«sei la solita testarda: possibile che tu non capisca quanto tu sia esposta al pericolo? Hai visto cosa ti ha fatto alla mano, vuoi che questa cosa si prenda tutto il tuo corpo?!»
Adrien era proprio arrabbiato quella mattina, dopo che Marinette, durante la colazione, gli aveva spiegato le sue intenzioni di affrontare il produttore pubblicitario e capire quanto e come potesse essere coinvolto nella faccenda.
E più che arrabbiato, probabilmente era molto, molto preoccupato.
«abbiamo già affrontato una situazione simile, l'anno scorso con Chris, ricordi? Non ti permetto di incontrarlo da sola. Qualunque siano, le sue intenzioni nei tuoi confronti non sono affatto buone»
Marinette non poteva che dargli ragione e la sua mano ancora fasciata, perché non ancora del tutto purificata, come le aveva detto Fu, era la chiara prova del fatto che quell'uomo su di lei non avesse un effetto positivo.
Il motivo poteva essere davvero che Johnson fosse l'akumizzato perduto dalla Ladybug di duecento anni prima?
Ma come poteva essere?
E perché allora avrebbe dovuto prendere la pergamena?
Voleva anche lui il potere dei complementari?
L'aveva veramente presa lui?
Doveva scoprirlo e prima lo avrebbe fatto, meglio sarebbe stato per tutti.
Si avvicinò ad Adrien, appoggiando delicatamente la propria mano sul suo avambraccio e guardando verso il pavimento, quasi timorosa di incontrare lo sguardo del ragazzo biondo, ancora visibilmente contrariato.
«s-scusa.. È che vorrei risolvere questa situazione il prima possibile e.. Sono stata una vera stupida a tenertene fuori.. Ancora una volta... Ma sono felice che tu voglia aiutarmi, come sempre»
Adrien sospirò: era sempre così cocciuta!
La tirò a sé per il polso della mano sul proprio braccio e la avvolse tra le proprie braccia, trasmettendole tutta la propria preoccupazione ed il proprio amore per lei
«lo sai quanto ti amo, Marinette, e non ho assolutamente intenzione di stare a guardare, tantomeno perderti. Ricordati che siamo una coppia sempre, anche nella nostra missione di supereroi, e come Chat Noir il mio principale compito è proteggerti ad ogni costo ed in qualsiasi momento. Scopriremo insieme chi sia davvero Johnson e lo affronteremo insieme, ok?»
Le accarezzò piano la testa, percependo il profumo di cocco sui suoi capelli, mentre Marinette raccoglieva tutta l'emozione di quel momento, aggrappandosi al suo pullover leggero.
Adrien spostò lo sguardo all'orologio.
«sarà meglio andare, principessa. La scuola sta per cominciare»Alya era nervosa quella mattina: agitata perché il pomeriggio avrebbe dovuto incontrare Johnson e Chaval al giornale, incerta se esporsi con Marinette rivelandole ciò che aveva scoperto su lei ed Adrien, preoccupata per la reazione che avrebbe potuto avere l'amica nei suoi confronti, terrorizzata all'idea di diventare la causa della fine di un'amicizia forte come la loro.
La sua gamba destra ballava sotto il banco, tanto che Chloé, seduta accanto a lei, se ne accorse.
Ricevette una leggera gomitata al braccio destro
«ehi, si può sapere che hai stamattina?»
Chiese sottovoce l'amica bionda, che non l'aveva mai vista così ansiosa.
Purtroppo per lei la mora con gli occhiali rispose con il silenzio, lanciandole un'occhiata che faceva ben intendere fosse un argomento di cui non poteva parlare, per cui la bionda sorrise leggermente in segno di comprensione.
In effetti non avrebbe certo potuto raccontarle tutto: non aveva assolutamente intenzione di coinvolgerla in una situazione delicata e particolare come quella.
Alya picchiettò la penna sul foglio, mantenendo il viso rivolto verso la professoressa che spiegava, ma osservando Marinette rapidamente; Chloé era tra loro due, perciò fu più semplice non farsi notare.
Rimuginò a mente quel discorso che si era preparata la sera prima, quando di primo impatto era convinta di spiegarle tutto, ma qualcosa l'aveva bloccata poco dopo, una volta inviata la mail a Johnson.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Quale sarebbe stata la scelta giusta?Le lezioni del mattino erano state tremendamente pesanti con quei pensieri, ma non da meno lo sarebbero state quelle del pomeriggio.
Durante la pausa pranzo Chloé aveva fortemente intimato Alya a parlare con Marinette, qualsiasi fosse l'argomento, nonostante la ragazza bionda non sapesse minimamente quale fosse, ma si preoccupava parecchio che le due amiche fossero in armonia e serene anche con loro stesse.
La giornalista in erba decise dunque di fermare Marinette all'uscita da scuola: aveva rielaborato il discorso che ormai aveva imparato a memoria, sperando che l'eroina in incognito non avesse provocato interruzioni.
Soprattutto che la prendesse bene.
Non aveva ragionato su una cosa importante però.
Scesero le scale del grande atrio insieme, come sempre, le tre compagne di classe, raggiunte in seguito da Lila per un saluto veloce
«ragazze oggi vado a fare compere con Nathaniel, ma ci tenevo a salutarvi!»
E si congedò dopo un abbraccio che avvolse tutte e tre le amiche, regalando loro un sorriso felice.
«sono proprio contenta per loro: la madre di Nathaniel sta decisamente meglio e loro due sono visibilmente più sereni»
Marinette li guardava andare via sorridenti, mentre lei sentì una stretta al petto ed il suo viso si sforzò di esprimere gioia pura: effettivamente lei ed Adrien non vivevano nella serenità più totale in quel periodo e questo la rattristava, nonostante avessero chiarito quella mattina.
Ancor di più quando scorse il modello biondo, attorniato da una notevole schiera di fans femminili, raggiungerla dalla strada, una volta che lei e le due compagne di classe furono fuori dalla struttura.
«qualcosa non va, Marinette?»
Le domandò Alya, evidentemente preoccupata alla vista dell'amica in quello stato.
Magari parlare anche della scoperta della sua doppia vita le avrebbe peggiorato l'umore: avrebbe dovuto rimandare?
A dispetto di quanto si sarebbe aspettata, Alya ricevette dall'amica corvina un dolce sorriso, dopo un lungo sospiro, che scacciò ogni suo triste pensiero.
Adrien le raggiunse, salutando sorridente le tre ragazze ed affiancandosi a Marinette, che ricambiò il saluto abbracciandolo e spazzando via così ogni insicurezza.
«ragazzi, io vado! Luka mi sta venendo a prendere»
Chloé esordì tutta felice.
«programma speciale?»
Domandò Alya con sguardo furbo, ricevendo un dito puntato al petto dall'amica bionda, che era notevolmente arrossita
«tu! Stai prendendo le abitudini di Lila, sempre a pensare male!»
Alya ridacchiò, alzando le mani davanti a sé
«veramente non ho detto niente»
A quelle parole Chloé gonfiò le guance cercando di coprire l'imbarazzo e corse dall'altro lato della strada dove Luka l'attendeva.