Capitolo 23

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Camilla's Pov
Quella mattina mi svegliai con un sorriso stampato sul volto e Virginia non fece altro che farmelo notare per tutto il tragitto da casa mia a scuola. Passammo a citofonare a Gabriel e quando aprì la porta sia lui che lei sorrisero timidamente e non smisero un attimo di guardarsi.
Quanto li invidiavo!
non c'era ancora niente tra di loro, Virginia me lo aveva assicurato, ma ben presto le cose sarebbero cambiate, lo sapevo.
Una volta giunti nel cortile della scuola liquidai i mei amici dicendo che dovevo aspettare una persona, ma come sempre capirono subito di chi si trattasse; non mi importava; l'unica cosa che volevo era vedere Federico.
Dopo 10 minuti sentii il rombo di due moto e delle clamorose risate provenire dal cancello d'ingresso: un ciuffo nero perfettamente pettinato e due occhi azzurro cielo stavano venendomi in contro, il tutto era reso perfetto dal suo splendido sorriso. Federico era bellissimo.
Mi passò vicino e mi protesi verso di lui, desiderosa di uno dei suoi caldissimi abbracci, un desiderio che non si avverò.
Mi oltrepassó, lanciandomi una semplice occhiata, dicendomi in modo strafottente "Ciao bionda" e tornando a ridere con il suo amico si diresse verso l'entrata della scuola, lasciandomi lì.
Non capii bene cosa fosse successo, rimasi con lo sguardo nel vuoto per un po', poi d'improvviso la vista mi si appannò, le mani iniziarono a tremare e le gambe stettero per cedere quando decisi di reagire in modo diverso.
Non avrei pianto, non più.
Avevo capito.
Non c'era e non ci sarebbe mai stato niente tra di noi.
Quel bacio per lui non aveva significato nulla.
Mi aveva illusa.
Si era solo approfittato di me, tutto il tempo.
Mi aveva fatto credere di essere un ragazzo dolce, sensibile, bello, insomma perfetto, ma il ragazzo perfetto non esiste. Ora lo sapevo.
Ricacciai indietro le lacrime, strinsi i pugni, inspirai forte, mi voltai e mi diressi all'entrata della scuola, sotto lo sguardo attonito di Virginia e di Gabriel
"Beh? Perché non entriamo? Faremo tardi!" incalzai come se niente fosse con un mezzo sorriso
Virginia fece un rapido cenno del capo, prese Gabe per un braccio e lo portò in classe. Ci sedemmo ai nostri soliti posti e la lezione iniziò.

Non ascoltai una sola parola di quello che disse la prof, piuttosto mi concentrai sugli schiamazzi di due oche che sedevano nella fila accanto alla mia e proprio accanto al posto di Federico e del suo amico Jacopo.
Quei due non erano in classe, strano.
Le due oche si chiamavano Carol e Shaila, le tipiche ragazzette tutto tacchi, minigonne e niente cervello, come le chiamavamo io le mie amiche, ma la loro parte peggiore era la voce: stridula, ridicola e con sempre una risata tra una sillaba e l'altra, naturalmente irritante.
Quell'ora la prof le aveva richiamate più volte per il loro continuo chiacchierare ma di certo non parlavano delle solite stupidaggini. No. L'argomento del giorno era di come Federico fosse sexy e tutto il resto; non ci feci caso, fino a quando sentii la voce orribile di Shaila dire:"Hai visto la faccia di quella stupida che credeva che Fede la volesse abbracciare?" e quella di Carol rispondere con una risatina "si, ma chi si crede di essere?"
A quel punto non ci ho più visto, mi sono alzata in piedi  e ho urlato loro in faccia :"Di certo non sono una stronza come voi!"
Non ho aspettato nemmeno che la professoressa mi richiamasse che già ero uscita dall'aula, diretta verso il bagno, ma nemmeno una lacrima sarebbe scesa dai miei occhi, neanche una. Me lo ero ripromesso.

Federico's Pov
Non facevo altro che pensare alla delusione negli occhi di Camilla davanti a scuola.
Ma non potevo fare altrimenti.
Ero chiuso in bagno da una buona mezz'ora per il terrore che il prof mi interrogasse quando sentii dei passi frettolosi entrare
Mi appiattii contro il muro pensando fosse il professore o un bidello, ma quando vidi da sotto la porta delle convers bianche capii che si trattava di uno studente, e quando sentii la sua voce non ebbi più dubbi
"Stupide galline...stupide!" disse tirando pugni  e calci al muro talmente forti da farmi credere che volesse rompersi entrambe le mani.
Uscii dal bagno e le gridai :"smettila ti prego, farai crollare l'intera scuola così!"
Camilla si voltò di scatto con gli occhi fuori dalle orbite e i capelli arruffati ma che la rendevano comunque incredibilmente sexy.
"Cosa ci fai qui?" mi chiese incuriosita e cupa "Mi nascondo e tu?" ammisi
Lei mi guardò mezza divertita "No, intendo cosa ci fai nel bagno delle ragazze?"
Oh, merda

«Il sorriso che mi ammazza»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora