Capitolo 15

55 2 0
                                    

Un meraviglioso risveglio annunciò un nuovo giorno a Marinette, tra baci, carezze e parole sussurrate dolcemente.
Improvvisamente però quel benessere svanì e qualcosa la colpì in pieno volto
«ehi!»
Esclamò togliendosi la maglietta di Adrien dagli occhi per poi spostarla tra il cuscino ed il viso, scaturendo l'ilarità del ragazzo, che si stava cambiando gli indumenti per la giornata.
Marinette si incantò ad osservarlo, come ogni volta, affondando maggiormente la guancia nella maglietta del ragazzo e sorridendo alla meravigliosa visione
«avrei voluto altre coccole»
Adrien le sorrise, avvicinandosi a baciarle la fronte, dopo essersi seduto sul ciglio del letto
«starei volentieri a coccolarti anche tutto il giorno, Milady, ma sai bene cosa accade: mi metteresti in una condizione difficile da gestire.. Ti vorrei ricordare che oggi tu inizi la scuola ed io devo andare in università»
La giovane gli prese la mano e la strinse tra le proprie, portandole a sé
«mh.. Va bene»
Rispose dispiaciuta, trovando poi la forza di alzarsi e cambiarsi a sua volta, seduta dalla parte opposta a lui, poiché aveva i propri abiti dall'altro lato del letto. Adrien si spostò appena dietro di lei, quando ebbe tolto la maglietta che fungeva da pigiama; le posò le mani sulla vita scoperta e le baciò una spalla, appoggiando poi la propria testa contro il suo collo e sussurrando contro la spalla stessa
«so già che mi mancherai tantissimo oggi, ma ti prometto che stasera riceverai le coccole che hai chiesto, mia signora»
Schioccandole un altro bacio sul collo, che le provocò un piacevole brivido, e divincolandola di malavoglia, per permetterle di prepararsi a sua volta.

Tom e Sabine non credevano che sarebbe successo così in fretta: dopo appena un anno dall'affidamento, già lasciavano la loro dolce Marinette, appena diciottenne, andare a stare dal suo ragazzo di tanto in tanto.
Conoscevano molto bene Adrien, lo consideravano un figlio, e si fidavano ciecamente di lui: più volte aveva dimostrato loro di essere assolutamente responsabile nei confronti della ragazza e di amarla seriamente.
Ma Marinette era Marinette: l'avevano vista nascere, erano i suoi tutori sin da allora, affiancando i suoi  genitori naturali finché furono ancora vivi. Era cresciuta, quindi, anche con loro e quell'ultimo anno li aveva uniti particolarmente.
Sabine era certa che quel legame non si sarebbe mai spezzato, nemmeno se fosse andata ad abitare dall'altra parte del mondo.
Non per questo però non sentiva la sua mancanza.
La donna appoggiò la propria testa al braccio possente del marito, mentre impastava il pane da far lievitare.
«so a cosa pensi, tesoro. La nostra Marinette è una giovane donna ed Adrien è un bravo ragazzo, a modo e rispettoso. Sono certo che starà bene e ci starà pensando»
Tom cercò di tirarle su il morale, quando la moglie si raddrizzò di scatto, lo guardò con un sopracciglio alzato, puntando verso di lui un mattarello preso dal banco da lavoro come fosse una spada
«che ne hai fatto di mio marito, uomo?»
Domandò stupendosi della sua insolita serenità e facendolo ridere.
«amore mio. Ho parlato poco a tu per tu con Adrien, ma abbastanza da sapere che non vivrebbe senza la nostra bambina. In negozio ogni giorno entrano uomini e ragazzi innamorati, ma non ho mai visto sul volto di nessuno di loro l'espressione che ha quel ragazzo quando sta con Marinette o parla di lei. Perciò mi fido di lui»
Sabine lo guardò esterrefatta: dov'era finito tutto il suo istinto protettivo nei confronti della loro figlioccia?
«non guardarmi così, donna»

Non fece in tempo a terminare il discorso che il campanello della boulangerie tintinnò, annunciando l'arrivo di nuovi clienti.
Il viso di Sabine s'illuminò alla vista della coppia appena entrata.
Ignorò gentilmente i clienti che attendevano prima degli ultimi arrivati e si affrettò a raggiungere la ragazza, che l'accolse tra le braccia con tutto il calore che una figlia potesse trasmettere
«mi sei mancata tanto, bambina mia!»
Marinette la strinse forte a sé e sorrise dolcemente, sentendo il cuore battere più forte
«anche voi mi siete mancati tanto, Sabine, nonostante siano trascorsi solo tre giorni»
La donna la guardò negli occhi, ponendosi di fronte a lei, ma senza perdere l'abbraccio
«infatti, saresti potuta passare almeno una volta subito dopo la vacanza! Invece ci hai solo telefonato.. Siamo a due passi, cara»
Aveva ragione, in effetti, ma la giovane non poteva dare troppe spiegazioni, così tagliò corto giustificandosi con impegni imprevisti di lavoro con Adrien, che resse il suo gioco.
Una mezza verità, insomma.
I due ragazzi presero un croissant a testa, ma Tom uscì dal laboratorio con un sacchetto di paste appena sfornate, per cui il sorriso di Adrien si allargò.
Salutarono nuovamente i coniugi Dupain, con la promessa di fermarsi a cena una delle sere successive.

EssenzialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora