Capitolo 11

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Elena

Il messaggio che ho ricevuto da Miguel è stato chiaro. Le informazioni che gli ho fornito l'anno spinto ad anticipare la fase finale del piano. Se tutto andrà come previsto questa sera sarà l'ultima che io e Daniel passeremo insieme. Quasi mi dispiace per lui. In fondo questi giorni sono stati belli. Decido di celebrare la fine della nostra convivenza invitandolo ad un aperitivo. Visto che non è in casa gli lascio appeso alla porta un notes dicendogli di raggiungermi al Bloody Mary alle 20.00.

Il locale è pieno. Per l'occasione mi sono messa in tiro indossando un abito provocante che non lascia spazio all'immaginazione. Mi siedo su un comodo divanetto e ordino un drink declinando le avances di qualche corteggiatore. Da quando Daniel è diventato il mio amante i miei standard maschili si sono elevati.  Alle 20.20. allontano l'ennesimo uomo interessato alla mia scollatura e mi irrito non vedendolo arrivare.

È il nostro primo appuntamento e "mister puntualità" ha venti minuti di ritardo. Iniziamo benissimo!

Ricordo ancora le storie che mi fece quando arrivai tardi alla nostra prima lezione di surf. Fisso l'ingresso picchiettando nervosamente le mani sul tavolino e lo chiamo al cellulare. Riattacco sbuffando appena sento la sua dannata segreteria. Quando finalmente lo vedo varcare l'ingresso con un look total black da capogiro, nascondo la gioia preparandomi a rinfacciargli i minuti di ritardo.

Se pensa che lo perdonerò facilmente solo perché si è vestito da 007 ed è un figo pazzesco si sbaglia di grosso.

Alcune ragazze si voltano a fissarlo interessate alla mercanzia e le anniento con uno sguardo che dice chiaramente: giù le mani dal mio uomo. In passato ero invidiata dalle amiche perché John era un bel ragazzo, eppure non sentivo l'esigenza di marcare il territorio come adesso. Daniel attira le donne come il miele con le api. È attraente, carismatico, forte ... Il tipico maschio alfa che lascia una scia di donne ai suoi piedi. Sfiorerebbe la perfezione se solo avesse un lavoro onesto.

<<Posso unirmi a lei, signorina?>> Mi chiede, raggiungendomi al tavolo.

Non lo guardo nemmeno.

<<Non saprei, in realtà ho appuntamento con un maniaco della puntualità, lo conosce per caso>> Ironizzo.

Si mette a sghignazzare.

<<In effetti temo di conoscerlo. Le chiede scusa. Purtroppo ha avuto un contrattempo e non riuscirà a raggiungerla, ma ha mandato il sottoscritto come sostituto. Sono certo che non noterà nemmeno la differenza.>>

<<Il tuo sedere doveva poggiarsi su quella sedia venti minuti fa, Daniel.>> Lo rimprovero. <<Ma visto che sei arrivato accomodati pure.>>

<<Mmm, il tuo divanetto sembra più comodo ed invitante.>>

Al posto di sedersi di fronte a me si lascia cadere a peso morto al mio fianco allungando un braccio sullo schienale.

<<Che seduta elegante!>>

<<Grazie. Sei uno schianto anche tu.>> Ribatte, sussurrandomi all'orecchio.

Per dispetto mi soffia sul collo provocandomi piccoli brividi lungo la schiena. Se vuole giocare, lo accontento. Mentre mi mangia con gli occhi, gli chiedo una penna. Lo sorprendo tant'é che si acciglia. Si tasta l'interno della giacca e mi consegna una stilo dorata. Persino le penne che usa sono belle. <<Bella! Hai rubato anche questa?>> Commento mantenendo il tono scherzoso della serata. Daniel  non attende a ribattere. <<No, Elena ... Ma l'ho comprata con i soldi che ho ottenuto vendendo altre penne rubate, vale lo stesso?>> Alzo gli occhi al cielo sospirando. Deve sempre avere l'ultima parola.

Amare oltre ogni ragioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora