Nei giorni successivi Marinette aveva combattuto l'afa di metà agosto e l'attesa dell'ormai imminente vacanza concentrandosi sul confezionamento del completo che avrebbe messo in valigia, con la stoffa scelta tempo prima all'atelier del signor Leveau.
In questo modo le mattine trascorsero veloci, con Tikki che le stava sempre accanto e si godeva la frescura che il condizionatore diffondeva nella stanza.
La corvina si vedeva ogni pomeriggio con Adrien, dopo il pranzo che il ragazzo consumava insieme ai suoi genitori approfittandone per dedicare loro più tempo possibile e recuperando così quelle occasioni mancate di stare davvero insieme alla sua famiglia quando era sommerso dagli impegni, per poi ritrovarsi a cenare a casa Dupain, facendo velocemente trascorrere la serata tra chiacchiere, videogames, films o una passeggiata serale, senza far mancare i soliti appostamenti notturni in veste di supereroe con la sua compagna Ladybug, per poi tornare a casa propria solo per dormire, nonostante fosse stato parecchio tentato dalle proposte di Marinette a rimanere.Era ormai l'ultimo prima del fatidico giorno in cui sarebbero finalmente partiti: Marinette davvero non stava più nella pelle.
La sera precedente aveva terminato il tanto sospirato completo, che in quel momento abbigliava il manichino accanto alla scrivania con la macchina da cucire.
Lo osservò a lungo, soddisfatta quasi appieno del proprio operato, ma mantenendo un'espressione poco convinta, come se le fosse sfuggito qualcosa, come se non fosse davvero concluso.
Ci girò intorno, continuando a ragionare su cosa avesse potuto dimenticare di così particolare da non farla ancora sentire totalmente realizzata della sua creazione.
Tikki fece anche lei un giro volante attorno all'abito, inclinando appena la testolina e spostando appena la stoffa, notando la mancanza di un bottone dorato sui pantaloncini, appena sotto la linea vita.
«sei un genio! Grazie Tikki!»
La ragazza si apprestò a recuperare il bottone mancante e cucirlo nell'immediato, così da poter finalmente ammirare con soddisfazione l'opera totalmente terminata.
Un sorriso comparve sul viso di Marinette, mentre la piccola kwami rossa svolazzava felice verso di lei
«è davvero bellissimo, Marinette! Sono certa che il tuo bell'Adrien non farà altro che guardarti le gambe, quando lo indosserai»
La prese in giro la coccinella, ridendo poi alla vista del viso arrossito della sua portatrice.
Scosse la testa, prendendo l'abito dal manichino, piegandolo e riponendolo attentamente nella valigia ormai piena, che si trovava sopra la chaise longue, insieme alla borsa beauty.
«ora è tutto pronto»
Disse sorridendo emozionata al pensiero che la mattina seguente sarebbe finalmente partita con Adrien.Si era svegliato stranamente presto, nonostante non avesse particolari impegni quella mattina.
Plagg se ne stava ancora rannicchiato sul cuscino, abbracciando un pezzetto di Camembert che aveva sicuramente recuperato dalla dispensa durante la notte, nel bel mezzo di uno dei suoi sogni che lo inducevano al sonnambulismo.
Adrien sorrise: sembrava così tenero, almeno finché non usava quel suo modo di porsi a volte irritante.
Eppure non avrebbe potuto desiderare miglior amico.
Solo quel piccolo kwami lo conosceva bene ed il ragazzo si promise di ringraziarlo alla prima occasione, per essergli sempre accanto, nonostante tutto.
Quella settimana era arrivata quasi alla fine in un attimo; Adrien aveva avuto modo di confrontarsi con i suoi genitori riguardo il suo futuro, in particolar modo in vista dell'arrivo del secondogenito di Gabriel Agreste, per cui il ragazzo si rivelò a ragionare con loro in maniera decisamente matura e responsabile.
Aveva esposto i suoi progetti, che loro avevano accolto ottimamente, sentendosi sostenuto in tutto e per tutto con grande piacere.
Uscì felice, Adrien, dalla villa dei suoi.
Felice ed orgoglioso di averli come genitori.
Anche quel giorno, dopo pranzo, come al solito, si diresse verso casa di Marinette, dove Tom e Sabine lo avrebbero accolto come un figlio e questo lo faceva stare bene.
Quella coppia così amorevole, che non aveva mai potuto avere figli propri, si era ritrovata anni addietro con un andirivieni di quattro ragazzini, dapprima curiosi delle loro prelibatezze, ma col tempo il rapporto divenne amichevole e confidenziale, tanto che divennero per ognuno come una seconda famiglia.
E i ragazzini crebbero quasi fossero fratelli e divennero i quattro ragazzi che a breve sarebbero andati all'università.
Adrien sorrise al ricordo.
«sei particolarmente felice, ragazzo»
Si pronunciò Plagg con tono furbo, al quale il biondo rispose con una risatina, poi rispose
«lo sarò ancora di più quando avrò fatto il primo importante passo»