Settembre 2008«Julia?»
«Julia fermati!» sento le urla di Luca mentre aumento la mia corsa verso una meta ignota.
Sì, esatto, una meta sconosciuta perché non so dove sto andando, ma so dove non voglio rimanere.
«Julia per favore rallenta, non ce la faccio più.»
Mentre sto correndo realizzo di essere davanti alla stazione centrale di Milano. Mi fermo per un attimo e mi volto per guardare dietro le mie spalle e lo vedo, poco più distante da me, Luca mi sta raggiungendo con i bottoni della camicia chiusi male, i pantaloni stropicciati e la cravatta in mano.
Accenno un mezzo sorriso davanti a quella scena e penso: "ma davvero questo devo aspettare? La vita è troppo breve da sprecare per un coglione del genere."
Riprendo la corsa e raggiungo il primo treno in partenza, salgo e dopo pochi istanti le porte si chiudono. Nel frattempo Luca raggiunge il mezzo e richiama la mia attenzione, o meglio, ci prova, ma io sto già chiudendo quel capitolo. Quello era l'ultimo atto di un pezzo della mia vita, diciamo di un libro che compone la mia esistenza. Siamo un po' come una biblioteca con tante storie, vissuti di ogni genere dentro di noi e questo è uno dei tanti avvenimenti che sto accantonando nel mio passato. Non so dove sto andando, non mi sono curata della destinazione. Semplicemente mi sono preoccupata di chiudere un portone. Cosa mi riserva il futuro non lo so, ma so cosa lascio alle spalle. Il treno scorre sulle rotaie verso la meta ignota, osservo i vari paesaggi, che alla velocità della luce, passano davanti ai miei occhi.
Il suono di un messaggio sul cellulare mi distrae dai miei pensieri.
"Ci vediamo davanti alla torre.. effettivamente non ci siamo mai stati insieme" scrive Luca.Non ha ancora capito che per me è un capitolo chiuso per sempre. Non oso immaginare come abbia potuto farmi tutto questo. Non me lo meritavo da parte sua e nemmeno da Anna. Loro due erano i punti fermi nella mia vita. Evidentemente mi sbagliavo a ritenerli così importanti. Mi rendo conto di aver sbagliato troppo a fidarmi, a mettere la mia vita nelle mani di un traditore e una bugiarda.
Realmente mi fidavo.
Luca, il mio mondo, mentre Anna era la sorella che non ho mai avuto, la mia migliore amica. Ora mi chiedo quanto era sincera la sua amicizia? Servivo giusto finché ero utile? Alla prima occasione mi ha dato la pugnalata alle spalle andando a letto con il mio ragazzo. È questo il valore che ha dato alla nostra amicizia, agli anni condivisi insieme, alle risate, alle confidenze, ai pianti, alla nostra infanzia e alla nostra adolescenza. Tutto il nostro vissuto valeva questo per lei.
Valeva niente.
È sconvolgente quanto sia stata egoista e io stupida.
Stupida a darle un posto privilegiato nella mia vita.
Stupida a ritenerla importante.
Stupida a crederla amica.
Stupida a considerarla una sorella.
La vita insegna, i sbagli anche. Questo sarà un grande insegnamento per me. Purtroppo le amiche, quelle vere, temo non esistano. Esisteranno finché avranno qualcosa in più rispetto a te, ma il giorno in cui tu stai bene, sei felice, per loro sarà un peso insopportabile.
Scatta l'invidia.
Ecco, quando giunge questo brutto sentimento, la scelta migliore è proseguire su strade diverse.
Mi dispiace che sia andata a finire in questo modo.
Mi dispiace che la mia felicità le sia pesata così tanto da portarmela via.
Ma non mi dispiace affatto proseguire su un binario senza di lei.
È definitivamente fuori dalla mia vita.
L'annuncio della prossima stazione del treno, Pisa, mi riporta al messaggio di Luca.
"Ci vediamo davanti alla torre.. effettivamente non ci siamo mai stati insieme."
Intendeva la torre di Pisa. Non ho dato peso al suo messaggio.
Scendo dal mezzo e corro a prendere il primo treno in partenza, prima che lui possa aver cambiato idea e sia venuto direttamente in stazione. Questa volta non voglio che sappia dove sto andando. Mi ha fatto male. Non posso più guardarlo in faccia dopo averlo visto darsi da fare con Anna. E chissà da quanto andava avanti. Non oso immaginarlo.
Mi hanno delusa.
Mi hanno ferita.
Si sono rivelati egoisti e senza scrupoli. Del male che mi stavano procurando non si sono minimamente curati.
«scusa, il posto alla finestra dovrebbe essere il mio secondo il biglietto» annuncia una voce maschile distraendomi dai pensieri su quei due.
«hmmm è fondamentale per te sederti nel posto che ti hanno assegnato?» chiedo irritata al ragazzo. Mi innervosisce il fatto che mi abbia interrotto in un momento già carico di rabbia.
Lui si accomoda accanto a me in silenzio.
Mi osserva.
«chi ti dice che mi è stato assegnato? » domanda in tono pacato. Trasmette un senso di pace che a me manca, soprattutto in questo istante.
Lo osservo in silenzio per qualche istante e poi affermo distogliendo lo sguardo dal suo: «lo hai detto poco fa mostrandomi il biglietto».
Lui accenna un sorriso.
«a volte si può anche scegliere» afferma.
Si può scegliere.
La sua affermazione mi riporta nel mio mondo riflessivo.Effettivamente è quello che sto facendo.
Ho scelto.
Ho scelto di dire basta, di cambiare strada, di dare valore alla mia persona, di dare priorità a me.
A volte si potrà scegliere che posto prenotare su un treno e altre, invece, si può decidere di cambiare totalmente la propria vita. Una scelta a volte è la cosa migliore per cambiare aria, per ritrovare se stessi, per stare bene. Perché tutto ciò che realmente conta è lo stare bene. Quando la tua anima è in pace tutto il resto, intorno a te, ha un aspetto differente.
«Signori il biglietto per favore!»
Distolgo lo sguardo dal finestrino e mi accorgo che è il controllore.
Presa dalla voglia di scappare non ho pensato al biglietto, alla destinazione e al mio domani. Volevo solo creare un distacco dal presente.
«hmm signore guardi io.. io non»
«tenga» annuncia il ragazzo accanto a me allungando due biglietti.
Il controllore svolge il suo lavoro e se ne va, mentre io rimango immobile a fissare lo sconosciuto accanto a me.
«non c'è bisogno che mi ringrazi.. anzi dovresti ringraziare quello stupido di mio cugino che ha deciso di andare a Milano stasera.»
C'è chi viene e chi va.
Lo guardo per qualche attimo per poi ritornare al mio posto.
«grazie» annuncio quasi sottovoce.
«di nulla.»
Spazio autrice:
Inizio a farvi conoscere questa storia.
Cosa ne pensate di questo primo capitolo?
Se vi va, fatemi sapere le vostre opinioni.
A presto!
❤
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© L'amore è
RomanceINIZIO PUBBLICAZIONE 10/03/2021. L'AMORE È nasce da piccoli attimi di felicità che unendoli creano la gioia immensa di amare ed essere amati. Perché dalle piccole cose si raggiungono i grandi traguardi. L'AMORE È non vuole insegnare cos'è l'amore...