Capitolo 24

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Camilla's Pov
Era veramente un idiota.
Se proprio ti devi nascondere, fallo bene.
"Ehm...non mi ero ehm...reso conto di dove..." iniziò il discorso ma io non ne volevo sapere "Non serve che mi dici niente, non mi importa" mi girai e uscii dal bagno affrettando il passo.
Non gli avrei permesso di vedermi in un solo momento di debolezza, volevo evitarlo ad ogni costo.
Ma sapevo che non ce l'avrei fatta.
Non volevo tornare in classe, non dopo la scenata di poco prima, così decisi di andare in segreteria e chiamare mia madre. Avrei finto una febbre o qualcosa del genere, non mi importava.
Mentre la stavo aspettando all'ingresso della scuola vidi Federico venire verso di me e mi voltai dall'altra parte ma lui mi si avvicinò e si sedette accanto a me.
Ma che cosa voleva?
"Che fai?" mi chiese con quel tono misterioso e affascinate
"Cos'è, non mi rispondi bionda? " mi domandò quando alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
Ma mi stava prendendo in giro?

Federico's Pov
Non sapevo nemmeno io perché continuavo a starle vicino, era come una calamita.
Vattene coglione. Non sederti. Non aprire la bocca.
Non lo feci, diedi fiato e parlai.
Cretino.
Mi guardò come se le avessi appena confessato di venire da un altro pianeta.
"Ma sei serio?" gridò, alzandosi
"Ti senti quando parli? Sei impossibile!"
"Lo so me lo dicono in tante" risposi. Cretino.
"Mh...ridicolo" rise nervosamente e si diresse verso un'auto nera appena arrivata.
Mi alzai di scatto per prenderla ma mi scansò abilmente. Quella ragazza era incredibile.
Se ne andò, lasciandomi lì come un ebete. Un fottuto ebete.
All'improvviso una mano mi toccò la spalla
"Sei davvero un idiota"
Jacopo.
"Sta zitto" rientrai a scuola ma subito venni investito da un gruppo di ragazzi che mi trascinò nella direzione opposta.
Non mi ero reso conto di che ora fosse, volevo solo saltare in sella alla mia moto e andare a casa, ma c'era qualcosa che non andava. Stavo dimenticando un particolare.
"Ehi!" mi voltai e vidi l'amico di Camilla, Gabriel,al centro del corridoio "Non dimentichi niente?" disse dimenando una scopa e un secchio per aria.

«Il sorriso che mi ammazza»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora