Horcrux

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Chapter Six
"We will find a way though the dark"

Regulus la guardò aspettando impaziente che dicesse altro.

Era in piedi davanti a lui, di spalle, e poteva vedere il suo corpo tremare, mentre con la mano stringeva l'avambraccio sinistro.

Katherine fece un respiro profondo, prima di riprendere a parlare.

"Ogni vita che ho tolto, tutti gli occhi che mi hanno guardata, implorando pietà, prima che lanciassi l'Anatema che uccide, e le urla dopo, sono impresse nella mia mente."

Fece una pausa, rannicchiandosi sul pavimento, stringendo le gambe al petto.

"Lo faceva per dimostrare che avesse il controllo totale su di me, voleva che capissi che sarei sempre appartenuta a lui."

La ragazza ormai era scossa da singhiozzi violenti; Regulus dovette concentrarsi per capire le sue parole.

"Non importa quanto cercassi di resistere, lui era più forte".

Il giovane Black si chinò vicino a lei, sollevandole delicatamente il viso. "Katherine, non capisco. Chi ha fatto cosa?"

La ragazza lo guardò negli occhi e, dopo un attimo di esitazione, decise di potersi fidare di lui.

"Ero sotto la maledizione Imperius."

Regulus scosse la testa, non poteva crederci, ma perché avrebbe dovuto mentirgli?

"Prima di ogni attacco, sentivo il marchio bruciare. Andavo da lui e, appena notava il minimo cenno di debolezza, lanciava la maledizione" sorrise tristemente. "Voleva mi fosse chiaro chi avesse la bacchetta dalla parte del manico."

"Quanto è durato tutto questo?"

"Circa un anno, adesso non ha bisogno di usare la maledizione, sa che sono sua." Abbassò la testa, asciugandosi il viso dalle lacrime.

"Ma durante l'attacco al Ministero, eri sotto il suo controllo, non è così?" chiese lui, ripensando a quel giorno. "Per questo hai pianto dopo."

Lei annuì. "Ferisco, torturo, ma evito sempre di uccidere."

Tutte quelle storie sulla mangiamorte senza cuore, erano una bugia.

Era un assassina, ma non aveva avuto la possibilità di essere altro. Era solo una bambina, catapultata nel mondo degli adulti, dalla parte più brutta, che aveva rialzato una corazza per proteggersi.

"Scappiamo." disse Regulus alzandosi e prendendole la mano. "Pensavo che essere un mangiamorte mi avrebbe reso felice, credevo che fosse quello che volevo, ma non è più così oramai."

Katherine lo guardava confusa, aggrottando le sopracciglia. "Perché?" chiese.

"Perché ho capito il vero motivo delle sue azioni, che non sono, come ha sempre proclamato, per il bene delle famiglie purosangue, ma bensì per la sua brama di potere. E non sono più disposto a sopportare tutto questo."

Prese il viso di lei nelle mani e la baciò intensamente.

"Scappiamo!" disse di nuovo.
Katherine scosse la testa.

"Di cosa hai paura?" le chiese.
"Di veder morire anche a te" confessò, lasciando scendere altre lacrime.

"Allora lo uccideremo prima noi! Solo così saremo al sicuro"

Iniziò a camminare nervosamente per la stanza, pensando e ripensando a un modo per eliminarlo per sempre.

"Ma come?" urlò, tirando un pugno sul muro.

Katherine si avvicinò a lui e gli prese la mano.

"Trovando e distruggendo gli Horcrux"

~

Passarono tutta la giornata a parlare e ad escogitare un piano.

Era risaputo che Katherine fosse nella cerchia più stretta di Voldemort, ma Regulus non poté fare a meno di chiedersi come mai, proprio uno come il Signore oscuro, si fosse fidato a tal punto di una ragazzina.

Katherine spiegò per prima cosa a Regulus cosa fosse un Horcrux.

"È la forma più orribile di magia" iniziò, "della peggior specie di malvagità."

"Perché?"

"Viola le leggi della natura e della morale, e richiede un atto come l'assassinio per essere realizzato."

Regulus sembrò riflettere sulle nozioni appena acquisite, incerto su cosa fare o dire.

"Bene. E dove sono?" chiese infine.

"Non lo so."

"E quanti sono?"

La ragazza scosse la testa e si alzò, avvicinandosi alla grande finestra. "So che è poco su cui basarsi" disse, scostando la tenda.

"È niente su cui basarsi."

Katherine portò ancora una volta la sua attenzione sul ragazzo e scrollò le spalle. "Voglio uscire da qui" disse, prendendogli la mano.

Subito dopo si smaterializzarono a Diagon Alley, il polo economico del mondo magico londinese, in cui si recavano maghi e streghe provenienti dal Regno Unito a fare compere di ogni genere.

Passeggiarono per la via sotto gli sguardi impauriti e disprezzanti della gente. Era risaputo chi fossero e venivano, giustamente, evitati.

Agli occhi degli altri, non erano nient'altro che due mangiamorte.

Entrarono in un pub, il Paiolo Magico, un posto molto buio e dimesso, provocando silenzio e sguardi sconcertati nei maghi presenti.

Si avvicinarono al bancone, dove un omino con un cappello a cilindro stava parlando con il barman. Appena si accorse della presenza dei due, si interruppe, concedendo la sua piena attenzione a loro.

"Siamo pieni, andatevene" disse timoroso, ma sicuro delle sue parole.

Katherine sorrise e si appoggiò con i gomiti sul freddo bancone.

"Sai chi sono?" chiese.

"S-si" balbettò l'omino. "Katherine Prince."

Un'espressione soddisfatta comparve sul viso della ragazza.

"Bene, la mia fama mi precede."

"Va tutto bene, sono con me" disse una voce proveniente dall'altra parte del locale.

Si girarono contemporaneamente, trovandosi davanti un ragazzo poco più grande di loro dai capelli neri e da grandi occhi grigi.

"Sirius" sussultò Regulus.

"Ciao, fratello."
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