatti e manicaretti erano state subito apprezzate dai più e richieste per l'anno successivo, proponendo l'iniziativa anche in occasione del Natale.
L'idea della diffusione audio e video era stata eccellente, considerando quanti ospiti si erano fermati ad assistere allo spettacolo in "streaming" anche dall'esterno del teatro scolastico, nonché spettatori inattesi dichiaratisi solo lì di passaggio.
E parlando appunto dello show a teatro, i pareri erano stati tutti più che positivi, con importanti complimenti da parte di alcuni vip presenti, come il sindaco André Bourgois, il cantante e musicista Jagged Stone, lo stilista Gabriel Agreste e l'immancabile giornalista Nadja Chamack.
In particolare quest'ultima aveva apprezzato l'opera di tutto l'istituto riservando al suo giornale un'intera pagina con tanto di recensione personale, nonché di lode, e il desiderio espresso a nome di tutti i presenti di poter assistere ad un nuovo spettacolo altrettanto coinvolgente e memorabile l'anno a venire.
Ovviamente tutti i protagonisti ed organizzatori dell'evento, insieme al preside, ai professori ed ai tecnici coinvolti, ne furono ampiamente grati ed entusiasti, percependo ancora ogni tanto quell'adrenalina piacevole di soddisfazione al solo ricordo.

Ma c'era un altro argomento che aveva fatto parlare di sé a lungo, a causa dello scalpore che aveva suscitato, anche grazie alle abili riprese in primo piano di Alya, a cui non poté sfuggire quel momento magico e pieno di sentimento, come l'aveva definito lei, non a torto, e che ovviamente aveva ben pensato di pubblicare sul blog della scuola.

Durante l'ultima esibizione di ballo, con ottima interpretazione della coppia, la sequenza impostata per la dimostrazione fu leggermente modificata con abilità dal ballerino, nascondendo l'insicurezza in cui la sua dama stava rischiando di cadere in quel momento, ma solo perché era in preda ad un momento di agitazione, non perché non fosse realmente capace di eseguire i movimenti.
Nessuno si accorse del cambio di programma, credendo invece che quel bacio rubato facesse parte della coreografia, lasciando gran stupore.
Ma non fu quello a sconvolgere il pubblico, specialmente quello femminile, o meglio, non solo quello.
La sequenza di ballo, giunta al termine, si concluse con un casqué come deciso dall'istruttore di salsa Francois, ma Marinette non si sarebbe mai aspettata che quel finale potesse subire una variazione improvvisa.
Adrien colse l'occasione per baciarla ancora, stavolta con particolare trasporto e passione, davanti al numeroso pubblico, rimasto ormai a bocca aperta e senza parole, come la protagonista di quella effusione inaspettata; il ragazzo poi, dopo averle mostrato un ghigno furbo come solo lui sapeva fare, la prese in braccio come fosse una principessa e la portò via, fuori dalla scuola, quasi di corsa, senza spiegazioni di alcun tipo nemmeno agli amici.
Tutti i presenti rimasero allibiti, genitori dei ragazzi compresi che si guardarono a vicenda cercando di realizzare cosa fosse successo, mentre le due madri alla fine sorridevano felici di vederli finalmente insieme.

Non c'è bisogno di dire che le ragazze presenti nell'istituto ammiratrici di Adrien erano a dir poco sconvolte, qualcuna si era persino messa a piangere rassegnata, altre invece pianificavano un qualche sabotaggio alla relazione tra il bel modello e la corvina; mentre i loro amici erano talmente felici che si sarebbero complimentati con loro alla prima occasione.

«ma che ti è preso, sei impazzito?»
Aveva esordito Marinette una volta che il suo ragazzo aveva fermato quella folle corsa.

«sì. In effetti... volevo proprio fare una pazzia»
Le rispose il biondo con un ghigno appena accennato e riprendendo fiato, senza però farla scendere dalle sue braccia.
«l'idea era proprio quella di fuggire con te, lontano dal mondo»

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