𝐜𝐚𝐦𝐝𝐞𝐧, 35

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"stiles" richiamó il ragazzo davanti a lei, "mh?" le rispose girandosi a guardarla. "il vice sceriffo. ha un aspetto così famigliare" esclamó continuando a  guardarlo da lontano mentre parlava con kira, "in che senso?" chiese lui guardandola curioso. "l'ho già visto, solo è come se non lo vedessi da tempo" disse continuando a guardare i due che iniziavano ad avvicinarsi all'uscita. "ne sei sicura?" chiese lui e lei annuì. lo aveva già visto, ma sembrava che il suo ricordo fosse sbiadito, come se fosse diverso dall'ultima volta...

Crystal scrollò le spalle e lasciò perdere dirigendosi poi verso 'casa' sperando di vedere suo fratello, ne aveva bisogno. appena arrivati a casa McCall la corvina cercò il fratello ma di lui non c'era nessuna traccia, sarà da Allison, pensò mentre gli rubava una maglietta da poter usare come pigiama. mandò un messaggio a derek dicendogli che si sarebbero visti domani dopo scuola. poco dopo si guardò in torno nella stanza mentre un'idea strana le balzò in mente, si morse il labbro pensando se fosse o meno da fare. sbuffò per poi mettersi a letto tentando di dormire ma quel tentativo, come i successivi 3, risultarono vani. emise l'ennesimo sospirò per poi alzarsi dal letto e dirigersi davanti a camera di Scott, si sentiva stupida ad andare da lui, ma aveva bisogno di affetto. Bussò alla porta chiamando il Vero Alpha e dopo aver bussato una seconda volta aprì la porta guardando Scott dormire beatamente. "mh, Scott?" lo richiamò Ancora e questa volta il ragazzo aprì un occhio, "ei crys, hai bisogno di qualcosa?" le chiese dolcemente e assonnato, "si, ecco... posso dormire con te? ho bisogno di Isaac, ma a quanto pare non torna e io, beh ho bisogno di stare con qualcuno in questo periodo... uff lascia stare è un'idea stupida" disse tornando verso la porta dopo aver parlato initerrotatamente e velocemente, "crys..." la richiamò velocemente  "vieni qua" continuò alzando la coperta accanto a lui e spostandosi appena verso destra così da farle un po'di spazio. Crystal sorrise grata per poi stendersi al fianco del ragazzo venendo poi tirata in un abbraccio. "grazie" sussurrò per poi riuscire finalmente ad addormentarsi. stare tra le braccia di Scott era quasi come stare tra le braccia di un Fratello, non erano come quelle di Isaac, ma si sentiva al sicuro come nelle sue. a volte, come successo poco prima, gli ricordava Camden, lui era dolce e molto protettivo con lei, molto più dolce di Isaac. infatti Scott si sentiva così, la vedeva come una sorellina, come una ragazza che stava provando a tenersi dentro, anche le peggio cose, così da non fare pesare i suoi problemi sugli altri, si sentiva di doverla proteggere, come faceva Isaac, ma anche di doverle stare accanto in momenti come questi...

si guardò intorno notando di essere nella piscina della sua vecchia casa, più precisamente seduta sul bordo. una piccola bambina bionda con gli occhi chiari, avrà avuto si e no 7 anni, quindi era passato poco più di un anno dalla perdita della loro madre e quindi dall'inizio delle 'violenze' del padre, anche se cam ne era escluso e soprattutto non ne sapeva nulla. due bambini stavano giocando nel prato accanto a lei calciando una palla e li riconobbe dopo poco, Isaac e Matt che avranno avuto circa 8 anni. un'altra figura catturò la sua attenzione, era nell'acqua davanti a lui, occhi verdi e capelli castani chiaro. sorrise appena lo vide. il suo fratellone, Camden, era davanti a lei nell'acqua che stava solo aspettando che Crystal si tuffasse per cercare di insegnarle a nuotare. "fidati di me" le disse allungandole le mani per aiutarla, "ho paura cam" esclamò guardando l'acqua fonda sotto di lui, "ti tengo io principessa, non ti lascio andare promesso" le disse sincero. "non mi molli quindi?" chiese ancora guardando il suo fratellone, "non ci penso minimamente" le disse dolcemente riuscendo finalmente a convincerla ad entrare in acqua con il suo aiuto...

"cammm!" urlò correndo verso suo fratello e stringendolo forte in un abbraccio, ormai aveva 12 anni. mentre suo fratello 20 e come lavoro faceva il militare, si è Arruolato nell'esercito meno di un anno prima. ovviamente Crystal era contraria a questa cosa, insomma aveva paura che quando sarebbe stato fuori, la sul campo, in una delle missioni avrebbe avuto la costante ansia che gli succedesse qualcosa. "ei principessa, visto che sono tornato?" le disse prendendola facilmente in braccio, era piccola per la sua età, "me l'avevi promesso, era logico tornassi" gli disse ovvia in un sorriso raggiante. anche Isaac corse ad abbracciare suo fratello, nonostante i suoi 15 anni era affezionato a lui come se fosse suo padre; quest'ultimo, il padre vero, quando c'era Camden si asteneva dal maltrattare i due figli minori.  "Cam ci porti a prendere il gelato?" chiese Isaac interrompendo la partita di calcio che stavano facendo in giardino mentre Crystal alzò, finalmente, lo sguardo dal libro di storia dell'arte. "massi dai, andiamo su" disse senza pensarci troppo, uscirono di casa e dopo aver preso il gelato passarono il resto del pomeriggio al parco tutti assieme, così felici. Crystal non potrebbe mai dimenticare il sorriso dei suoi fratelli in quella giornata. o le risate che si erano fatti quando appena era scoppiato un temporale...

"devi andare per forza?" chiese una ragazza bionda di appena 14 anni guardando suo fratello inginocchiato davanti a lei, che era seduta sul divano del salone, lui la guardò dispiaciuto, "si... ma ti prometto che torno va bene?" le disse pizzicandole la guancia, "d'accordo... stai attento ti prego" gli disse con le lacrime agli occhi. "starò super attento principessa" le disse di nuovo per poi stringerla in un abbraccio posandole un bacio in fronte per poi uscire da quella porta per quella che nessuno dei due si sarebbe immaginato fosse l'ultima...

il telefono di casa squillò, Crystal si affrettò a rispondere così da non disturbare né suo padre né suo Fratello che dormivano. "parlo con la famiglia Lahey?" esclamò una voce maschile dall'altro capo del telefono poco dopo che crys ebbe risolto con un 'pronto'. "mh si, posso aiutarla in qualche modo?" chiese ancora la bionda, "volevo... devo scusatemi, dirvi una cosa abbastanza importante" disse e la ragazza percepì il nervosismo e l'ansia dell'uomo anche da attraverso la cornetta, "si certo mi dica" disse lei iniziando a preoccuparsi. "si tratta di Camden"  disse dopo pochi istanti di silenzio. Isaac e il signor Lahey vennero distratti entrambi dal sonno da un urlo straziante che si era propagato velocemente per tutta la casa. Isaac si precipitò giù dalle scale andando in cucina superando anche suo padre. quello che vede lo fece preoccupare, sua sorella era a terra, sulle sue ginocchia, con le lacrime che scendevano veloci dai suoi bellissimi occhi mentre ripeteva più volte il nome di Camden e aveva ancora in mano la cornetta del telefono. Isaac senza pensarci due volte abbracciò la sorella portandola stretta al suo petto, sussurrandole parole dolci e di conforto per farla calmare. "puoi dirci cosa ti hanno detto?" chiese il loro padre stranamente dolce(?). "cam...cam è... è" non riusciva a finire la frase, ogni parola era interrotta da un singhiozzo che erano sempre accompagnati dalle lacrime che continuavano ininterrotte a farsi strada sulle sue guance. "sh, sh vieni qua" esclamò Isaac, anche se con voce strozzata, quasi sul punto di piangere, mentre la strinse di nuovo a se. "portala di sopra a riposare, penso io alla cena" disse il padre tristemente quando noto che Crystal si era tranquillizzata, anche se non del tutto. Isaac annuì semplicemente prendendo sua sorella in braccio fino al piano di sopra, entrò nella sua stanza posandola sul letto. "non mi lasciare nemmeno tu ti prego" gli sussurrò piano ma lui la sentì lo stesso. le posò un bacio in fronte stendendosi accanto a lei e stringendola nuovamente in un abbraccio, "non lo farò, ti prometto che non lo farò" gli disse prima che lei cadesse in un sonno profondo...

"Crys, dio, svegliati" si sentì scuotere e aprì gli occhi vedendo Scott che la guardava preoccupato. "che c'è?" chiese alzandosi a sedere anche lei, "stavi parlando, anzi urlando nel sonno" si spiegò lui. "mh scusa non volevo svegliarti..." disse lei dispiaciuta, non avrebbe voluto svegliarlo per i suoi problemi. "non fa nulla tranquilla" le disse in un sorriso sincero, "posso chiederti cosa stavi sognando?" chiese poco dopo curioso, "cam... ho sognato dei ricordi di Camden... fino a beh, quando mi hanno chiamato per dirmi che non ce l'aveva fatta" disse in un sorriso malinconico, Scott senza pensarci due volte la abbracciò stendendosi di nuovo a letto. "dormi, la sveglia suona trameno di 2 ore" le disse piano e così lei fece riuscendo a ricadere in un sonno, questa volta fortunatamente, o sfortunatamente, senza sogni...

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penso che questo sia uno dei capitoli che ho amato più di tutti scrivere, scusate la malinconia di certi ricordi ;)

𝗙𝗿𝗼𝗺 𝗮𝗳𝗮𝗿  ▸ 𝑇𝑒𝑒𝑛 𝑊𝑜𝑙𝑓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora