Chapter Seventeen
"I told the stars about you"Un anno dopo
Katherine passeggiava nel cimitero londinese.
I capelli più corti, il viso stanco e gli occhi spenti; aveva solo 19 anni, eppure ne sentiva almeno il doppio sulle spalle.
Era già passato un anno dalla morte di Regulus e molte cose erano cambiate.
Ora viveva in una casa tra i babbani, poiché fu costretta a nascondersi da Voldemort e dai suoi seguaci. Non parlava con nessuno tutto il giorno, se non con Kreacher, quando andava a trovarla.
Per mesi e mesi Katherine non riuscì ad alzarsi dal letto, dormiva tutto il giorno e, quando si svegliava, piangeva. L'elfo le preparava dei pasti caldi, ma quando tornava a vedere come stava, erano ancora sul tavolo della cucina.
Katherine si tenne sempre la lettera di Regulus addosso, piegata in due, messa in una tasca.
Se cambiava vestito, la spostava in quello nuovo, ma non la aprì mai più da quel giorno, come per non rovinarla.
L'aveva letta solo una volta e le bastò per tutta la vita.
Ogni tanto se la rigirava tra le mani, pensando a tutti quei momenti che aveva vissuto insieme a lui, a quel poco tempo che gli era stato concesso.
Una sera si mise ad osservarla, seduta sulla veranda, accarezzando l'inchiostro con cui era stato scritto il suo nome.
E quasi lo vide, seduto alla scrivania, mentre scriveva quella lettera d'addio per lei. Lo immaginò con gli occhi pieni di lacrime, ma con il suo solito sorriso spavaldo e il viso illuminato dalla fioca luce di una candela.
Sorrise al quel pensiero, fin quando non sentì arrivare Kreacher, che le aveva cucinato l'ennesimo pasto.
Ma questa volta, non lo rifiutò.
Per quattro giorni continuò a fare la sua vita, però non rimaneva più tutto il giorno a letto: si alzava presto, cucinava, leggeva.
Indossava i suoi vestiti preferiti, passeggiava spesso per le strade di Londra, sorridendo ai passanti, e andava a bere un tè caldo in un bar che le piaceva molto.
Odiava rimanere da sola, quindi cercava il contatto con i babbani, che la incuriosivano molto.
Kreacher era dubbioso riguardo il comportamento della giovane, non era da lei fare tutte quelle cose, neanche prima della morte di Regulus era stata una persona molto socievole, ma adesso sembrava cambiata.
Che avesse superato davvero la morte dell'unica persona che avesse mai amato?
La mattina del quinto giorno indossò un elegante vestito nero e lasciò, per la prima volta, la lettera sul tavolo, separandosi da lei.
Uscì sorridendo, rivolgendo un caloroso saluto a Kreacher, e disse che sarebbe tornata presto.
Si smaterializzò davanti ad un muro grigio, perché Regulus avrebbe voluto scavalcare per arrivare a quel meraviglioso giardino, e decise di fare lo stesso, immaginando che lui fosse accanto a lei.
Camminò per ore, raccogliendo dei fiori che pensò gli sarebbero piaciuti molto e, quando fu stanca, si sedette sull'erba.
Iniziò a ricordare il giorno in cui visitarono quel giardino insieme, lo stesso giorno che capì di essere davvero innamorata di lui.
Ricordò tutte le risate, le promesse, il dolore condiviso, le fantasie su un futuro insieme che non sapevano non avrebbero mai avuto.
Un sorriso comparve sul suo viso, provando a trattenere le lacrime, e prese una piccola fiala, contenente un liquido scuro.
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A Slytherin Hero
FanfictionRegulus Arcturus Black, purosangue, non avrebbe mai creduto di poter amare così intensamente una persona. Desidera vivere e lottare. Imparerà l'arte di amare. Katherine Prince, purosangue, la più sanguinaria dei mangiamorte. Arrogante, stronza, con...