benvenuto a casa

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L'atrio è accogliente, nota Martino, seppur leggermente freddo.

Caratteristica comunque predominante quando si tratta di androni di palazzi d'epoca come questo.

Una volta giunto al terzo piano, ha bisogno di mandare un messaggio a Niccolò, si rende conto, non conosce il suo cognome e non sa quale delle tre porte sia quella giusta.

Una rapida ricerca su whatsapp gli suggerisce che questo qui di tecnologia non deve sapere molto, visto che non ce l'ha.

Opta per un caro vecchio sms. Non sa da quanto tempo non ne manda uno.

Passano massimo un paio di minuti quando sente girare una chiave nella serratura dell’appartamento alla sua sinistra.

"Martino?"

Okay. Questo supera certamente le sue aspettative. 

S'era immaginato un tizio goffo con gli occhialoni stile Sandra Mondaini e il maglioncino di flanella con la conottiera della salute che spunta dal colletto. 

Mai pensiero fu più sbagliato. 

Sto ragazzo è proprio bello. C'ha questo sorriso enorme e questi occhi grandi e verdi e tutti sti ricci scompigliati perfettamente che gli ricadono sulla fronte. 

Porta una felpa troppo larga per la sua corporatura, ma nonostante questo non è difficile per Martino immaginare cosa ci sia sotto. 

Datte na calmata comunque, Martino. Non sei di certo qui per fare pensieri impuri. Hai bisogno di trovare una casa. 

"Si ciao, Niccolò." 

"Vieni entra..." 

È l'odore di muschio bianco che lo colpisce subito, infilandoglisi nel naso come se avesse appena finito di passare lo straccio, inconsciamente abbassa la testa per assicurarsi che i pavimenti siano asciutti. 

Lo sono. 

Il salone è grande e ben arredato, un grande divano posto al centro e una televisione a schermo piatto occupa gran parte della parete di fronte. 

È minimal ma senza esagerare, i mobili leggermente antichi non disturbano quei tre o quattro quadri molto più moderni appesi alle pareti circostanti. 

Più che quadri gli sembrano disegni. 

"Li hai fatti tu questi?" 

"Ah, sì... ogni tanto mi piace scarabocchiare qualcosa." 

"Sei bravo..." 

"Grazie, senti io stavo per farmi un caffè, ti va?" 

Martino non è sicuro del fatto che Niccolò sia leggermente arrossito al complimento, vorrebbe avvicinarsi un po' di più per dare un'occhiata più attenta. 

"Vieni, così vedi anche la cucina." 

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