18.2

169 4 0
                                    

Elena

In aeroporto incontro il sig. McFinn, il pilota personale di Daniel.

Perché ovviamente Mr. Wayne non poteva farsi mancare un aereo privato!

Insieme a lui ci sono due hostess, delle stangone bionde che mi fanno accomodare a bordo. Dopo il decollo una di loro mi consegna un pacco regalo con un fiocco enorme. C'è anche un bigliettino: Un piccolo dono per un giorno speciale. Daniel. Lo scarto e dentro vi trovo un abito da sera color rosso rubino abbinato a una parure di diamanti. Niente Versace questa volta, ma non mi lamento visto che il modello in questione è di un certo Valentino.

Pare che qualcuno abbia seguito un corso di moda accelerato!

L'abito ha un ricamo floreale di pizzo sul corpetto e una gonna vaporosa. Lo indosso insieme agli altri regali e mi preparo per l'appuntamento.

<<Lei è davvero fortunata, miss Beckett.>> Commenta l'hostess, aiutandomi.

Concordo con lei. Mi sento come una principessa delle favole. Daniel sa indubbiamente come viziarmi e ogni sua sorpresa è straordinaria. Mi piace questo suo nuovo lato romantico. Avrei voluto scoprirlo  prima. Giorno dopo giorno mi sta dimostrando di poter soddisfare ogni mio desiderio. 
I suoi uomini mi scortano fino a Downtown, nel cuore del Financial District, dove dominano i grattacieli più alti della città, tra cui quello della SD Security. Nella hall, una ragazza molto alta, vestita con un tailleur elegante, mi dà il benvenuto.

<<Miss Beckett, la stavamo aspettando. Io sono Violet, l'assistente personale del sig. Wayne. Prego, mi segua.>>

Camminiamo a passo svelto, facendo echeggiare il rumore dei nostri tacchi in corridoio.

<<Spero che il volo sia stato gradevole.>>

<<E' andato benissimo, grazie. Avere un aereo privato è un gran fortuna!>> Esclamo ripensando a tutte le ore d'attesa fatte agli imbarchi.

<<Già. Per alcuni è necessario. Il sig. Wayne viaggia spesso per lavoro. Alcuni pensano che lo faccia per stare lontano da quella snob brasiliana. Non vediamo l'ora che scada il suo contratto.>>

<<Si riferisce a Giorgina Riberio?>>

<<Oh si! Quella donna è un incubo! Ovunque va, si porta  appresso la sua scorta di paparazzi! Poco ci manca che ci chieda di stenderle un tappeto rosso per sfilare!>>

L'ultimo piano ha un arredamento completamente diverso rispetto l'ingresso. I muri sono rivestiti in marmo nero alternato a pareti in pietra  e in alcuni punti vi sono dei vasi contenenti piante tropicali. Ci fermiamo davanti a delle pareti d'acqua che simulano delle cascate dietro alle quali si intravede una porta nera.

<<Bene, siamo arrivate. Ora devo lasciarla. La scongiuro, non dica nulla al sig. Wayne riguardo ciò che ci siamo dette. Non vorrei essere licenziata.>> 

<<Tranquilla. Terrò la bocca cucita.>>  Rispondo.

Non sarò certo io a difendere Giorgina.

Violet ricambia il  mio saluto e sparisce dietro le porte dell'ascensore.

Ci siamo. Finalmente rivedrò Daniel. 

Faccio un respiro profondo e apro la porta, ma al posto di un ufficio  mi ritrovo in un ristorante di classe che non ha nulla a che vedere con le mense aziendali, infatti nonostante la tarda ora è gremito di clienti e camerieri indaffarati. Avrà si e no trecento coperti e dispone di una cucina a vista da cui è possibile osservare i cuochi al lavoro. C'è chi taglia, chi cuoce, chi impiatta ... Si muovono tutti in perfetta sincronia, diretti da uno chef molto giovane e rigoroso. Un maître si accorge della mia presenza e mi viene incontro.

Amare oltre ogni ragioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora