𝐭𝐡𝐞 𝐛𝐢𝐭𝐞, 02

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dopo aver preparato la cena, assicurandomi che tutto fosse perfetto, aiutata da mio fratello che apparecchiò la tavola mi sedetti accanto a lui aspettando mio padre. mangiai poco e niente siccome avevo lo stomaco chiuso e mi limitai a studiare mio fratello, il livido che aveva ieri è completamente sparito il che sembra una cosa abbastanza strana, non posso dire lo stesso del livido che ho sul collo dato che è ancora visibile. mio padre chiese a Isaac come andava scuola ma non seguii i loro discorsi dato che ero persa nei miei pensieri. a risvegliarmi fu la voce di mio padre "vuoi continuare questa conversazione al piano di sotto?" chiese mentre mio fratello negava con la testa velocemente "no? allora dimmi il voto dai" continuò lui "papà questo semestre è appena a metà c'è tutto tempo" cominciò a giustificarsi lui ma mio padre lo fermò richiamandolo un paio di volte "ho, ho una D" disse dopo un paio di secondi di silenzio facendomi concentrare lo sguardo su di lui dato che lo avevo spostato sul mio piatto. "va bene, hai una D" disse lui dopo attimi di silenzio posando le posate sul piatto. "ah, non sono arrabbiato, hai fatto meglio di tua sorella almeno" iniziò facendo scattare lo sguardo di Isaac sulla mia figura e facendolo concentrare sul bordo del colletto dal quale si intravedeva una macchia violacea. "però sai che devo punirti in qualche modo, è una mia, diciamo... responsabilità" disse dopo altri secondi di silenzio "sono tuo, anzi vostro padre" continuò "allora, tu intanto vai in camera tua. e tu puoi fare qualcosa di semplice tipo..." disse rivolgendosi prima a me poi ad Isaac. ma non so perché non osai muovermi dal mio posto. "sai che ti dico, laverai i piatti e pulirai la cucina, va bene?" chiese retorico e guardai di sfuggita mio fratello acconsentire "si..." disse semplicemente. "bene" disse finendo il caffè che gli avevo fatto poco prima che iniziassero a parlare. "perché desidero tanto vedere questo posto splendente" disse prima di lanciare la tazzina sul pavimento dietro di me facendola così rompere, io sussultai mentre mio fratello si limitò a guardare il punto in la tazzina era caduta. "capito che ho detto" disse un un sorriso da schiaffi "e sai, sto parlando di tutta la cucina" disse facendo vagare velocemente lo sguardo alle spalle di Isaac. con uno scatto buttò a terra tutto quello che aveva davanti. io mi alzai spaventata e mi appoggiai al frigo mentre mio fratello si accucciò al muro alle sue spalle. mio padre si alzò ridendo per la sua e la mia reazione e prese in mano la caraffa del vino "assolutamente" iniziò mentre scagliò contro il muro dove si trovava mio fratello facendola così infrangere contro di esso "splendente" finì la frase e il mio sguardo si posò di nuovo su mio fratello. quando tolse le braccia da davanti alla faccia notai che aveva una scheggia di vetro conficcata nello zigomo destro con un rivolo di sangue che usciva dalla ferita. Isaac guardò prima me per assicurarsi che io stessi bene e poi verso mio padre. si tolse la scheggia di vetro dallo zigomo e mio padre e non perse tempo a parlare "beh te la sei cercata" disse con un sorrisetto mentre mio fratello si alzava in piedi "avresti potuto accecarmi" disse con una nota di disprezzo rivolta all'uomo davanti a lui. "sta zitto, basta" esclamò mio padre alzando il tono della voce "è un graffietto è soltanto un..." continuò ma si fermò fissando mio fratello, lo guardai attentamente anch'io mio e notai il sangue della sua ferita venire piano piano riportato indietro e rimarginarsi quasi per magia. lui si toccò lo zigomo e non perse tempo a correre fuori dalla porta. "Isaac" urlò mio padre andandogli dietro mentre io lo rincorsi subito dopo chiamando anch'io mio fratello. lui uscì dalla porta richiudendola ma mio Padre la aprì di nuovo. chiamai di nuovo mio fratello correndo fino in strada mentre mio padre saliva in macchina "non ti azzardare a venire" disse vedendomi andare verso la macchina. rimasi in giardino mentre guardai la sua macchina andare via. spostai lo sguardo nella strada accanto a me notando Jackson Whittemore dire qualcosa tra se e se. alzai la mano in segno di saluto per sviare all'imbarazzo, che venne ricambiato con un cenno del capo e dopo di ché mi affrettai a rientrare in casa e pulire tutto il casino che aveva combinato mio padre.

aspettai per più di mezz'ora, dopo aver ripulito tutto, il ritorno di mio padre e mio fratello ma questi non tornavano. iniziai a preoccuparmi e a girare a vuoto per la sala. chiamai più volte mio fratello ma rispondeva sempre la segreteria.
"cazzo dove siete" urlai contro l'ennesima segreteria scattata. mi misi ad aspettare sul divano guardando attentamente fuori dalla finestra aspettando, in lacrime, il ritorno di almeno uno due.

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ɴᴀʀʀᴀᴛᴏʀᴇ ᴇsᴛᴇʀɴᴏ

Isaac corse per le scale del deposito abbandonato chiamando Derek un paio di volte. entrò anche se zoppicante in quella metro abbandonata guardando gli occhi rossi del suo alfa risaltare nell'ombra "che succede?" chiese con voce ferma l'alfa. "m, mio padre, credo sia morto" disse lui impancato "che cosa hai fatto" gli chiese con tono accusatorio uscendo dall'ombra, "Veramente, non sono stato io" disse. "devo andare da mia sorella" disse impancato dopo aver finito di raccontare di quella bestia che aveva visto aggredire il padre.

"Isaac..." gli chiese Derek lasciando la frase in sospeso, voleva anche Crystal nel suo branco, l'aveva osservata per un po', era sveglia e molto intelligente, ma anche goffa e timida. "si" disse Isaac fermamente sapendo già cosa Derek volesse chiedergli. "siamo solo noi due ora. non voglio che le capiti nulla quando non ci sono, poi non la voglio più vedere soffrire" continuò lui rivelando il problema di respirazione di sua sorella. "sicuro lo voglia?" chiese ancora l'alfa, "no, ma ne ha bisogno, io ho bisogno di saperla almeno più al sicuro di come sarebbe ora, le spiegherò tutto quanto io domattina" disse Isaac girando a vuoto per il deposito,  "andiamo allora..." disse Derek mettendo il suo solito giubbotto in pelle. si diressero assieme correndo sotto la pioggia verso casa Lahey. quando Isaac entrò vide la sorella dormire sul divano con il viso sempre rivolto alla finestra e rigato dalle lacrime. quasi non crollò nel vederla così fraglie, si sedette accanto a lei e le passò una mano sulla fronte mentre Derek senza pensarci due volte si trasformò e morse Crystal su un fianco. quel contatto la fece svegliare di soprassalto urlando facendole stringere la cosa più vicina a lei nonché suo fratello che non perse tempo a cullarla tra le sue braccia finché non si fù addormentata di nuovo. "io vado, ci vediamo domani" disse l'alfa e senza dare tempo a Isaac di rispondere uscì dalla porta lasciando che anche il maggiore dei fratelli cadesse tra le braccia di Morfeo...

𝗙𝗿𝗼𝗺 𝗮𝗳𝗮𝗿  ▸ 𝑇𝑒𝑒𝑛 𝑊𝑜𝑙𝑓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora