16

240 29 116
                                    

Salve, so che avevo promesso di aggiornare pesto e invece mi sono fatta attendere.

Ho notato meno commenti e meno voti, e sarei grata se mi lasciaste un commento spiegandomi cosa probabilmente potrei modificare. Sempre contenta di ricevere consigli.

"Ehi, buongiorno" rispondo alla chiamata di Jason mentre cammino per andare a casa dei Downey.

"Ciao, come stai?"

Continuo a parlare al telefono con lui aspettando di raggiungere la mia destinazione.

Sto iniziando ad odiare leggermente questa strada. Non capisco come facciano le persone a comprare casa in questa zona ed esserne fieri. Capisco la loro voglia di lusso. I giardini curati, le grandi piscine, le ville piene di dettagli e dalle dimensioni enormi.

Ma affacciandosi da una finestra, a meno che non sia minimo il terzo piano, non si vede altro che case e strade, circondate da alberi e grandi siepi. È difficile trovare un posto da cui osservare i tranquilli e sfocati tramonti di Los Angeles sull'oceano, così come è difficile osservare il centro della città, i grandi grattacieli, le strade trafficate da autobus e dalle macchine.

Insomma, i signori Downey vivono in una zona molto tranquilla, ma davvero monotona.

"Devo lasciarti, devo iniziare a lavorare" concludo la telefonata con Jason una volta arrivata esattamente avanti il grande cancello in ferro.
"Va bene, allora ci vediamo sta sera"

Lo saluto e chiudo la chiamata, per poi citofonare come ogni mattina.
Dopo il piccolo scatto entro e mi avvio direttamente all'entrata.

«Buongiorno» alzo la voce cercando qualcuno in casa.
«Matilde»

Vedo Exton correre verso di me. Appena mi è vicino mi circonda le gambe.
Subito dopo sento il mio nome detto quasi bene da una piccola vocina, seguita dall'arrivo di Avri. «Ciao piccoli» abbraccio entrambi.

Mi conoscono da poco ma è come se fosse da sempre. Non mi era mai capitato di affezionarmi così in fretta a dei bambini e di ricevere da loro le stesse attenzioni. Vederli felici, contenti quando sono con me mi riempie il cuore di gioia.

Vederli reagire così al mio arrivo mi fa capire che sono riuscita a farmi amare da loro, ed è quello che più mi importa.

«Matilde» questa volta il mio nome è scimmiottato da un'altra voce, da una voce maschile e adulta. Mio caro Dio, fa che Robert sia rimasto gentile e non rompi scatole, come ieri.

Alzo lo sguardo e la su figura è avanti a me. È già vestito elegante per uscire di casa.

Inoltre, non capisco perché ogni giorno si veste elegante, accompagnato da cravatta, quando una volta sul set deve cambiarsi e vestirsi con abiti spesso strappati , o con una tuta metallica rossa e gialla.

«Buongiorno»
Non ricevo risposta da parte sua.

È tornato normale!

«Buongiorno Matilde, come stai?»
Mi alzo dalla posizione in cui mi ero messa prima per abbracciare i bambini e rivolgo un sorriso a Susan.

Anche oggi, come tutte le altre mattine vanno via presto e mi ritrovo a fare la colazione ai piccoli di casa.

«Matilde, giochiamo fuori?» - «Certo. Pulisco qui e dopo giochiamo, va bene?»
Exton annuisce contento alla mia domanda.

Afferro le tazze del latte lasciate sul tavolino e le porto in cucina per poterle lavare.

Nonostante siano passate settimane da quando sono qui ancora non riesco a realizzare quello che mi circonda.
Sto a Los Angeles, la città che ho sempre sognato di vedere.
Mi ero fatta infiniti film mentali su un un futuro da sogno in questa meraviglia di città.
Qui hai tutto quello che vuoi. Trovi qualsiasi cosa.
Hai modo di fare qualsiasi cosa vuoi, qualsiasi cosa ti piaccia.
Ogni luogo che visiti in questa città ti trasmette tranquillità e allo stesso tempo meraviglia.

A Beautiful Disaster - Robert Downey Jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora