"Niccolò t'ha seriamente rincoglionito zì."
"Ma sta zitto, non è vero!"Lo è. E il sorriso di Martino non lascia spazio a dubbi, mentre ascolta i suoi amici prenderlo bonariamente in giro.
Lui, Giovanni, Elia e Luca sono seduti sul pavimento nel mezzo del salotto, disseminato di scatole e scatoline contenenti tutto quello che Martino e Niccolò hanno decretato necessario portare con loro in vista dei sei mesi che dovranno trascorrere a Milano.
E pure da un bel po' di bottiglie di birra, oramai vuote, che i contrabbandieri hanno portato per festeggiare la partenza della coppia del secolo.
Così almeno si divertono a chiamarli.Martino non avrebbe mai dissentito.
"Ma quindi con l'università come hai deciso di fare?"
"Eh Elì... avevo pensato di prendermi un anno sabbatico, ma Nico mi ha minacciato dicendo che sarebbe partito da solo se mi fosse passato per la testa di smettere di... ma che ve ridete?""Niente Marti è che ogni volta che dici 'Nico' sembra che stai sulle nuvole..."
"Si Luchì l'avete sottolineato circa ottocento volte non c'è bisogno de di’ sempre sempre le stesse cose."
"Comunque c'ha ragione lui non puoi perdere un anno così, poi quando affitti?!"
"Eh.. Te pare che non dai ragione a lui?!"Non era di certo un mistero che Luca avesse avuto nei confronti di Niccolò un vero e proprio colpo di fulmine.
Tanto che si era lasciato pure convincere ad accompagnarlo a correre.
Cosa durata lo spazio di una mattina, ma che non ha impedito a Martino di sfotterlo per giorni, come se non fosse lui stesso il sottone più grande degli ultimi sei secoli."Almeno io ci sto insieme, sono giustificato."
Risponde ogni volta che Luca glielo fa notare.
"Comunque a proposito di Nico.. ‘ndo sta, ci ha lasciati qua a fare gli scatoloni e s'è dato?"
"All’università a definire alcune cose, tra poco dovrebbe tornare."Martino sorride mentre lo dice, non vede l'ora di rivederlo, pure se di fatto l'ha visto solo poche ore fa.
E se non fosse riuscito a contenere l'entusiasmo avrebbe potuto sempre dare la colpa alla birra. Facile.
"Che poi scusa Marti, sei mesi non so poi così tanti, potevi restare qua e magari salire nel fine settimana."
Opzione che Niccolò aveva anche proposto, a un certo punto, con una tristezza negli occhi decisamente in contraddizione con le parole che gli erano uscite dalla bocca.
"Non voglio costringerti a venire Marti, se non vuoi... puoi stare qui e io tornerei ogni fine settimana, sei mesi passano in fretta."
"Non sto sei mesi senza di te Nì, vengo e basta, ho già deciso. Finiscila di dire sta cosa che altrimenti inizio a pensare che sei tu che non vuoi che vengo."
"Sei uno scemo."E pure furbo.
Perché Niccolò finalmente ha smesso di domandarsi se per caso stia in qualche modo costringendo Martino a fare qualcosa che non gli va di fare.Effettivamente non è particolarmente entusiasta al pensiero di passare metà anno in una città che non conosce per niente, lontano dalla sua Roma e da tutto ciò che gira intorno alla sua vita.
Ma il pensiero di stare lontano da Niccolò è decisamente uno scenario di gran lunga peggiore di quello di dover sopportare la nebbia e perdersi sulla linea della metropolitana.
A che servono tutte quelle linee, a Roma ce ne sono solo tre e ti portano ovunque. Mah. Non l'avrebbe mai capito.
"Ordiniamo la pizza, restate a cena?"
"Si zì tanto qua c'è ancora da fare.. Non penso finiremo prima di cena."
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Soltanto tu
FanfictionMartino pensa che sia arrivato il momento di andare a vivere da solo. Niccolò cerca un coinquilino.