13. Vuoto improvviso

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Gennaio 2011

È iniziato un nuovo anno, oggi è il primo giorno del 2011 e non mi sembra vero. Come è volato tutto questo tempo?
È passato senza che nemmeno me ne accorgessi.
Osservo il soffitto mentre cerco di riportare la memoria a ieri sera, ho solo frammenti di ricordi che non riesco a collegare tra di loro.
La notte di Capodanno dovrebbe essere una serata di festa, una serata dove si chiude un capitolo e si inizia una nuova pagina.
È la sera delle somme, dei traguardi e delle sconfitte.
È la sera della fine di un ciclo e l'inizio di uno nuovo.
È l'opportunità di un nuovo inizio.
È la serata delle scaramanzie, dei riti porta fortuna, degli abbracci e baci.
È la serata di espressione d'affetto.
È la serata di festa.
Così anche io per stare in tema con la serata ho messo il mio abito rosso e anche l'intimo dello stesso colore, ho bevuto, molto direi, talmente tanto da non riuscire a ricordare bene cosa ho combinato. Ho festeggiato tra risate e abbracci.

Una sensazione di pugno allo stomaco non mi da pace da ieri sera quando ho ricevuto il messaggio di Andrea.

"So che è capodanno e so anche che aspetti me per festeggiare come si deve, ma per favore non aspettarmi, io sono incasinato fino al collo con il lavoro e non riesco a raggiungerti. Gioisci Julia come solo tu sai fare.
Domani mi racconterai tutto.
Tuo A per sempre."

Poco prima Daniel mi aveva stretta a sé in un abbraccio e sussurrato all'orecchio che Andrea era arrivato e potevo sciogliermi dalla tensione che ricopriva il mio corpo.
Così presi la prima bottiglia di spumante e inizia a bere e poi arrivò il messaggio che mostrai a Daniel.

«ti sta prendendo in giro, io l'ho visto che ti osservava mentre ti abbracciavo» disse.

Continuai a guardarmi intorno e a bere qualunque bevanda alcolica mi capitasse davanti. Ed ora mi ritrovo nella stanza da letto di Daniel con addosso una sua maglietta e il mio vestito buttato su una sedia. Non ricordo come è finita la serata, ho questi dannati vuoti di memoria.
Mi alzo dal letto e raggiungo il salotto dove trovo Daniel e Giada che mi osservano perplessi.

«tutto bene ragazzi?»

«siediti Julia» annunciano in coro.

Mi accomodo in un angolo del divano in attesa di una brutta notizia. Perché i loro volti questo dicono, è in arrivo una pessima novità.

«Andrea ha aspettato fino a poco fa, ti voleva parlare ma tu dormivi.. è partito!» dice Daniel abbassando lo sguardo.

«partito per dove? Quando torna?» chiedo sorpresa.

«il problema è questo Julia, non ci ha detto dove andava e nemmeno quando tornava» comunica Giada in tono dispiaciuto.

«non preoccuparti Giada sarà un momento no, gli passerà»

«non penso Julia, ha detto di non aspettarlo, non pensarlo e di andare avanti con la tua vita senza di lui» comunica Daniel avvicinandosi.

Mi allontano e osservo i loro volti dispiaciuti, rammaricati per questa notizia.

«perché non me lo ha detto lui?»

«ti ha aspettato ma tu dormivi»

«è uno scherzo Daniel? Non poteva svegliarmi? Che razza di comportamento è questo?»

Lascio il salotto in direzione della camera da letto dove recupero il mio abito e in silenzio esco dall'appartamento di Daniel.
Non mi capacito del suo comportamento.
Non ho una spiegazione valida.
Ho provato un'infinità di volte a chiamarlo sul cellulare, ma ovviamente è spento. È sparito da un momento all'altro senza dare sue notizie, senza pensare a come mi fa stare male.
Non si è curato di me.
Sono furiosa!
Cammino senza una meta perché non so dove sia finita la mia destinazione. Lui era il mio punto di riferimento. Tutte le strade mi portavano da lui, tutti i progetti portavano a lui, tutti i pensieri mi portavano nella sua direzione.
Non può essere vero che mi ha lasciata così: senza un ultimo sguardo, un ultimo abbraccio, un ultimo bacio.
L'amore può finire in un attimo?
L'amore è un tasto che schiacci e si spegne?
L'amore evapora nell'aria come l'acqua bollente?
No, non penso possa finire così, questo non è amore.
L'amore è altro.
L'amore è baci inaspettati, baci rubati, baci donati.
L'amore è abbracci infiniti.
L'amore è l'aria che ci fa respirare, è l'aria che ci rende vivi.
E io mi sento morire senza Andrea.

Mi rimbomba in testa la parte finale del suo ultimo messaggio:

"Tuo A per sempre".

Forse aveva già preparato da prima questa partenza, probabilmente aveva dei piani che ignoravo, progetti che non ha condiviso con me.

Mi domando con chi sono stata fino ad oggi?
Con chi ho consumato la parte più importante della mia esistenza, il mio tempo?
Non si smette mai di conoscere una persona e spesso non dobbiamo ascoltare le loro parole ma dobbiamo guardare i fatti. Le persone mostrano la loro natura con gli atti che compiono. Ero cosciente degli sbalzi d'umore di Andrea, della sua costante insicurezza, dei suoi mille dubbi su ogni decisione, ma non pensavo mai mi avrebbe lasciata in questo modo.
Non pensavo mi avrebbe lasciata.
È questo il punto.
Non credevo che sarebbe finita tra noi due, ci eravamo fatti promesse importanti. Avevamo progetti importanti e invece è sparito nel nulla lasciando un vuoto dentro me.

È proprio un nuovo inizio questo capodanno, un inizio senza Andrea.
Un inizio con me stessa.
Dovrò fare i conti con la solitudine, è questo che insegna l'assenza improvvisa di una figura importante.
Quando improvvisamente ci viene a mancare un'immagine per noi di riferimento iniziamo a imparare a stare con noi stessi. Anche se sembra impossibile, difficile, faticoso, alla fine ce la facciamo. Riusciamo a rialzarci dalle cadute, a riprenderci dalle delusioni e a dimenticare i torti subiti.
Lo so che ce la facciamo.
Lo so perché l'ho già vissuto.
Sono già caduta e mi sono rialzata.
Ho già sconfitto il vuoto dentro me e anche se sarà più ampio c'è la farò di nuovo.
Mi rialzo sempre e lo farò anche adesso. Magari non sarà semplice, non sarà facile, anzi sicuramente sarà più doloroso, ma io ce la farò.

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