Capitolo 1

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Elena

Allestisco le vetrine con i capi delle nuove collezioni e approfitto della chiusura per provare alcuni reggiseni. Scarto quelli troppo osé e opto per un completino in raso blu.

John sostiene che potrei fare la modella e non ha tutti i torti. Sono alta, magra e ho curve generose nei punti giusti. Ma non potrei mai seguire le diete ferree richieste dall'alta moda. Le ritengo pura follia. Tuttavia ci tengo alla linea. A New York ero iscritta in una palestra, ma a causa del lavoro non ero mai riuscita a frequentarla con rigore. Adesso invece pratico quasi tutti i giorni jogging in riva al mare. Il trasferimento è stato un vero toccasana.

Mi osservo in camerino ammirando la mia pancia perfettamente piatta e mi immagino di vederla più tondeggiante. In verità è da un po' che desidero diventare mamma. Io e John ci frequentiamo da tanti anni ormai e penso che sia giunto il momento di aggiungere un nuovo legame al nostro amore. Ho sofferto a lungo la perdita di una figura paterna, il calore di una madre, l'affetto dei parenti e adesso vorrei avere una famiglia tutta mia per trasmettere ai miei figli ciò che mi è mancato da piccola.

Un colpo di tosse interrompe i miei sogni e mi fa tornare alla realtà.

<<Elena, ti sei dimenticata che abbiamo un negozio da aprire?>>

E' Cora che mi sta sgridando. Mi rivesto velocemente ed esco dal camerino ritrovandomela di fronte con una mano sui fianchi e l'altra tesa in avanti. Le consegno l'intimo e sistemo la tendina.

<<Fammi indovinare. Vuoi acquistare un altro dei nostri prodotti?>>

Basta il mio sorriso come risposta. Ormai sa bene che quando arrivano le nuove collezioni ne approfitto per provarle prima che vengano prese d'assalto dalle nostre clienti. È uno dei vantaggi di lavorare in un negozio d'abbigliamento.

<<Bene.>> Cora sospira e mi insacchetta il nuovo acquisto. <<Ora fila ad aprire il negozio! Abbiamo delle clienti che aspettano!>>

Imito il saluto militare rispondendole: <<Comandi!>> e le sfilo accanto.

Lo Chanty ha un ottima posizione commerciale e non c'è giorno in cui è tranquillo. Stando qui ho assistito a scene di ogni tipo, tra cui vere e proprie risse per acquistare l'ultimo capo in vendita. Non ci sono stati ancora spargimenti di sangue, ma posso giurare di aver visto volare pugni e calci.

Solitamente di lunedì lavoro solo la mattina, ma oggi Cora mi ha chiesto di restare delle ore extra per coprire il suo turno. Non mi ha spiegato che impegni avesse, assicurandomi soltanto che mi avrebbe dato il cambio nel tardo pomeriggio.

Sono trascorse ore dalla mia pausa pranzo e, a differenza della mattina in cui in negozio ci sono solo pensionate, adesso c'è una clientela variegata. I pochi maschi che bazzicano da queste parti sono i mariti o i ragazzi delle nostre clienti. Si riconoscono dalle loro facce annoiate o perché controllano preoccupati il loro portafoglio.

<<Dannati meteorologi e le loro false previsioni! Altro che sole e tempo sereno!>> Esclama una ragazza, mentre sto servendo una cliente nei camerini.

Alzo gli occhi al cielo e mi accorgo dei nuvoloni temporaleschi in arrivo. Ero talmente assorta nel mio lavoro che non mi ero resa conto del cambio del tempo.

<<Accidenti, mi bagnerò.>> Penso ad voce alta.

<<Tu ti lamenti, cara, ma questa pioggia è una benedizione!>> Mi risponde la cliente da dietro la tendina.

Non ha tutti i torti. La California è così arida ... Negli ultimi anni si sono verificati molti incendi boschivi. Solo l'anno scorso uno di questi, alimentato dai forti venti, ha divampato fino a raggiungere le colline di Hollywood scatenando panico e devastazione. Sono stati bruciati 34 acri di terreno ed evacuate più di 100 mila persone, inclusi i famosi studi della Warner Bros Studios. Cosa ne sarebbe stato di Hollywood senza il cinema?

Amare oltre ogni ragioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora