Capitolo 3

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Sasha.

Si chiama Sasha ed è originaria del Sud Africa. Vive in Italia da 10 anni.

Sembra che abbia frugato nell'archivio della scuola ma in realtà me lo ha detto lei.

Mi sono fatta mettere con lei in coppia a matematica e mentre facevamo le funzioni al computer ho iniziato a parlare.

Volevo che mi ascoltasse e che capisse che stavo parlando con lei ma non le ho mai direttamente fatto una domanda. Credo di aver parlato per una buona mezz'ora al muro!

L'ultimo quarto d'ora mi ha detto il suo nome e da dove viene ma poi, quando finalmente abbiamo iniziato a creare un discorso logico, con domanda e risposta, è suonata la campanella e sono stata trascinata via dalle mie amiche.

Adoro le mie amiche.

Ci sono sempre per me.

Ogni loro nome lo associo sempre a momenti indimenticabili...

Rebecca, Chiara, Eleonora, Martina, Aurora, Greta, Ludovica, Virginia...troppe cose da dire su di loro!

Chissà se anche Sasha farà parte un giorno del mio elenco. Lo spero.

Chissà se anche lei ha delle amiche cosi. Lo spero.

A ricreazione andiamo spesso in giro per la scuola, incontriamo altra gente, salutiamo chi conosciamo già o ci presentiamo a chi diventerà presto un amico.

Sasha non la vedo mai in giro.

Oggi sono tornata in classe a prendere i soldi per la merenda e l'ho vista li, da sola, nel suo banco singolo.

Mi sono avvicinata.

Le ho chiesto di venire a fare un giro con noi ma ha scosso la testa ed ha abbassato lo sguardo.

Non mi voleva intorno.

Mi è dispiaciuto. Non mi piace non essere apprezzata, mi succede raramente e in queste situazioni non so come comportarmi.

Ci ha pensato Rebecca.

Mi ha sbloccato da quel momento di indecisione e mi ha accompagnato a prendere la merenda. Come farei senza di lei!

Sasha è rimasta li seduta, lo sguardo fisso sul libro ma con gli occhi altrove, in un'altra dimensione, nel suo mondo, dove io non riesco ad entrare.

Detesto queste cose.

Al suono della campana siamo rientrati tutti in classe. Tutti tranne una. Lei era già li. Ci è rimasta per tutta la ricreazione. Ma nessuno se ne è accorto. Nessuno tranne me.

«Il sorriso che mi ammazza»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora