Confidenze

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Chapter Three
"If you met my family, you would understand"

L'attacco al Ministero andò bene, tanto da lasciarlo letteralmente in mille pezzi.

Regulus faceva parte di tutto questo ormai da un anno, eppure non si sarebbe mai abituato alle grida incessanti della povera gente.

Ovviamente era d'accordo sulla visione della supremazia purosangue, ma non avrebbe mai voluto uccidere nessuno.

Tornò al Manor stremato, trovando tutto pronto per i grandi festeggiamenti in onore del Signore oscuro e della riuscita dell'assalto.

"Ho l'età per uccidere, ma non per bere un bicchiere di Firewhisky in più?"

Sentì dire da qualcuno dall'altra parte della stanza, ma Regulus l'avrebbe riconosciuta tra mille, quella voce.

Katherine era davanti al barman ad implorare qualcosa da bere.

Era visibilmente sconvolta, i capelli arruffati e il mascara sulle guancie, sbavato.

Aveva pianto?

Con passo svelto, decise di avvicinarsi a lei.

"Qualcuno qui ha esagerato?!" chiese scherzosamente, attirando l'attenzione di lei.

"Ho ucciso 20 fottuti sanguemarcio, merito di bere!" rispose, alzando leggermente il tono di voce.

"Katherine, sei ubriaca? Quanto hai bevuto?"

"Due... o tre..." disse, posando una mano sul petto di lui.

"Bicchieri?"

"Bottiglie" sottolineò il barman sotto lo sguardo omicida della ragazza.

"Nessuno ha chiesto il tuo parere, lurido mezzosangue" rispose dirigendosi verso la porta.

Regulus la seguì nel vasto giardino del Manor e si sedette accanto a lei, in silenzio.

Rimasero lì, insieme, semplicemente a guardare le stelle.

"Provengo da una nobile famiglia di purosangue" disse ad un tratto lei, rompendo quel silenzio assordante, "gente rispettosa, piena di valori. Tutte stupidaggini, in realtà."

Si guardò per un momento l'anello indossato sulla mano destra, al dito anulare, e sospirò.

"Era di mia madre."

"Dov'è adesso?"

La ragazza sorrise e alzò la testa, posando lo sguardo sul cielo stellato.

"In pace, spero."

Regulus deglutì e non disse nulla.

"Avevo solo sei anni. Ricordo che stavo giocando sul pavimento della mia stanza, quando sentì dei colpi aggressivi alla porta principale."

Fece una pausa e si accarezzò i lunghi capelli.

"Mio padre era un mangiamorte e non era riuscito a portare a termine la sua missione."

Si guardarono negli occhi per un lungo istante.

"Gli ha uccisi davanti ai miei occhi" concluse.

Il giovane Black rimase immobile davanti la confessione della ragazza, incapace di dire qualsiasi cosa.

Si era fidata di lui, nonostante lo conoscesse a malapena.

Probabilmente per via dell'alcool, ma Regulus preferì pensare che ci fosse un motivo più profondo e decise di aprirsi con lei.

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