𝗙𝗿𝗼𝗺 𝗮𝗳𝗮𝗿 ▸ 𝑇𝑒𝑒𝑛 𝑊𝑜𝑙𝑓

𝐨𝐥𝐝 𝐭𝐢𝐦𝐞𝐬, 28

alla clinica raccontai tutto a Deaton senza tralasciare alcun dettaglio, lui andò a prendere "da quello che mi sembra di aver capito ora sei un alpha, e l'esserlo diventata ha risvegliato in te i poteri di una guaritrice. nella maggior parte dei casi, Almeno che non si ci nasca con questi poteri, è un Licantropo che perde un pezzetto della sua anima. tu uccidendo quella ragazza hai perso un pezzetto di te. è positivo, nel senso, riuscirai a guarire le persone che vorrai. ma ogni guarigione ha un prezzo, sarà capace di indebolirti anche per ore, quindi stai molto attenta. non hai solo l'abilità di guarire, ci sono diverse abilità che potrai riuscire ad acquisire e soprattutto determineranno che tipo di guaritrice sarai. ora sei nella categoria delle Terrene, ovvero con il semplice potere di guarire. ma potrai riuscire ad acquisire la capacità di prelevare la forza vitale di qualcuno per poterlo anche lasciare in fin di vita, con questa diventeresti una Guaritrice Oscura. per ultima c'è quella Celeste, è la più rara di tutti, e non si sono ancora scoperti i poteri." spiegò il druido, mentre io mi sedetti sul tavolo che avevo alle spalle prendendomi la testa con le mani e appoggiandomi alle ginocchia. Derek mi venne accanto passandomi più volte la mano sulla schiena come per rassicurarmi, "che hai?" mi chiese poi dopo poco, "ecco, io... uffa io ho ucciso quella ragazza. e oltre a non saperne il motivo mi sento un mostro, insomma ho portato via la sua vita, portandomi con se i suoi poteri" dissi mantenendo lo sguardo sul pavimento, "Crystal, fidati, sono cose che posso capitare, guarda mio nipote, ha ucciso me e solo per il potere" disse Peter tentando di consolarmi ma invece gli rivolsi solo un'occhiataccia, "Parla quello che uccise sua nipote e chissà quante altre persone" ribatté Derek rivolgendo allo zio uno sguardo di sfida. "Deaton. ma ora, ora i miei poteri dovrebbero essere sbloccati giusto?" chiesi guardandolo lasciando totalmente da parte lo strano discorso di prima creatosi tra i due Hale. "direi che il solo modo per saperlo è farti trasformare. il ruggito di Scott e l'avere sbloccato quei ricordi di sicuro hanno aiutato. ma non saprei rispondere con certezza, c'è bisogno di qualcosa di pratico. un allenamento in stile Derek direi" concluse il Druido mentre io lanciai uno sguardo al mio ex Alpha. "sei consapevole che durante i suoi allenamenti mi distruggeva? anche in senso letterale a volte" dissi ricordando quando mi aveva rotto un braccio perché stavo letteralmente per morire, mi sentivo a pezzi, e lui giustamente mi aveva presa alla lettera. "oh sì lo so. per questo dovrai riuscire a trasformarti" disse lui per poi salutarci.

"bene ora iniziamo con l'allenamento" esclamò lui appena noi due fummo rientrati nel suo loft, "pensi che funzionerà?" chiesi guardandolo preoccupata, "non lo so sinceramente, ma dobbiamo provare" esclamò semplicemente levandosi la maglietta lasciandomi bella vista sui suoi muscoli. "pronta?" mi chiese e io mi limitai ad annuire distogliendo lo sguardo dal suo corpo...

"non funziona basta ci rinuncio" esclamai scoraggiata buttandomi sul divano. ci stavamo allenando da più di un'ora e i miei poteri sembravano spariti di nuovo. "hai troppi pensieri e, oltre a questo, ci pensi troppo" disse lui venendomi davanti e facendomi rialzare, "come?" chiesi non capendo, "stai pensando troppo. svuota la mente e schiva, o se proprio riesci contrattacca. lascia che accada senza pensarci" rispose lui cercando di tirarmi un'altro pugno, che schivai velocemente. "abbiamo agilità eh" disse tirandomi una sfilza pugni che fortunatamente schivai, tranne un paio ma dettagli. "a che pensavi, cos'era a farti distrarre" continuò mentre facevamo una piccola pausa, "stiles, a questa mattina, quando ho visto la sua espressione nel vedere i miei occhi rossi" dissi guardando dritto a me con lo sguardo perso nel vuoto mentre rivedevo quel ricordo. "risolverete tranquilla" disse in un sorrisetto che ricambiai. "su andiamo" esclamò facendomi alzare dal tavolino dove mi ero seduta.

"ora, chiudi gli occhi. seguimi " esclamò per poi girarmi attorno e allontanarsi di scatto da me. ascoltai attentamente ma non lo sentivo, cercai di trovarlo attraverso l'odore ma anche questa volta non sentivo assolutamente nulla. mi concentrai ancora qualche minuto e mi sembrò di sentirlo spostare, ma quando aprii gli occhi convinta di sapere dove fosse non lo trovai, anzi era alla mia destra poco distante da me. sbuffai rumorosamente facendo ridere il beta al mio fianco a cui rivolsi un'occhiataccia. "non è divertente" dissi in un misto tra arrabbiata e delusa, da me stessa. "tu lo sei però" disse tornando davanti a me, "su è meglio che tu vada a riposarti ora, ci penseremo domani" disse dopo aver rivolto uno sguardo fuori ed aver constatato che fosse quasi del tutto notte. "Derek, non voglio tornare a casa di Scott, non mi va di rivedere ne lui, ne mio fratello, nemmeno gli altri" esclamai abbassando lo sguardo. "allora va a dormire sul mio letto, io dormo sul divano su" esclamò dopo aver capito quanto ritenessi grave la situazione. "non posso farti dormire sul divano a casa tua" dissi guardandolo. "allora dormiremo nello stesso letto?" chiese ironico guardandomi ma dal mio sguardo capì che ero seria, non lo avrei fatto dormire sul divano in casa sua. "Derek?" lo chiamai di nuovo, "si?" mi rispose, "mi dai una maglia" chiesi in un sorrisetto del tutto innocente che lo fece ridacchiare. "si vieni" esclamò andando a prendere una maglia bordeaux e accompagnandomi al bagno. "fatti una doccia, così ti rilassi" mi consigliò e infatti così feci.

"mi hai distrutto" esclamai una volta che mi fui distesa al suo fianco, "potrei dire che mi dispiace, ma non è così. ne hai bisogno lo sai vero? devi riuscire a ritrovare i tuoi poteri" disse girandosi su un fianco a guardarmi. "si. si lo so" dissi girandomi anch'io verso di lui, "ora dormi su" esclamò sistemandosi meglio per dormire, "buonanotte" continuò allungandosi verso di me posandomi un bacio in fronte per la quale sorrisi. "notte Derek" risposi in un sussurro prima di sprofondare tra le braccia di Morfeo.