Capitolo 5

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Da quando aveva ricevuto quella lettera non riusciva a pensare ad altro e le sue notti erano ormai all'insegna della contemplazione del soffitto della sua camera rimuginando su quelle parole a cui non sapeva come dare risposta, in quanto non c'era mittente sulla busta, tantomeno un indirizzo scritto sul foglio all'interno.
Lila non lo aveva lasciato un attimo solo: era troppo preoccupata per lui e non voleva tornasse a chiudersi in se stesso come diverso tempo prima, quando si erano lasciati.
E in questo caso la faccenda sembrava ben più grave. Decisamente.
Sapeva di essere lei il suo pilastro, anche se il ragazzo non esprimeva a parole questo pensiero, ma lo capiva da come volesse solo lei al suo fianco quando la abbracciava.
Sembrava quasi avesse paura di perderla.
Perciò si era letteralmente trasferita nell'appartamento dei ragazzi, dopo che Nathaniel aveva chiaramente espresso il suo desiderio di non voler andare da lei.
Dopotutto la ragazza viveva ancora con i suoi genitori e il rosso non si sentiva ancora pronto a convivere con quelli che, per il momento, erano i suoi suoceri.
Il disegno era l'unica attività che lo facesse estraniare da quelle sue preoccupazioni e Lila era ben lieta di questo, almeno aveva una valvola di sfogo.
Non sopportava davvero l'idea di vederlo così distrutto e tormentato, tanto che quando ne aveva parlato con Luka ed Adrien, i due ragazzi avevano cercato di convincerlo almeno a chiamare suo padre, che però non rispose mai.
Il fatto che la lettera non fosse firmata e non si sapesse chi fosse l'autore di quelle parole mandava letteralmente in crisi il povero ragazzo che, chiaramente frustrato, arrivò a pensare che fosse uno scherzo.
Ma perché avrebbero dovuto scherzare su un argomento tanto delicato?
E poi perché proprio a lui?
Non aveva problemi con nessuno, nemmeno alla casa editrice.
Qual era quindi il motivo?
Quel giorno si trovava sul balcone dell'appartamento a dipingere le proprie sensazioni in un astratto di colori su quella tela che sembrava soffrire con lui.
Lila sempre al suo fianco, gli porse un bicchiere di tè freddo e dei biscotti
«non hai pranzato, almeno mangia questi. Non puoi andare avanti senza cibo. Mi fai preoccupare così»
Il ragazzo addentò un biscotto e le sorrise, ma senza realmente essere felice. E lei lo sapeva.
Era snervante, ma doveva resistere.
Per lui doveva essere forte.
Il campanello al cancello suonò e la ragazza lo lasciò solo un momento per andare a recuperare la posta.
Un'altra lettera per lui.
Nessun mittente, ma sul foglio all'interno erano ben chiari l'indirizzo di una clinica in Svizzera, il giorno e l'orario di quel che probabilmente era l'appuntamento di una visita.
«verrò con te. Non ti lascio andare da solo»
Disse la sua ragazza mettendogli una mano sulla spalla e cercando di incrociare i suoi occhi.
Le sorrise appena e, senza parlare, l'abbracciò forte, facendo cadere pennello, tavolozza e tela.

«hai intenzione di stare su questa sdraio tutto il pomeriggio?»
Le chiese facendole ombra con la sua figura in costume da bagno, appena uscito dalla piscina, che si trovava sul terrazzo del palazzo.
La bionda scostò appena gli occhiali e lo ammirò in tutta la sua bellezza.
Sorrise e riposizionò le lenti come nulla fosse.
«d'accordo» disse Luka con tono furbo.
Si chinò sopra di lei, quasi distendendosi sul suo corpo, facendole ben intendere che volesse baciarla; Chloé arrossì vistosamente a quell'azione e chiuse gli occhi in attesa.
Fu un attimo.
Luka si rialzò velocemente prendendola in braccio come una principessa, senza darle il tempo di reagire, e si lanciò in acqua insieme a lei, con tanto di cappello e occhiali indosso.
«vuoi farmi morire?!»
Lo rimproverò la sua ragazza una volta riemersa, sbattendo con energia le mani sull'acqua e spingendone quanta più poté verso di lui, per vendetta, provocando in lui una fragorosa risata.
«sei adorabile anche quando ti arrabbi!»
Rispose il giovane avvicinandosi nell'acqua a bordo vasca, ridacchiando ancora.
«non vorrei mai. A dir la verità vorrei salvarti. Sempre. Ovunque io sia ed in qualunque momento, sappi che correrò da te»
Dichiarò poi cingendole la vita.
Lo sguardo di Chloé era sorpreso e confuso ed il suo cuore martellava rapidamente nel petto, quasi sentiva il battito rimbombarle nelle orecchie.
Era incollata a quegli occhi blu e non sapeva cosa fare, se non abbandonarsi al bacio appassionato che seguì subito dopo.

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