𝐚𝐜𝐨𝐧𝐢𝐭𝐮𝐦 𝐧𝐚𝐩𝐞𝐥𝐥𝐮𝐬, 09

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Jackson tornò dopo pochi minuti mentre Erica e stiles, che ora era al suo fianco, stavano continuando a cercare tra la posta del padre della bionda "guarda le date" disse stiles facendo iniziare a leggere a Erica una serie di informazioni a cui non prestai minimamente attenzione. "il 15 giugno è il suo compleanno" disse stiles convinto ricevendo sia da me che da Erica un'occhiataccia. vedendo il professore raccogliere le sue cose tutti fummo convinti di potercene andare ma lui ci disse che dovevamo rimanere e sistemare tutti i vari libri. "bella merda" dissi in un sussurro mentre mi alzavo iniziando a sistemare quei libri assieme agli altri. mi ritrovai nella stessa corsia di Allison e stiles dove poco dopo ci raggiunse Scott. "significa che è nato dopo la morte della madre, con il Cesario" gli sentii dire ma non riuscivo a prestargli attenzione. "stai bene?" sentì dire da Matt ma la voce di Allison mi riportò alla realtà. "allora è stato un incidente o no?" chiese lei "potrebbe trattarsi di omicidio" suppose scott. "in quel caso coinciderebbe con il mito del kanima" dissi io. "si che cerca e uccide gli assassini" continuò stiles "parli di Jackson o di chi lo controlla" chiese Allison. "dobbiamo parlargli, dobbiamo dirglielo" disse Scott iniziando ad anadare verso Jackson. "non ci ascolta e inutile" esclamò Allison a bassa voce.
Scott non le Prestò attenzione si diresse verso il ragazzo, mentre io mi rimisi a sistemare dei libri. un rumore proveniente dal soffitto mi fece risvegliare dai miei pensieri e nonostante sentissi la testa abbastanza pesante riuscì a sentire Scott chiamare me ed Erica. stiles tiró a terra Allison mentre io mi trasformati quasi incoscientemente. "Erica" dissi arrivandole alle spalla prima che cadesse a terra. sentì Jackson ringhiare e allora mi affrettai ad andare verso lui e scott. Jackson spinse Scott prima di venire spinto a sua volta da me, si rimise in piedi in poco tempo così come scott. che si affrettò a trascinarmi nella corsia con stiles e Allison. Scott coprì Allison e io mi misi davanti a stiles, dove quest'ultimo mi prese quasi subito per mano. fissammo tutti Jackson scrivere qualcosa sulla lavagna e appena ebbe finito mi misi a leggere quella scritta, "fuori dai piedi o vi ucciderò tutti" dissi ricambiando la stretta di Stiles prima che Jackson scappasse dalla finestra. chiusi gli occhi sedendomi a terra e cercando di concentrarmi sul mio battito per regolarlo e tornare in forma normale, ma senza riuscirci. mi sentivo senza forze ma allo stesso tempo non riuscivo a ritrasformarmi. "calmati, è finito" disse stiles accarezzandomi una spalla e io alzai lo sguardo verso di lui "ascolta il mio battito, come l'ultima volta" disse e facendo come ha detto in poco tempo riuscì a tornare normale, non mi sentivo di tirarmi in piedi come invece fecero tutti gli altri avvicinandosi alla lavagna. "vieni ti aiuto" disse il ragazzo davanti a me. quindi con l'aiuto di Stiles mi misi in piedi facendo qualche passo prima che lui si precipitasse al fianco di Erica che stava avendo un attacco epilettico. "da Derek, portiamola da Derek" dissi iniziando, anche se a fatica, ad uscire seguita da stiles e scott, quest'ultimo aveva in braccio la bionda. "cazzo aspetta tu" disse stiles passandomi una mano sul fianco per sostenermi. "non serve tranquillo" dissi mentre mi aiutava a scendere dalla macchina diretti da Derek "fa silenzio e fatti aiutare" disse riprendendomi sottobraccio.

"tienila" disse Derek rivolto a stiles una volta che fummo nella metro, così stiles si precipitò al fianco di Erica . "sta morendo?" chiesi guardandola preoccupata mentre mi sedevo su uno dei seggiolini, "potrebbe" mi rispose Derek prendendole un polso."questo le farà male" continuò prima di romperle il braccio facendola urlare. "le hai rotto il braccio!?" esclamò stiles cercando di tenere ferma Erica. "darà il via al processo di guarigione" gli rispose l'alfa. "ora devo fare uscire il veleno. gli farà male sul serio" continuò iniziando a fare uscire il sangue dal braccio di Erika facendola urlare ancora di più. le sue urla si placarono e si girò verso il ragazzo che la teneva "stiles, sei davvero un bravo Bat man" disse prima di svenire facendomi anche provare un senso di gelosia atroce.

l'ultima cosa che ricordo è il fatto che Scott abbia accettato di entrare nel branco di Derek, ma poi mi sono sentita come presa da un attacco improvviso di vertigini che mi ha praticamente fatto cadere sulle mi ginocchia. "Crystal!" sentì urlare da Derek e stiles. "crystal ei guardami, che hai" mi chiese Scott tenendomi tra le sue braccia. "io, io non lo so.non, non riesco, a, a repirare" dissi mentre tossivo. "che le prende?" chiese stiles da dentro la metro. "non lo so, non lo so" disse Derek aiutandomi a stendermi a terra.
"crystal, ei hai per caso incontrato qualcuno o fatto qualcosa prima a scuola?" chiese Scott guardandomi preoccupato. " ho, ho incontrato, ge, Gerald" dissi continuando a tossire. "la felpa e la giacca, toglile tutto, potrebbe avere qualcosa addosso" disse Derek iniziando a 'svestirmi'. appena lui lanciò lontano da me anche la felpa fu come se fossi ritornata a respirare, ma sentivo come se la mia trasformazione stesse avendo la meglio su di me. non ricordo gran ché, so solo di essermi svegliata legata con delle catene a una colonna del deposito, "che, che mi è successo" chiesi guardandomi intorno. "strozza lupo, Gerald deve avertene messo addosso un po' quando ti ha incontrato. e ti ha fatta trasformare. hai tentato di attaccare Scott ma alla rine sono riuscito a tenerti a bada" disse l'alfa facendo un respiro profondo e slegnadomi. "sta bene?" urlò stiles prima di affiancarmi "si, si sto bene" dissi facendogli un sorriso che anche se timidamente ricambiò...

"quindi io piacevo a Erica" disse stiles secondo accanto a me. "già" dissi divertita, "come sta?" chiesi guardando un punto non ben definito del bosco. "immagino bene, starà riposando. tu, tu come stai?" mi chiese prendendomi una mano. "non lo so, ma non credo bene" dissi trattenendo le lacrime , "piangi" disse semplicemente notando i miei occhi lucidi. io scossi la testa in senso negativo, non volevo mi vedesse fragile. "e invece si, ne hai bisogno, fa male tenersi tutto dentro" disse accarezzandomi dolcemente la guancia. "io, io non tengo nulla detto" dissi, mentendo, per poi alzarmi con l'intento di andarmi a riposare. perché alla fine aveva ragione, mi stavi tenendo tutto dentro, non avevo ancora superato il fatto di non avere mio padre, e poi si ci immischiavano anche l'ansia e lo stress di tutte questi casini che si stavano creando.

𝗙𝗿𝗼𝗺 𝗮𝗳𝗮𝗿  ▸ 𝑇𝑒𝑒𝑛 𝑊𝑜𝑙𝑓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora