"Ti ha toccato, ti ha toccato cazzo"
"Marti, guardami.. non è successo niente, stai bene?"
"NO NON STO BENE, andiamo a casa per favore"
"Dobbiamo aspettare"
Qualche ora prima...Martino osserva Niccolò ridere di una battuta scema di Elia e gli viene automatico sorridere anche lui, nascosto dal beccuccio della bottiglia di birra appena stappata.
Giovanni segue il suo campo visivo piantando anche lui gli occhi sulla risata fragorosa di Nico."Zi.."
"Ma che vuoi?"L'amico scuote la testa, divertito ma felice di assistere all'evidente gioia di Martino.
Quel sabato sera sono finalmente riusciti a trascinarli fuori di casa per una rimpatriata tra amici, non succedeva da un po'.Niccolò troppo impegnato a riprendere il suo lavoro dopo una lunga riabilitazione e Martino costantemente chino sui libri, essendo ormai prossimo alla laurea.
Di momenti liberi ne avevano davvero pochi e solitamente preferivano passarli insieme da soli.
Nessuno aveva avuto da ridire, non hanno avuto un inizio molto tranquillo ed era giusto che si godessero adesso la loro meritata serenità."Ma quindi alla fine per Milano?"
"Niente Gio, se ne riparla l'anno prossimo"
Risponde Martino staccando lo sguardo dal suo ragazzo per girarlo verso l'amico."Beh dai, almeno non te ne devi anda da Roma" cerca di alleggerire l'atmosfera notando una leggera rigidità nelle spalle di Martino alla menzione di quel proggetto andato ormai praticamente in fumo.
"Sinceramente? io voglio solo che lui sia felice, non me ne frega un cazzo di dove siamo, basta che sto con lui"
Alza le spalle, come se quell'affermazione fosse l'unica possibile. La sola che abbia un senso.E probabilmente ce l'ha, pensa Giovanni evitando di prendere in giro l'amico per quel luccichio negli occhi che non aveva mai avuto.
"Si, ti capisco" Sospira.
"Ma Statte zitto che se Sara te chiedesse de anda a Milano la manderesti a fanculo seduta stante"Se la ride sotto i baffi riportando l'attenzione su Niccolò, che incrocia il suo sguardo sorridendo e si alza dalla sedia per raggiungere il suo ragazzo al bancone del bar, circondandogli subito la vita con un braccio.
"Che ridete?" Chiede già divertito e con la voce un po' attutita dalla pelle della guancia sinistra di Martino dove si premura di lasciare un sonoro bacio.
"Ah noi? Sei te che sghignazzi da mezz'ora, le storie di Elia hanno smesso de fa ride nel 2010, tralatro.." Sputa fuori sarcastico provocando il liberarsi di parecchie farfalle nello stomaco di Niccolò.
"Che antipatico" gli fa una linguaccia degna di un bimbo di scuola elementare.
"Realista" Alza gli occhi al cielo.
"Noioso"
Non lo vorrebbe in nessun altro modo.
"Marti, ma na domanda - è proprio Elia, che nel frattempo si è avvicinato, a parlare - ma gli hai puntato una pistola alla testa per farlo mettere con te? Chiedo solo è"
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Soltanto tu
FanfictionMartino pensa che sia arrivato il momento di andare a vivere da solo. Niccolò cerca un coinquilino.